Il centrocampista francese ha parlato in esclusiva a Sky Sport a pochi giorni dalla sfida contro la Juventus: “Firenze mi ha fatto capire fin da subito l’importanza di questa partita. Loro fortissimi, per batterli servirebbe una pozione magica”. Poi sul momento della Fiorentina: “No, non siamo in crisi. Non vinciamo da tanto tempo, ma questo sarà uno stimolo per sabato”
La vittoria manca da una vita, dal 30 settembre scorso. Dopo il 2-0 (con polemica) sull’Atalanta al Franchi, sono arrivate sei partite senza successo. La sconfitta con la Lazio prima, i pareggi con Cagliari, Torino, Roma, Frosinone e Bologna poi.
A Firenze sabato arriverà la Juventus, non il migliore avversario possibile per tornare a sorridere. Anche se la rivalità storica con i bianconeri farà salire alle stelle entusiasmo e adrenalina, proprio quello che serve alla squadra di Pioli. Che al centro del campo potrà contare su Jordan Veretout. Il centrocampista francese fa parte degli intoccabili. Sempre in campo da quando è tornato dalla squalifica di inizio campionato, undici presenze su altrettante convocazioni partendo dal 1’. Tre i gol collezionati, dieci quelli della stagione scorsa. A lui il compito di caricarsi la Fiorentina sulle spalle per una reazione.
Sulla partita contro la Juventus
“Fin dal primo momento in cui ho messo piede a Firenze, i tifosi mi hanno fatto capire quanto sia importante la partita contro la Juventus – ha commentato Veretout in esclusiva a Sky Sport – per noi sarà molto difficile, perché loro sono fortissimi e con Ronaldo lo sono diventati ancora di più. Possono vincere tutto, dal campionato alla Champions. Noi dovremo mettere in campo tutte le nostre carte migliori”
Se la Fiorentina è in crisi
“No, non lo siamo – specifica il francese – non vinciamo da molto tempo, ma abbiamo sempre fatto delle buone gare. Il fatto che non riusciamo a vincere da sei turni è uno stimolo in più per tornare ai tre punti quanto prima”
Se c’è un segreto per battere la Juventus
“Mah, proveremo a preparare una pozione magica per superarli – ha commentato con il sorriso – un gol proprio contro di loro? Beh, sarebbe davvero magico. Ma segnare non è la mia preoccupazione principale, non mi interessa. L’importante è vincere, poi può deciderla chiunque, anche un difensore”
Sul suo rapporto con Firenze e su Chiesa
“Qui in città la gente mi paragona ad un gladiatore e questo mi piace. Mi rappresenta, amo battagliare sul campo. Chiesa? La fascia di capitano che ha indossato a Bologna sicuramente sarà uno stimolo in più per lui. I tifosi lo chiamano il “figlio della città” e questo la dice lunga sul legame che c’è fra lui e Firenze. E' giovane, ha ottime qualità ma può migliorare ancora”