I migliori giovani del calcio italiano: ecco alcune promesse e campioni di domani
Il presente appartiene a Donnarumma e Chiesa, Barella e Cutrone: quali sono gli altri Azzurrini più promettenti? Abbiamo stilato una lista di 40 prospetti nati tra il 1999 e il 2002, tutti impegnati dalla Serie A alla B fino all'estero. Ve li presentiamo in rigoroso ordine alfabetico, elenco dove non mancano paragoni importanti
La nuova Nazionale di Roberto Mancini vota la linea verde con Donnarumma, Chiesa e Barella, talenti pronti ad accogliere il 20enne Cutrone. Quali saranno i prossimi Azzurrini a prendersi la scena? Vi presentiamo 40 giovani nati tra il 1999 e il 2002, teenagers promettenti e dal futuro assicurato: eccoli in rigoroso ordine alfabetico tra ruoli, club d'appartenenza e paragoni importanti
MIRKO ANTONUCCI (1999, PESCARA/ROMA). Il pensiero riporta ad un’altra ala che ha fatto la storia nella Capitale giallorossa, quel Bruno Conti che lo prese nelle giovanili giallorosse nel 2004. Esordio in A con l’assist decisivo per Dzeko, poi il prestito in Serie B alla ricerca di spazio e maturità. Non perdiamolo di vista
ALESSANDRO BASTONI (1999, PARMA/INTER). Scuola Atalanta, affare da 8 milioni di euro che l’ha dirottato all’Inter nella scorsa estate. Parcheggiato al Parma e avvistato in tutte le Nazionali giovanili azzurre, Bastoni scomoda Giorgio Chiellini per movimenti, piede sinistro e profilo fisico pur senza eccedere nell’irruenza che accompagnava il difensore bianconero agli inizi
RAOUL BELLANOVA (2000, MILAN). Fisicamente piazzato, terzino destro ma anche laterale a tutto campo: da qui l’etichetta offensiva che ha spinto Gattuso a paragonarlo all’incredibile Cafú. Ormai destinato ad irrompere tra i professionisti, Bellanova rappresenta una delle grandi speranze della Nazionale che verrà
DAVIDE BETTELLA (2000, ATALANTA). Qualcuno ci ha visto il primo Ranocchia, i nerazzurri sperano possa seguire le orme di Mattia Caldara che da Bergamo si è imposto nel grande calcio. Queste le aspettative sul conto del difensore che dall’Inter ha compiuto il percorso inverso di Bastoni spostandosi all’Atalanta (7 milioni di euro il costo del suo trasferimento)
ROBERTO BIANCU (2000, OLBIA/CAGLIARI). Chi ci ricorda? Troppo facile: un altro sardo doc che a centrocampo si è preso la scena, trattasi di Nicolò Barella. Nel caso di Biancu, sassarese cresciuto nel vivaio rossoblù e già esordiente in A, il presente lo vede in prestito all’Olbia in Serie C ma è destinato a tornare alla base dopo le prime vere stagioni da professionista
ENRICO BRIGNOLA (1999, SASSUOLO). Mancino, tecnico e dallo scatto esplosivo: dice d’ispirarsi a Robben, qualcuno inevitabilmente ha pensato a Lorenzo Insigne vedendolo consacrarsi a Benevento. Non è un caso che Roberto De Zerbi l’abbia preteso in Emilia per 3,5 milioni di euro: solo una manciata di minuti in stagione per Brignola che ha già dato sfoggio delle sue qualità
RICCARDO CALAFIORI (2002, ROMA). Grave infortunio rimediato al ginocchio sinistro in Youth League per il laterale giallorosso, romano e romanista già blindato dal ds Monchi. Dzeko gli ha dedicato un pensiero, certo è che lo stop rischia di complicarne la carriera: gli addetti ai lavori avevano già tracciato un parallelo con Aleksandr Kolarov per attitudine in campo e piede educato
FABRIZIO CALIGARA (2000, OLBIA/CAGLIARI). Il suo idolo è Claudio Marchisio, guarda caso il giocatore che più lo ricorda per caratteristiche: gli auguriamo di maturare la stessa carriera del “Principino” studiato da vicino a Vinovo. Intanto a 18 anni ha già debuttato in Champions (Juventus) e in A al Cagliari dove è approdato a febbraio, presente che invece lo vede all’Olbia a farsi le ossa
ANTONIO CANDELA (2000, GENOA). Spezzino di nascita e formazione calcistica prima di trasferirsi in rossoblù un anno fa, il terzino destro ligure vanta una lunga esperienza con le selezioni giovanili dell’Italia. Chi ci ricorda? Per gamba e gestione del pallone pensiamo a Elseid Hysaj, laterale del Napoli
