Marani: "Ancelotti troppo bravo per non accorgersi delle difficoltà. La Juve? Partecipa ad un altro campionato"

Serie A

Matteo Marani

Quagliarella, Nainggolan e Cutrone sono le immagini positive della terza giornata, ma l'attenzione è tutta per gli azzurri, in ritardo rispetto ad una Juventus già in fuga, anche senza i gol di Ronaldo. L'Inter vince, ma è ancora lontana dalle aspettative di tifosi e allenatore. La Roma? Deve decidere dove mettere Pastore 

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Se la squadra di Allegri sembra già la più forte del campionato, la preoccupazione è a tinte azzurre. Il Napoli è ancora troppo quello di Sarri, Ancelotti ha molto lavoro da fare. Manca una vera regia e la difesa fa fatica. Se l'Inter deve ancora crescere, per la Roma c'è il rebus Pastore da risolvere. 

Napoli in cerca di identità

Il Napoli non è ancora uscito dalla stagione Sarri. Ancelotti ha fatto dei tentativi di evoluzione ad esempio nel secondo tempo contro il Milan giocando con il 2-3-1. Sono stati fatti degli esperimenti, che partivano da un postulato, il Napoli da 91 punti di Maurizio Sarri. Contro la Samp non abbiamo visto il Napoli di Sarri e neppure quello di Ancelotti. Quello che mi preoccupa è la manca di regia: a Genova si è vista l’assenza di Jorginho. Diawara è un giocatore di grande sostanza ed equilibrio, ma ieri sera è apparso palese quanto mancasse il lancio lungo, la regia aperta del centrocampista del Chelsea. Poi ci sono le difficoltà della difesa azzurra: in particolare in occasione del secondo gol di Defrel si vede l’impaccio e l’imbarazzo di tutta la difesa del Napoli. E a tutto questo si aggiunge, in questo momento, la mancanza del portiere. Doppia: non solo perché Ospina non è una garanzia come poteva essere Reina, ma anche dal punto di vista della “chiamata” alla difesa, il riferimento che partiva dalla porta e che portava tutto un reparto a muoversi da reparto.

In questo Napoli ci sono dunque ancora un po’ di cose da mettere a posto, ma Ancelotti è troppo bravo ed esperto per non accorgersi dei problemi che sta affrontando la sua squadra. Ad esempio Verdi non attacca come Callejon, Mertens in questo momento è imprescindibile, ci sono diverse cose da sistemare perché il rischio è che la Juventus scappi via. L’ultimo dato legato agli azzurri che deve far riflettere è quello legato alla media complessiva dei gol subiti nell’anno. L’anno scorso ha chiuso con uno 0,76, ossia meno di un gol a partita. Adesso sta viaggiando a due netti a partita: è chiaro che si deve invertire la rotta.

L’altro campionato dei bianconeri

L’impressione è che in questo momento la Juventus partecipi ad un altro campionato, sta viaggiando praticamente da sola. Oltretutto la squadra di Allegri non sta neppure brillando in modo particolare, i giocatori più in forma sono quelli che vengono dal Mondiale. E’ una Juve che si può permettere continui cambi e tutti di livello elevatissimo. Quale squadra nel campionato italiano ha rincalzi che sono nazionali delle prime squadre europee? Questo emerge e si trasferisce nella sicurezza della squadra e figurati quando partirà anche Ronaldo… Allora sarà una Juventus ancora più forte. I bianconeri, a livello di qualità, restano nettamente i più forti. CR7? Sta trovando traffico: deve trovare degli spazi per riuscire ad inserirsi là davanti, questo può essere l’unico elemento su cui Allegri dovrà lavorare in vista della Champions, per cercare un modo anche di sensibilizzare i compagni nel servirlo nel migliore dei modi. E penso anche che Dybala sarà uno di quegli elementi decisivi per lanciare Ronaldo.

Inter ancora lontana dalle aspettative

L’Inter? Non mi è piaciuta. Credo che i nerazzurri siano lontani da quelle che sono le aspettative dei tifosi e di Spalletti. La squadra deve crescere ancora molto, ma è importante il gol di Nainggolan, il trascinatore che l’allenatore ha voluto a tutti i costi. L’altro elemento da sottolineare è che il gol dell’ex romanista è arrivato nel giorno in cui Icardi era in tribuna. L’Inter ha dimostrato dunque che anche nel giorno in cui è mancato il suo giocatore più importante, è in grado di costruire delle alternative valide.

Rebus Pastore per Di Francesco

Il primo problema per la Roma è legato alla collocazione di Pastore: dove e con chi deve giocare. Adesso è necessario capire come andare avanti, penso che Patore debba giocare dietro le punte. Il discorso legato l’anno scorso a Schick va riapplicato nella stessa maniera quest’anno. Penso che il ruolo di Pastore sia quello di trequartista e bisogna costruirgli al fianco una Roma che abbia equilibrio. Ma ci sono anche buone notizie: a centrocampo De Rossi è in buone condizioni e con Nzonzi a fianco formano una bella certezza.