L'Inter torna in Champions e Spalletti impazzisce: ecco spiegata la sua reazione al fischio finale. VIDEO
Serie ATriplce fischio: l'Inter è in Champions e la reazione di Spalletti desta qualche perplessità. Parte verso i propri tifosi e punta il dito verso di loro. Ecco spiegato il motivo della sua corsa: entusiasmo incontenibile dopo il grande successo della qualifcazione nell'Europa dei big
La Serie A è finita, e l’Inter è la quarta squadra ad andare in Champions League. L’ultima partita della stagione ha regalato ancora emozioni, continue, come tutta un’annata pazzesca di grande calcio. Lazio avanti, due volte, ma l’Inter recupera e ribalta la partita e strappa il pass per l’Europa più prestigiosa. Gioia, urla, festa, e anche la reazione che non ti aspetti. Fischio finale: Spalletti è una furia, parte dalla panchina e si dirige verso lo spicchio dei tifosi nerazzurri dell’Olimpico. Con chi se la prende? O per meglio dire: se la sta prendendo davvero con qualcuno o è solo una reazione di entusiasmo incontenibile? Tra le due opzioni vince la seconda: nessun caso, nessuna polemica, solo tanta tensione scaricata insieme ai suoi tifosi dopo una stagione durissima, colma anche di critiche, ma chiusa con il vero obiettivo centrato: la qualificazione alla prossima Champions League.
Pazza Inter
Non ci sarà un chiarimento ufficiale ai microfoni dello stesso Spalletti dopo la partita. Il tecnico dell’Inter ha infatti deciso di non rilasciare dichiarazioni per lasciare spazi e meriti solo ai suoi giocatori. Di lui resterà allora come ultima immagine del campionato quell’ultima corsa verso i propri tifosi, che quasi potrebbe ricalcare altre e celebri corse di altri allenatori dopo un grande successo. Senza scomodare uno come José Mourinho, che con l’Inter vinse tutto, lo sfogo di gioia di Spalletti può essere, molto più semplicemente, l’emblema della pazzia di una squadra nerazzurra di cui anche il proprio inno ufficiale ne è testimone. Pazza come la rimonta, pazza come la stagione. Pazza come l’entusiasmo, (quasi) incontenibile, del proprio allenatore.