GIANMARCO CANGIANO (2001, ROMA). Figlio d’arte e giallorosso dall’età di 9 anni, l’esterno giallorosso viaggia a quota 4 reti in 6 presenze stagionali. Se abbiamo accostato Brignola ad Insigne, nel caso del 16enne romanista scomodiamo Dries Mertens: destro, brevilineo e collocato sulla fascia ad inizio carriera. Cangiano è napoletano e grande tifoso azzurro con un’ammirazione speciale proprio per Lorenzinho
CHRISTIAN CAPONE (1999, PESCARA/ATALANTA). A Bergamo sperano impari qualcosa dal Papu Gomez, capitano che copre la sua stessa posizione, mentre altrove ha stuzzicato il parallelo con l’interista Keita Baldé. Intanto sta maturando la sua seconda stagione in prestito al Pescara in Serie B: 6 gol in 24 partite l’anno scorso, bottino da superare in questo campionato dopo aver raggiunto l’U-21 italiana
MARCO CARNESECCHI (2000, ATALANTA). Miglior portiere dell’ultimo campionato Primavera nonostante giocasse sotto età, grande intuizione degli osservatori nerazzurri che vinsero l’asta prelevandolo dal Cesena. Buffon il suo mito, De Gea e Courtois i riferimenti moderni: non sarebbe male seguire la traiettoria di tre numeri uno eccezionali
GABRIELE CORBO (2000, BOLOGNA). Difensore napoletano transitato a La Spezia, provinato pure dal Bayern Monaco. I più attenti vedono in lui un nuovo Daniele Rugani, altri non risparmiano il confronto con Leonardo Bonucci: certo è che il centrale del futuro convince per mezzi fisici e tecnici senza trascurare l’eleganza e l’abilità nel gioco d’anticipo
ALESSANDRO CORTINOVIS (2001, ATALANTA). Tecnicamente esaltante, tatticamente bravo a calarsi dalla trequarti all’esterno: questa sua ambivalenza ha scomodato lo svedese Forsberg, qualora arretrasse di qualche metro l’etichetta più coerente pare essere quella di Adrien Rabiot per qualità e look. Un nome ormai noto a tutti i talent-scout
NICOLÒ FAGIOLI (2001, JUVENTUS). Ha già trovato spazio nella Juve U-23 il baby fantasista che piace ad Allegri, allenatore che l’ha preteso nella tournée estiva dei bianconeri. Letale nell’uno contro uno, dalla sua vanta pure dribbling e accelerazioni: uno stile di gioco che rievoca il madridista Isco per bagaglio tecnico nonché assistenza ai compagni
GABRIELE FERRARINI (2000, FIORENTINA). Grande intensità e intraprendenza sulla fascia destra: veste la maglia viola come Cristiano Piccini che da Firenze spiccò il salto verso l’estero e oggi figura in Nazionale. Questo il modello che associamo al giovane terzino della Fiorentina dal lungo excursus nell’U-18
DAVIDE FRATTESI (1999, ASCOLI/SASSUOLO). Roma e Sassuolo due delle tappe in carriera, lui che iniziò nella Lazio ed oggi cerca spazio in prestito all’Ascoli: inevitabile accostarlo a Lorenzo Pellegrini dalla stessa parabola oltre all’identikit tattico (schierabile come mezzala) e struttura fisica. Alla prima vera stagione da professionista si è subito inserito nello scacchiere di Vivarini
MATTEO GABBIA (2000, LUCCHESE/MILAN). Sospeso tra centrocampo e difesa, qualcuno nel vivaio rossonero pensò a Van Bommel apprezzandone la duttilità e la gestione del pallone. Altrove c’è chi ha pensato a Sami Khedira per la personalità nell’impostazione, intanto convince al battesimo tra i grandi in Serie C prima di tornare al Milan
GIANLUCA GAETANO (2000, NAPOLI). Trequartista di qualità, Lorenzo Insigne come primo riferimento e la suggestione di quel ‘10’ che ha scritto la storia a Napoli. Dalla sua non mancano nemmeno i gol (va in doppia cifra in campionato da tre anni) e aspettative elevatissime: arretrato di qualche metri può ambire all’eredità di Marek Hamsik, staremo a vedere
EMMANUEL GYABUAA (2001, ATALANTA). Nato a Parma da genitori ghanesi, protagonista nell’ultimo Europeo U-17 disputato dall’Italia, il centrocampista dal 2015 in nerazzurro si è presto fatto notare. Da Bergamo spiccò il salto Franck Kessié verso il Milan, chissà che non possa avvicinare la superstar Paul Pogba: i più temerari hanno già azzardato il paragone con l’ex Juve
