Emiliano Rigoni ha raccontato le sue impressioni in queste prime settimane da giocatore dell'Atalanta. Dal rapporto con Papu e Gasp a un curioso retroscena di mercato sulla Juventus
Due gol in due presenze. L'avventura di Emiliano 'el Rayo' Rigoni in Serie A all’Atalanta è iniziata davvero alla grande nonostante la Dea sia stata eliminata dal Copenaghen nei preliminari di Europa League, dove Rigoni non era inserito in lista poiché aveva già giocato la competizione con lo Zenit. Presente all’evento "Soccerpass" nella palestra 'Perform' di capitan Papu Gomez, il classe ’93 arrivato in agosto a Bergamo in prestito con diritto di riscatto fissato a 15 milioni si è raccontato dicendosi già entusiasta: "Bergamo è bellissima e la mia famiglia si trova alla grande - ha detto alla Gazzetta dello Sport -, non potrei chiedere di più. Dispiace per l’Europa League ma dobbiamo guardare avanti. Personalmente non mi pongo limiti e come squadra vogliamo riconquistarci ciò che Copenaghen ci ha negato".
L’arrivo in Italia e il retroscena sulla Juve
Il perché Rigoni abbia scelto l’Atalanta è semplice: "È la società che mi ha voluto più di tutti. E la Serie A è il top. Non avrei potuto scegliere diversamente dopo l’esperienza in Russia". Anche se c’erano altre offerte. E che offerte: "Sì. Soprattutto la Juve mi voleva, ma con la Dea parlavo già da un anno. Secondo me i bianconeri vinceranno il campionato: con Ronaldo sono i favoriti assoluti". Ora starà all’Atalanta decidere se riscattarlo o meno a fine stagione. "Non penso al futuro ma una cosa posso dirla: non vorrei tornare in Russia. La Premier è il miglior torneo al mondo dopo la Serie A: vorrei essere acquistato dall’Atalanta o da un’altra europea". Con un pensierino all’Argentina: "Penso alla nazionale e qui posso raggiungere una convocazione".
Feeling con Papu e Gasp
Nemmeno a dirlo, appena arrivato a Bergamo Rigoni ha subito legato col Papu. "C’è un rapporto splendido tra noi, in campo e fuori. Mi ha aiutato a cercare casa e ha accolto benissimo la mia famiglia". Ma anche con Gasperini: "Lo ringrazio, c’è un ottimo feeling anche con lui. Nonostante lavoriamo insieme da poco, mi ha già insegnato parecchio. Un esempio? La cura del particolare: non lascia nulla al caso". Per quanto riguarda il ruolo in campo invece: "Sono a sua disposizione ma da esterno credo di rendere al massimo, ancor di più partendo da destra e accentrandomi per calciare col mancino. Anche da trequartista va bene. Qua c’è grande concorrenza ma la concorrenza fa bene e non vedo quale sia il problema". Rigoni ha avuto modo di conoscere anche Mancini ai tempi dello Zenit: "Un grande allenatore di livello internazionale. Mi ha insegnato tanto e con lui sono cresciuto caratterialmente. L’Italia ha scelto il migliore per la nazionale".