L'ultimo della lista è Silvestre, protagonista di un'impresa del genere già pochi mesi fa, con la maglia della Sampdoria. Ma nel club ci sono anche campioni come Giroud o Rooney. La storia più triste? Quella di Deeney
Il calcio offre sempre una seconda possibilità, anche a chi si macchia di una terribile colpa come l'autogol. Il peggiore dei "peccati" calcistici - segnare nella propria rete, bucare il proprio portiere: cosa può esserci di peggio? - può essere espiato in un modo molto semplice: andando a segnare nella porta giusta. Solo così il peccatore otterrà il perdono dai suoi tifosi, solo in questo modo ritroverà la pace interiore. Per non parlare del popolo dei fantallenatori, ai quali la strana doppietta regala comunque gioia, portando un +1 frutto dell'algebra (-2+3).
Silvestre, doppia doppietta in un anno
L'ultimo a farcela è stato Matias Silvestre, il difensore dell'Empoli che, contro il Frosinone, ha prima propiziato il vantaggio della squadra di Longo (dopo 8', deviazione sfortunata nel tentativo di anticipare Ciano) e poi si è risollevato andando a trovare addirittura il gol dell'1-2 (dopo il pari di Zajc), scaricando in rete rabbia e pallone. Non una pratica usuale, quella del "delitto-e-riscatto", ma nemmeno così improbabile: è successo anche a diversi attaccanti (che prima fanno danni in difesa nel tentativo di dare una mano, e poi tornano a fare il loro mestiere), persino a qualche campione.
Va precisato che l'ordine degli addendi, la cui somma fa appunto pace interiore (e talvolta pareggio), non è sempre identico: può capitare ad esempio che alla gioia di un gol segua la macchia dell'autogol e, incredibile ma vero, l'ultimo a cui era successo in Serie A è sempre Matias Silvestre. Maglia diversa, quella della Sampdoria, ma stesso anno solare, visto che successe a febbraio del 2018. I blucerchiati vinsero 2-1 contro l'Udinese, con "doppietta" del difensore argentino che segnò in entrambe le porte: prima il gol del vantaggio per i suoi, al 35', poi, dopo il 2-0 di Zapata, un ininfluente autogol al minuto 95. Anche in quel caso, insomma, tornò a casa sereno.
Fa tutto Chiellini
Aveva fatto tutto - ma proprio tutto - lui, anche un altro difensore, Giorgio Chiellini, in una partita della Nazionale contro l'Azerbaigian che valeva la qualificazione a Euro2016. Finale 2-1 per gli Azzurri, un solo nome sul tabellino: Chiellini prima portò in vantaggio l'Italia con un colpo di testa, poi firmò il pari con un'autorete e infine, a 8' dalla fine, regalò la vittoria alla Nazionale con un altro colpo di testa. Nel bene e nel male, indiscutibilmente "man of the match". Notte di sonni tranquilli anche per Jordi Alba, nel 2013, al termine di un'emozionante sfida tra Depor e Barça, finita 4-5, e che lui decise di aprire (con gol) e chiudere (con autogol, per sua fortuna ininfluente). Oppure, tornando alla serie A, per il milanista Thiago Silva, che nel 2-1 contro la Lazio dell'8 novembre 2009, aveva prima sbloccato la gara e poi, dopo il 2-0 di Pato, rischiato di riaprirla.
Capita anche ai campioni
Ma dicevamo degli attaccanti, spesso protagonisti di questo genere di "doppietta". Figurano nell'elenco anche van Persie, Giroud, Rooney... ognuno con la sua storia. Quella di Giroud racconta di una vittoria del suo Arsenal contro il Sunderland (dicembre 2015) in cui una deviazione dell'attaccante francese regala il pari agli avversari quando mancano pochi secondi all'intervallo. Si cambia campo e Giroud buca la stessa porta, stavolta quella giusta, per il nuovo vantaggio dei Gunners. Van Persie tradì l'Olanda contro la Repubblica Ceca segnando nella porta sbagliata il 3-0, per poi provare a riaprirla con il gol del 2-3. Rooney, invece, chiuse il suo bilancio in attivo in un Manchester United-Stoke City: prima portò in vantaggio gli ospiti con un colpo di testa, poi pareggiò e infine firmò anche il 4-2 finale, o 2-1 personale, se preferite.
Ma la storia più commovente è forse quella di Troy Deeney del Watford che nel 2015 aveva regalato, su rigore, l'incredibile gol di un insperato pareggio proprio contro il Manchester United al minuto 87. Un prezioso punticino quasi portato a casa (mancano 3'...) quando al 90° lo stesso Deeney deviò nella sua porta un traversone di Schweinsteiger, per il 2-1 dei Red Devils. Bilancio personale in pari, ma ruscite a immaginare il senso di colpa?