Insigne, 'primo bacio' da Ancelotti e nuovo ruolo nel Napoli: da esterno ad attaccante

Serie A
Il bacio di Ancelotti a Insigne

La trasformazione di "Lorenzinho" rappresentata dal bacio di Ancelotti: dalla sostituzione dopo 45' durante la gara con la Samp al gol contro la Fiorentina che ha deciso la partita

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Il rapporto tra Insigne e Ancelotti si può spiegare in dialetto napoletano: “Mazza e panell, fann' e figl' bell”. Tranquilli, traduciamo subito: “Bastone e pagnotta rendono i figli belli”. Migliori. Schiaffi e carezze quindi, prima una “bastonata” e poi una pacca sulla spalla dopo il gol. Perché a volte è più efficace stimolare così i propri ragazzi, tra strigliate e complimenti, parole al miele e dure critiche. Sostituzioni e... baci. Proprio come Insigne e Ancelotti.

Dallo "schiaffo" al bacio

Nello specifico: durante la debacle contro la Sampdoria (3-0 per i blucerchiati), Insigne è stato sostituito all’intervallo da Ancelotti. Un episodio che ha scatenato il mondo-Napoli. Nelle ultime due settimane si è parlato di litigi, musi lunghi, ipotesi di malumori dovuti al rapporto tra i due. Niente di tutto ciò. Perché oggi – dopo un bacio sulla testa al momento della sostituzione – “Carletto” ha dimostrato di essere un fan di quel proverbio lì, quello in dialetto napoletano. Prima lo "schiaffo" della sostituzione, oggi la "carezza" del bacio.

Da esterno ad attaccante, Insigne 2.0

Nuovo Napoli, nuova ruolo. Per un Insigne "diverso" e più attaccante, meno esterno alto. Una metamorfosi che può ricordare quella di Keita Balde, oggi punta dell'Inter, spostato da Simone Inzaghi come seconda punta. Risultati? Ottimi: 16 reti in campionato prima dell'addio alla Lazio, oggi è una preziosa risorsa di Spalletti. Insigne può ripercorrere le sue orme, contro la Fiorentina ha giocato da seconda punta, più vicino a Mertens e poi a Milik, autore dell’assist per la rete decisiva. Più attaccante, più vicino alla porta, più centrale. Un segnale di come il Napoli stia cambiando, di come Ancelotti stia dando dei segnali, soprattutto a Insigne. E con un gesto che rientra nel repertorio di "Carletto": lo faceva al Milan coi suoi pupilli - Inzaghi, Kakà, Gattuso, Sheva - l'ha fatto anche al Bayern con Ribery e infine con Ounas,  scusandosi per non averlo fatto entrare durante Napoli-Milan. Stavolta tocca a Insigne, che ora può entrare tra i suoi preferiti. “Speriamo! – ha detto Lorenzo su Sky Sport a fine gara – cerco di ricambiare la sua fiducia. A Genoa mi ha sostituito dopo 45 minuti, oggi mi ha messo titolare. Faccio il massimo”. L'inizio di un nuovo corso, e di un nuovo Insigne, grazie a un proverbio che lui conosce già.