Milenkovic e Tomovic nella stessa partita (con dedica bellissima), ma anche Calabria e De Vrij che fanno sorridere solo a metà una Milano ancora triste ad agosto. Più Criscito, che "ritorna al futuro" da star nel suo Genoa: un weekend da incorniciare per (quasi tutti) i difensori
Alla fine il gol più bello è stato quello che è pesato di meno. Tomovic beffa tutti sul primo palo e segna il punto dell’uno a quattro in Fiorentina-Chievo, poco prima che Chiesa e Simeone Jr. completeranno il set: 6-1, nettissimo. Rete e palla al centro, ma soprattutto applausi da tutto il Franchi per quell’ex difensore da cinque stagioni e 170 partite in Viola che poi ha esultato col le dita della mano alzate: l’uno nella destra e il tre nella sinistra. 13, nel ricordo di Davide Astori, la cui maglia era ancora nello spogliatoio della Fiorentina a caricare i suoi compagni da vero capitano per una prima coi fiocchi. Finita col botto e iniziata allo stesso modo grazie alla sassata di Milenkovic già entrata di diritto nei gol più belli del weekend. Anche lui difensore, e anche lui superstar di un fine settimana del pallone dove è in compagnia anche con Calabria e De Vrij, in gol con l’illusione di contribuire a un successo di una Milano ancora un po’ triste ad agosto, ma occhio anche al +2 nella casella degli assist per Mimmo Criscito, lasciato come una star in Russia dai suoi ex tifosi dello Zenit e tornato nel suo Genoa col sinistro sempre caldo, regalando nel giro di dieci minuti a Piatek e Kouamé uno e due a zero sull’Empoli.
Milano da bere (per dimenticare)
Sarà pur vero che come recita quell’adagio Milano “è sempre una grande Milano” ma la realtà dei fatti è il calcio sotto il Duomo ad agosto è rimasto in quell’ombra che non ti aspettavi. Passo falso dei rossoneri dove a Napoli puoi sicuramente perdere, ma non dopo essere andato sopra per 2-0 a inizio secondo tempo. Secondo passo falso dei nerazzurri da un punto in due match contro Sassuolo e Torino, e anch’essi rimontati dopo il doppio vantaggio da Belotti &Co. Trait d’union tutto milanese nel dilapidare partite in pugno come anche quello dei difensori goleador. Calabria ha segnato ancora, e ancora lontano da San Siro. Come contro la Roma nel febbraio scorso (bis dopo la rete di Cutrone) che aveva messo un timbro ufficiale sulla crescita del Milan di Gattuso capace di sbancare l’Olimpico. Al San Paolo ci ha pensato Suso a mandarlo in porta, per un altro gol pesante che poteva pesare tanto, e per iniziare in quinta una partita poi finita in beffa. Stessa cosa per l’Inter e per De Vrij, uno dei più attesi dal mercato subito in rete tra i suoi nuovi tifosi con l’inzuccata su cross di Politano. Altro +3 al “fanta” che però non consola troppo Spalletti. E nemmeno quei tifosi rimasti infuriati dal 2-2 finale.
Bonus e malus
Poi il +14 è completato da Mimmo Criscito, che di assist ne fa due e il suo Genoa vince alla prima stagionale. E poco importante se c’è un mezzo punto in meno per un giallo nel secondo tempo, ancora di più che il premio di MVP porta un altro bonus a impreziosire il suo “ritorno al futuro” in maglia rossoblù. Migliore in campo per distacco come è stato anche il polacco Salamon, che del Frosinone ne ha guidato la difesa nello 0-0 interno col Bologna. Ma occhio però anche a quelli che hanno fallito, difensori e stelle sì (ma cadenti) di un weekend dove i malcapitati Rossettini e Jaroszynski hanno preso sei sberle in campo dalla Fiorentina, e rispettivamente un 4 e mezzo e 4 in pagella. Stesso discorso anche per Marlon, al secolo Marlon Santos da Silva Barbosa, arrivato al Sassuolo con la voce “Barcellona” nel proprio curriculum ma finito con un rosso nel recupero dopo aver cercato il “30” di Pavoletti praticamente su ogni pallone aereo della partita.