GABRIELE GORI (1999, FOGGIA/FIORENTINA). Gol nel Dna, bomber di razza e fiorentino pronto a riprendersi la Viola dopo il prestito in Serie B. Attaccante mancino che non ha mai nascosto la sua ammirazione per Ronaldo ovvero il Fenomeno brasiliano, riferimento meno attuale di Fernando Torres con il quale condivide più di un tratto in comune
MOISE KEAN (2000, JUVENTUS) Primo millennial a segno nell’Under-21, il paragone “scomodo” è quello con Mario Balotelli: origini in comune come il talento e la fisicità, peccato che sia la sregolatezza a minare le certezze di un attaccante da tempo in rampa di lancio nonostante i soli 18 anni. Nato a Vercelli da genitori ivoriani, sottratto al Torino dalla Juve dove ha già lasciato il segno come a Verona
LEONARDO MAZZA (2000, BOLOGNA). Centrocampista mancino, un metro e 70 centimetri d’altezza dalla sorprendente vena realizzativa: 5 gol in altrettante gare disputate in stagione. Qualcuno potrebbe urlare al nuovo Verratti, noi pensiamo all’inglese Jack Wilshere dall’identikit coerente con il talento bolognese
FILIPPO MELEGONI (1999, PESCARA/ATALANTA). Pensa solo all’Atalanta, casa madre che l’ha concesso in prestito al Pescara. Fu il lungimirante Gasperini a lanciarlo in prima squadra con l’amico Bastoni: quando Roberto Gagliardini venne ceduto all’Inter, gli esperti a Bergamo spiegavano di averlo già rimpiazzato senza ricorrere al mercato. Naturalmente parlavano proprio di Melegoni
VINCENZO MILLICO (2000, TORINO). Al centro di polemiche con i tifosi granata per qualche ‘like’ di troppo sui social della Juventus, il talento scuola Toro segna a raffica (7 centri in 4 incontri stagionali) e stuzzica il confronto con l’altro prodotto del vivaio Simone Edera. A volere essere più ambiziosi si possono scomodare l’attualissimo Insigne oppure Kaká, suo mito da bambino
PIETRO PELLEGRI (2001, MONACO). Golden boy al Genoa dai record precoci in Serie A per gioventù e reti sorprendenti, il ragazzone scuola Genoa si è trasferito nel Principato per 25 milioni di euro. Ha impiegato solo 4 minuti per festeggiare il primo acuto in questa Ligue 1, nulla di più facile per un centravanti fisico e votato al gol: inevitabile tornare col pensiero a Bobo Vieri, bomber spietato in area di rigore
LUCA PELLEGRINI (1999, ROMA). Laterale mancino, diplomato in ragioneria nonché abile nelle lingue (inglese e spagnolo). Maturità non da tutti per un ragazzo di 19 anni, gioiello della Roma che disse ‘no’ al Liverpool. Ha ammesso di essere cresciuto con il mito di Paolo Maldini pur ispirandosi a Gareth Bale, terzino sinistro ad inizio carriera: modelli diversi ma senz’altro altisonanti, chissà dove lo vedremo tra qualche anno
ANDREA PINAMONTI (1999, FROSINONE/INTER). Difficoltà ad emergere per il talento nerazzurro, dirottato a Frosinone per maturare spazio e fiducia. Ha studiato da vicino Icardi provando a percorrere le orme di altri ex interisti come Balotelli e Ibrahimovic: prima di loro si affacciò in rosa un giovanissimo Mattia Destro, forse l’attaccante che più lo ricorda in attesa di certificare il proprio valore
ALESSANDRO PLIZZARI (2000, MILAN). Berlusconi disse che “è bravo come Donnarumma”, altro non fosse che i due baby portieri rossoneri hanno bruciato le tappe dalle giovanili al professionismo. Un anno più giovane del collega tra i pali, difficilmente Plizzari riuscirà a raccogliere l’eredità del titolare che inevitabilmente ne diventa il primo paragone di riferimento
MANOLO PORTANOVA (2000, JUVENTUS). Papà Daniele era difensore, lui gioca qualche metro più avanti e segna con una facilità disarmante: 4 reti in 6 gare con i bianconeri per il centrocampista prelevato dalla Lazio. Condivide con il padre la tenacia e il carattere, doti che hanno rievocato Rino Gattuso o per sua stessa ammissione Stefano Sturaro. Il tasso tecnico tuttavia è più ricco: azzardiamo Strootman?
