I numeri del tridente offensivo di Sarri sono in calo, e chi preoccupa più di tutti è Dries Mertens. In diminuzione rispetto al girone d'andata i dati per gol, tiri e tiri nello specchio. Il belga incide meno nel rendimento della squadra. E i tre fedelissimi di Sarri hanno prodotto pochi gol a testa nelle ultime dieci partite decisive nella volata scudetto
GUARDA TUTTI GLI HIGHLIGHTS DELLA SERIE A
Juve-Napoli: il discorso scudetto? È questione di attacco. Perché - a dispetto della zuccata di Koulibaly che ha deciso l’ultimo scontro diretto - è proprio là in avanti, dove conta solo segnare, che il tricolore potrebbe riprende nuovamente la strada di Torino, e non quella di Napoli. La frenata degli azzurri contro la Fiorentina è stata impietosa soprattutto nei numeri offensivi, col record storico negativo nella gestione Sarri per tiri (4) e tiri in porta (appena 1). E se è vero che l’espulsione proprio di Koulibaly è certamente stata decisiva, è altrettanto evidente che è già da tanto tempo - praticamente per gran parte del girone di ritorno - che l’attacco meraviglia del Napoli sembra esserci inceppato. Con il volo di Higuain decisivo nella notte di San Siro, unito al calo dei numeri dei bomber di Sarri, che ha segnato un solco forse decisivo per lo scudetto.
I tre piccoletti
I tre là in attacco sono sempre loro, i titolarissimi che per tanto tempo hanno garantito gol e spettacolo: Callejon più Mertens più Insigne. 35 presenze su 35 da titolare in Serie A per il primo, 33 per gli altri due, ma i numeri tra il girone di andata e di ritorno sono diversi. 20 le reti prodotte dal trio fino alla 19^ giornata, 14 quelle portate in dote nelle successive 16 (a dispetto di altre tre partite per chiudere l’anno). Numeri in calo, nei gol così come però anche nei tentativi: le 144 conclusioni totali della prima parte di stagione sono infatti scese a 123, mentre quelle in porta da 79 sono diventate 56. A cui si aggiunge anche una netta e lenta discesa nella percentuale di tiri nello specchio: dal 55% al 45%. Ma soprattutto - e questo è probabilmente il dato più preoccupante - ecco lo score del tridente nelle ultime dieci di campionato. Insigne? Tre gol. Callejon? Due. Con anche lo stesso Mertens fermo alle due contro Cagliari e Roma, quest’ultima arrivata per giunta soltanto nel recupero sul parziale di 4-1 per i giallorossi.
Il calo di Mertens
Proprio del belga è forse il calo maggiore, a confronto della prima parte di stagione e ancora di più nel rapporto con l’anno passato. Il peso nella squadra di Mertens è diminuito, lo dicono le statistiche, ma i suoi numeri in negativo sono evidentemente (visti i precedenti dati) frutto del calo di tutta la squadra e di tutto il tridente nella sua fase realizzativa. Nel 2016-17, con la bellezza di 28 centri sui 94 della squadra, la percentuale di incidenza del belga su tutto il Napoli era ben del 29,8%, mentre quest’anno - alla luce di 17 gol su 71 - la percentuale è scesa al 23,94%. Stessa storia per i tiri in porta del numero 14 di Sarri sul totale del gruppo: da un’incidenza del 25,67% dello scorso anno, all’attuale 19,74%. Mentre il calcolo delle partite senza reti, con ancora tre giornate da giocare, è già peggiore: dalle 19 del 2016-17, alle 22 senza gloria personale di quest’anno. In più nemmeno Milik, sfortunato nel saltare per la seconda stagione consecutiva gran parte di campionato causa legamento del ginocchio, non è riuscito a portare gol e punti a Sarri, anche alla luce dei pochi minuti giocati (26 di media dal suo rientro in campo). E così vincere lo scudetto è diventata un'impresa - quasi e forse - definitivamente sfumata.