Milan-Juventus, le chiavi tattiche della sfida

Serie A

Flavio Fusi

La lunga lista di infortunati limita le scelte di Gattuso, mentre Allegri a sorpresa dovrebbe escludere Bonucci, modificando in particolare i meccanismi in fase di costruzione. I principali temi tattici di uno dei grandi classici del calcio italiano

MILAN-JUVE LIVE

LE PROBABILI FORMAZIONI

Milan e Juventus sono separate da 10 punti in classifica ma la partita di San Siro, che è ormai tutto esaurito da settimane e pronto a registrare un altro record di incassi, è senza dubbio la gara più attesa del 12.esimo turno di campionato. Entrambe le squadre non sono uscite nel migliori dei modi dall’impegno europeo infrasettimanale: i padroni di casa, impegnati a Siviglia contro il Betis, sono riusciti a strappare un pareggio grazie al gol nel secondo tempo di Suso. Pur essendo rimasti in corsa per la qualificazione ai sedicesimi di Europa League, hanno sofferto troppo il palleggio biancoverde. I bianconeri, al contrario, hanno dominato anche il ritorno della gara di Champions contro il Manchester United, ma non sono riusciti a chiudere la partita dopo il gol di Ronaldo e sono addirittura capitolati negli ultimi cinque minuti di gara, dopo la rete di Mata e l’autogol di Bonucci. Se la Juventus ha pagato nuovamente il poco cinismo, sono i rossoneri ad aver subito le ripercussioni più importanti, nonostante il risultato positivo. Dopo il triste infortunio di Biglia che starà lontano dai campi per almeno quattro mesi, anche Musacchio starà fuori due mesi per una lesione crociato posteriore, mentre Calhanoglu soffre ancora per il pestone di giovedì. Kessié, dopo il colpo subito nel finale a Siviglia sembra invece recuperato, così come Calabria e, soprattutto, Higuaín, rimasto a Milano in settimana con la sfida contro la sua ex-squadra nel mirino.

Le probabili scelte di Gattuso e Allegri

Con una lista infortunati così lunga (a cui va aggiunto il lungodegente Bonaventura), Gattuso sembra deciso ad abbandonare la difesa a tre per il 4-4-2. Calabria, Romagnoli, Zapata e Rodriguez dovrebbero formare la linea a protezione della porta di Donnarumma, con Bakayoko e Kessié centrali di centrocampo e Suso e Laxalt sugli esterni. In attacco, il “Pipita” è l’unico sicuro del posto da titolare: con Cutrone e Calhanoglu in dubbio, Castillejo è il favorito per affiancarlo.

Allegri, compagno di squadra di Gattuso per due stagioni ai tempi del Perugia, avrà nettamente più scelta: dopo i recuperi di Cancelo, e probabilmente quello di Matuidi, Emre Can è l’unico a rimanere in infermeria. Il portoghese dovrebbe riprendere il suo posto da titolare (a farne le spese sarebbe De Sciglio, titolare contro lo United), mentre a sorpresa Bonucci dovrebbe sedersi in panchina, per fare spazio a Benatia. Con Pjanic punto fermo del centrocampo, sembrano essere Khedira e Matuidi i favoriti ad affiancarlo. Davanti partiranno Ronaldo e Dybala, mentre Cuadrado e Mandzukic si giocano una maglia per completare l’undici bianconero.

È scontato dire che sia per il dominio che finora la Juventus è riuscita ad esercitare sulla Serie A, sia per la lunga lista di infortunati, il Milan, che ha perso quattro delle ultime cinque gare di campionato con i bianconeri a San Siro, parta sfavorito. Gattuso ha giurato battaglia, ma i rossoneri non possono permettersi di aspettare e subire il possesso della Juve, per quanto ci possano essere opportunità di colpire in transizione la squadra di Allegri.

I limiti difensivi del Milan

Nella gara con il Betis, i rossoneri hanno sofferto non poco il palleggio della formazione allenata da Quique Setien, che ha chiuso con una percentuale di possesso palla superiore al 60%. Con il supporto del portiere Pau Lopez, i tre centrali riuscivano a superare con troppa facilità la prima linea di pressione formata da Cutrone e Suso. Le distanze ampie con il resto della squadra lasciavano emergere la superiorità tecnica della squadra spagnola, senza che i rossoneri riuscissero a opporsi in maniera convincente allo strutturato possesso avversario.