GIACOMO RASPADORI (2000, SASSUOLO). Un gol a partita (5 su 5) per il centravanti 18enne già aggregato alla prima squadra di De Zerbi. Attaccante centrale dal fisico non ancora strutturato, motivazione che l’ha visto spesso sugli esterni: da qui il parallelo con Domenico Berardi, eredità ambiziosa ma ragionevole per qualità tecniche e duttilità offensiva
ALESSIO RICCARDI (2001, ROMA). Un po’ Totti e un po’ Pjanic, tanto per levare l’etichetta di “nuovo Pupone” al prospetto del vivaio giallorosso. Nato seconda punta o trequartista dal gol facile, tecnicamente invidiabile e dalle intuizioni di qualità, Riccardi sta arretrando il suo raggio d’azione proprio come fece l’ex romanista e bosniaco oggi in forza alla Juve. Le alternative tattiche ipotizzano una carriera tutta da seguire
EDDY SALCEDO (2001, INTER). Origini colombiane ma nato a Genova, attaccante dal fisico importante (188 centimetri) pur trovando spazio sulla fascia. Prima punta atipica ma verosimilmente sarà proprio il cuore dell’area il suo habitat futuro: proviamo quindi ad accostarlo al colombiano Jackson Martinez che fece sfracelli in Europa prima di perdersi in Cina, guarda caso dove milita l’esterno alter-ego Carrasco
GIANLUCA SCAMACCA (1999, PEC ZWOLLE/SASSUOLO). Imponente come Ibrahimovic, paragone troppo semplice ma non così sensazionalistico come può apparire. Lo premiano i centimetri (195) e il lavoro per i compagni, guai tuttavia a trascurare l’abilità realizzativa dell’ex Roma scippato dal PSV nel 2015. Ci ha pensato il Sassuolo a riportarlo in Italia e concedergli spazio nuovamente in Olanda
RICCARDO SOTTIL (1999, FIORENTINA). Giochi a Firenze, sei figlio d’arte e debutti in Serie A sostituendo il tuo modello che si è preso la Nazionale. Troppe coincidenze nella staffetta tra Federico Chiesa e il 19enne cresciuto tra Genoa e Torino, ragazzo dal cuore rossonero e dalla coppia di idoli Pato-El Shaarawy. Perché negare ai tifosi della Viola la suggestione di un nuovo Chiesa?
SANDRO TONALI (2000, BRESCIA). L’accostamento non può che essere con Andrea Pirlo, d’altronde il ragazzo lodigiano presenta somiglianze impressionanti con il Maestro: stesso club a consacrarlo, identico ruolo in campo tra geometrie esaltanti e una maturità fuori dal comune. C’è pure l’aspetto fisico e il look in comune tra due registi sempre più simili. A proposito di indizi, come diceva Agatha Christie?
ALESSANDRO TRIPALDELLI (1999, PEC ZWOLLE/SASSUOLO). Cresciuto alla Juve agli ordini di Fabio Grosso, nient’altro che un riferimento per chi calpesta la fascia sinistra da terzino. Accostiamo quindi il laterale del Sassuolo, emigrato in Olanda a caccia di minuti, al campione del mondo nel 2006 con un riferimento a Spinazzola dall’identica lettura tattica
EDOARDO VERGANI (2001, INTER). Un carattere diverso ad Ibrahimovic, tuttavia lo svedese è il riferimento annunciato dal centravanti della Primavera nerazzurra. Ragazzo silenzioso ma determinato ed efficace sul campo, parabola che ricorda il quasi coetaneo Pinamonti ma non solo: il ‘9’ sulle spalle e la fascia di capitano rievocano un certo Mauro Icardi
EMANUEL VIGNATO (2000, CHIEVO). Italio-brasiliano già aggregato alle giovanili azzurre, l’esterno 18enne segue le orme di Stephan El Shaarawy con il quale condivide l’estro e l’abilità palla al piede. Fisicamente deve ancora formarsi, certo è che può puntare alla Serie A dove alimentò la curiosità di Francesco Totti nel loro incontro ravvicinato nel 2017
NICOLÒ ZANIOLO (1999, ROMA). Tante le parole spese sul figlio di Igor, ex attaccante dalla buona carriera che assiste all’ascesa di Zaniolo jr. Arrivato in estate in giallorosso per 4,5 milioni di euro, il ragazzo toscano ha già trovato spazio in Champions (esordio al Bernabeu) e nella Nazionale di Mancini. Nella Capitale qualcuno lo accosta a Pastore, tuttavia il profilo box-to-box rievoca centrocampisti totali come Lampard e Gerrard
