Suggestione del mercato di gennaio, Zlatan anima i sogni dei tifosi milanisti alimentati per due stagioni fino al 2012. Del biennio in rossonero si ricordano i gol (ben 56), lo Scudetto con Allegri e quell'incontro ravvicinato con l'allora compagno Onyewu: cosa accadde veramente in quell'allenamento tra i due? L'ha raccontato lo stesso Ibra nel suo libro
LEONARDO: "LEGATI A IBRA, CI ABBIAMO PENSATO"
Tentazione o suggestione, fate voi, certo è che il nome di Lucas Paquetá non rappresenta l’unico colpo del Milan verso il mercato di gennaio. I rumors degli ultimi giorni ipotizzano il grande ritorno in rossonero di Zlatan Ibrahimovic, protagonista tra il 2010 e il 2012 con 56 gol in 85 partite propiziando l’ultimo Scudetto dell’allora squadra allenata da Allegri. Lo stesso svedese non ha mai fatto mistero del suo legame con il club, amore corrisposto dalla dirigenza per voce dello stesso Leonardo: "Ci abbiamo fatto un pensiero, è un trascinatore anche a 37 anni. Ad oggi il mercato è chiuso, dobbiamo fare le cose con calma senza dimenticare i paletti del Fair Play finanziario". Insomma, saranno i prossimi mesi a fare luce sull’ennesimo intrigo di calciomercato. Detto delle reti nel biennio al Diavolo, i più attenti ricordano un altro episodio che coinvolse Ibra nel 2010 in occasione di un allenamento: la rissa con il gigantesco Onyewu. Un duello titanico già raccontato da testimoni come Gattuso, Ambrosini e Roma, tuttavia sull’episodio si è soffermato lo stesso Ibrahimovic nel suo libro (Io, Ibra) come ripercorso dal Mirror. E tutto iniziò con una battuta dell’eterno Zlatan, rivoltosi al difensore reo di avere le "dimensioni di una casa".
Fight Club a Milanello
Ritirato nel 2017, statunitense di origine nigeriana, Oguchialu Chijioke Goma Lambu Onyewu (per tutti "Gooch") ha militato in carriera in Europa dalla Francia al Belgio, dall’Inghilterra all’Olanda fino a Portogallo e Spagna prima di chiudere nella MLS. In realtà a curriculum vantava pure un biennio al Milan tra il 2009 e il 2011, peccato che in campo riuscì a racimolare solo 30 minuti in Champions League contro lo Zurigo. Meglio non deriderlo, tuttavia, d’altronde quel fisico da body builder (193 centimetri per 91 chili) metterebbero paura a chiunque. Tutti, tranne Zlatan: detto della stoccata dello svedese, Onyewu rispose che a differenza degli altri difensori non si sentiva intimidito né dalla sua presenza né dall’abituale trash-talking. Dalle provocazioni agli scontri verbali si passò quindi ai fatti: Ibrahimovic provò due volte a colpire il rivale in situazioni di gioco dopo essere stato zittito, venne "sfiorato" dalla spalla dello statunitense e reagì con una testata. Immediatamente la situazione degenerò tra colpi proibiti (pugni e calci) oltre alle ginocchiate, una delle quali ruppe una costola all’attaccante. Naturalmente l’ex bomber del Milan non accusò la botta rispondendo all’attacco in una scazzottata a tutti gli effetti: un duello da saloon che richiese l’intervento di tutta la squadra per dividerli, tanto da costringere Allegri ad interrompere l’allenamento.
Una situazione caotica dalla sfumatura paradossale, come evidenziato da Ibrahimovic: "La cosa più strana è successa dopo. Onyewu ha iniziato a pregare Dio con le lacrime agli occhi facendosi il segno della croce. Sono diventato ancora più furioso, sembrava una provocazione". Solo a quel punto Allegri si sarebbe avvicinato allo svedese dicendogli di calmarsi. Intervento vano quello di Max, parola di Zlatan: "Non è servito a niente, l'ho semplicemente tolto di mezzo e sono corso di nuovo verso Oguchi. Mi hanno fermato i compagni di squadra, credo sia stata una buona cosa". Al termine della lite, i due giocatori si strinsero la mano scusandosi non senza negare un’altra battuta all’attaccante dei Los Angeles Galaxy: "Era freddo come un pesce". Pochi giorni dopo (14 novembre 2010) l'ex rossonero realizzò da ex il decisivo 1-0 contro l’Inter sebbene a "prendersi cura" di lui fosse un altro colosso come Marco Materazzi. Se Ibrahimovic continua a strabiliare Oltreoceano, Onyewu ha abbandonato il calcio proprio quando il rivale si affacciava negli Stati Uniti. A suo modo "Gooch" è riuscito tuttavia a lasciare il segno: quanti altri contendenti hanno tenuto testa all’impressionante Ibra?