Il risultato era che il Milan si ritrovava spesso nella propria metà campo, costretto a difendersi con la linea difensiva a cinque schiacciata negli ultimi sedici metri. Pur non avendo concesse occasioni monumentali oltre al gol, la difesa ha dato l’impressione di essere troppo facilmente manipolabile di fronte agli interscambi di posizione e alle rotazioni del Betis.

betis milan
Lo sviluppo dell'azione del vantaggio del Betis

Nonostante cinque giocatori in difesa e il centrocampo molto schiacciato, il Milan concede al Betis troppa libertà d’azione. Musacchio esce in pressione, consentendo a Carvalho di servire Joaquin, che poi sorprende Borini con la palla per Junior. Ancor più grave il successivo errore in marcatura di Rodriguez sull’autore del gol, Lo Celso.

Inoltre, fatto da non trascurare, il 5-3-2 difensivo non era lo schieramento ideale per ripartire in transizione, soprattutto quando Borini e Laxalt, che in teoria dovevano dare sfogo sulle fasce in contropiede, cominciavano la propria azione così lontano dalla porta avversaria. Una situazione simile si era proposta anche nel derby, con il Milan concentrato a comprimere lo gli spazi in fase difensiva, ma incapace di ripartire con la continuità sperata.

Il rischio concreto è che anche con il 4-4-2, quando la Juventus attaccherà, l’esterno sul lato forte si schiacci sulla linea difensiva, dimezzando le opportunità di ripartenza sulle fasce. Questo rischia di accadere specialmente dalla parte di Laxalt, soprattutto qualora sarà Cuadrado a gravitare nella sua zona.

Di sicuro, il rebus posto dall’attacco bianconero nella configurazione senza centravanti sarebbe sicuramente complesso da risolvere per la difesa del Milan, considerando la fluidità posizionale che vede spesso Cristiano Ronaldo muoversi orizzontalmente per tutto il fronte offensivo, Dybala fare da elastico in verticale e Cuadrado aggiustare la propria posizione di conseguenza. Attenzione anche a Khedira, che alla luce del centrocampo che Allegri sembra essere deciso a schierare, potrebbe avere notevoli occasioni per inserirsi in area e compensare i movimenti degli attaccanti a liberare la profondità.

Come presseranno le due squadre?

Un’altra chiave della partita sarà anche la strategia della Juve di fronte all’inizio azione del Milan. Il palleggio basso della squadra di Gattuso è sempre elaborato, al fine di stanare gli avversari creando spazi alle loro spalle per far progredire il gioco. Talvolta, però, è persino troppo complesso e può essere messo in difficoltà da un pressing organizzato come quello che la formazione di Allegri è in grado di mettere in atto. È quindi probabile che la Juventus cominci pressando con decisione, per poi adattare il proprio atteggiamento a seconda dell’andamento della gara.

Chi difficilmente avrà poche alternative nella decisione di pressare o meno è invece Gattuso: lasciare palleggiare la Juventus sarebbe una scelta che difficilmente premierebbe i padroni di casa. Anche nella gara di Manchester, lo United è riuscito a darsi una scossa solo quando Mourinho ha deciso che i suoi non potevano continuare a lasciare i bianconeri liberi di palleggiare, ma dovevano necessariamente cercare di contrastare le azioni avversarie sul nascere.

Gattuso ha giustamente indicato in Bonucci il giocatore chiave nella fase di uscita della Juventus, ma la sua probabile assenza sposterà ancora più responsabilità su Cancelo, che riveste un ruolo altrettanto importante. La sua superiorità tecnica gli permette di prendersi dei rischi in porzioni di campo dove non sarebbe normalmente consigliato: come spesso succede, però, più alto è il rischio e più è alto il potenziale beneficio, tanto che le sue iniziative individuali nella metà campo difensiva danno spesso il via ad azioni decisamente pericolose.

L’ultimo Milan–Juve era stato deciso da Higuaín, che adesso è passato dall’altra parte della barricata.

Non mancano di certo gli spunti tattici, ma a rendere ancora più interessante il posticipo sono i destini incrociati di Higuaín e Bonucci. Il primo decideva la sfida dello scorso anno con una doppietta, segnata però con ancora indosso la maglia bianconera; il secondo è tornato alla Juve dopo una stagione da capitano del Milan e soprattutto quel gol del momentaneo pareggio nella gara dell’Allianz Stadium della passata stagione. La scelta di Allegri di escluderlo dall'undici titolare, forse anche per preservarlo dall'accoglienza non certo amichevole dei tifosi milanisti, ci priverà invece di una delle sfide più affascinanti, non solo dal punto di vista tattico.