Al San Paolo basta un rete di Insigne, migliore in campo per distacco, per lanciare il Napoli a quota 9 punti in classifica. Ancelotti sceglie il 442 e mette le basi per la sua nuova squadra. Per la Fiorentina primo ko in stagione
LE STATISTICHE DI NAPOLI-FIORENTINA
NAPOLI-FIORENTINA 1-0
79' Insigne
TABELLINO
Napoli (4-4-2): Karnezis; Hysaj, Maksimovic, Koulibaly, Mario Rui; Callejon (70' Ounas), Allan, Hamsik, Zielinski; Insigne (82' Rog) Mertens (57' Milik). All: Ancelotti
Fiorentina (4-3-3): Dragowski; Milenkovic, Pezzella, Hugo, Biraghi; Benassi (80' Pjaca), Veretout (64' Fernandes), Gerson (60' Dabo); Chiesa, Simeone, Eysseric. All: Pioli
Ammoniti: 34' Chiesa (F), 40' Zielinski (N), 43' Benassi (F), 75' Dabo (F), 90'+3 Eysseric (F)
Napoli di Carlo Ancelotti: atto numero uno. Insigne al centro del progetto e decisivo. Migliore in campo e autore della rete che decide la partita a dieci dal termine. Centrale di posizione nel 442 scelto per la sfida del San Paolo. Lontano dalla posizione larga a sinistra con cui si era abituato con Sarri e in mezzo al campo come rifinitore vicino all’altra punta. Non benissimo il dualismo con Mertens nei primi 57’. Meglio con Milik (punta vera) con la combinazione che porta al gol che vale i tre punti. E che risolve una partita durissima per gli azzurri che giocano bene ma non ancora come nei piani di Ancelotti. Con ancora tanto lavoro da fare nella fase di impostazione e per essere sempre più pericolosi in attacco. La Fiorentina incassa invece la prima sconfitta del campionato arrivata dopo due vittorie. Ha giocato meno del Napoli ma non ha quasi mai sofferto particolarmente gli avversari. Personalità e capacità di fare la propria partita anche contro una grande del campionato. La differenza l’ha fatta allora la giocata tra i due centravanti del Napoli, che potrebbe inaugurare un nuovo modo di giocare per la squadra.
La partita
Napoli per riscattare il ko di Genova, dopo il primo vero “processo” alla nuova avventura di Ancelotti. Fiorentina per confermarsi sorpresa della stagione dopo il punteggio pieno delle prime due giornate. Inizia così la sfida del San Paolo, col 433 dei viola in maglia rossa, e col tridente confermato Chiesa, Simeone, Eysseric. Nel Napoli ci sono invece Callejon, Mertens e Insigne in campo contemporaneamente (con Milik in panchina) ma senza trio offensivo. Ancelotti disegna infatti gli azzurri col 442, Zielinski e Callejon sono larghi, Insigne fa da rifinitore e Mertens gli gioca accanto. A proposito: bene il primo, malino il secondo, mai nel vivo del gioco. Due allora le chance azzurre della prima frazione: prima proprio di Insigne che prova la volée su cross di Zielinski fuori di poco. Dunque anche Callejon sempre imbeccato dal polacco che cerca il diagonale al volo di destro. Nella Fiorentina chance per Eysseric da fuori (parata di Karnezis) e per Chiesa che sfrutta una palla persa dal limite di Allan e prova il piazzato, fuori vicino al palo. 0-0 al break, e riassunto semplice: nella prima parte meglio il Napoli, poi la Fiorentina.
Nel secondo tempo il copione segue dunque lo stesso del primo, con la squadra di Ancelotti che inizia forte fino ad arrivare ad attacchi a pieno organico alla metà della ripresa. Dopo due minuti Hamsik spara alto su suggerimento di Callejon, mentre la prima luce accesa da Mertens è in realtà la sua ultima giocata. Il belga salta l’uomo sulla destra al 56’ e cerca il tiro a giro sul secondo palo: fuori. Subito dopo Milik lo sostituisce. Nella Fiorentina entrano invece Dabo per Gerson e Fernandes per Veretout. Ci provano poi per il Napoli Zielinski (alto il mancino dal limite) e ancora Insigne, che prima semina il panico in area ma stringe stroppo il destro sul primo palo e poi prova anche la girata di testa a centro area addirittura da vero numero "9". Ma è nel finale che si decide la partita. A dieci dal termine il guizzo è sempre suo, di Lorenzo Insigne. Che dialoga centralmente con Milik confermando l’andamento di tutta la partita: in un nuovo ruolo, più centrale e molto pericoloso per tutti i suoi ottanta minuti. A otto dalla fine esce per Rog (con annesso bacio di Ancelotti come al tempo riservato ai vari Kakà, Shevchenko e Inzaghi). Pioli sceglie invece Pjaca ma non si avvicina mai al pari. Tre punti d’oro per Ancelotti, e per il suo nuovo Napoli.