Il presidente del Coni ha rilasciato un'intervista all'AdnKronos sul fenomeno della violenza nel mondo del calcio: "Ormai è evidente che fuori dallo stadio c'è una dinamica che non si riesce a fermare"
"Serve tolleranza zero contro i violenti, serve una legge che vada oltre il concetto di Daspo. Il modello è quello dell'Inghilterra e della Thatcher, bisogna avere il coraggio di chiudere con un certo tipo di elasticità, disponibilità". Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, si esprime così, in un'intervista all'Adnkronos, sul fenomeno della violenza nel mondo del calcio dopo l'ultimo episodio della morte di un ultrà fuori da San Siro negli scontri che hanno preceduto Inter-Napoli. "Ormai è evidente che fuori dallo stadio c'è una dinamica che non si riesce a fermare", evidenzia il capo dello sport italiano, sottolineando anche "il danno di immagine" causato dai violenti. "Tutto questo -conclude- non fa che depauperare il prodotto". Non aiutano nemmeno le continue polemiche dei presidenti e anche da questo punto di vista, secondo Malagò, l'Italia è ancora distante da altri paesi. "Anche questa è una dinamica tutta italiana. Cerchiamo di emulare la Premier League con il Boxing Day ma in Inghilterra vedete mai un presidente che fa un'intervista prima o dopo la partita? Lì c'è un manager che fa gli interessi dei club. Da noi la filosofia, a torto o ragione, è rappresentata da un padre padrone che ritiene di fare spesso discorsi di parte per difendere i propri interessi".
Milano-Cortina 2026
"Abbiamo a giugno una votazione olimpica sulla candidatura di due regioni che interessano un pezzo di questo governo. E' chiaro che se questo cosa che non è priorità del paese fatela partire dopo, ma è la politica. Non ci sono logiche non ci sono regole. L'interesse della politica legata a vecchie ruggini mie con la Raggi? Anche questo mi è stato detto, è una teoria che rifiuto e non capisco. Io con la Raggi mi sono comportatp benissimo. Con l'amministrazione comunale abbiamo rapporti idilliaci. Io sono stato uno strenuo difensore del Veneto e del Piemonte. Così Giovanni Malagò parlando della candidatura olimpica di Milano-Cortina 2026 e di quella naufragata di Roma 2024.
Torino e le Atp Finals
"Io mi sono inventato l'idea dell'Atp. Avevo capito che Londra non aveva più la garanzia di poter organizzare le Atp Finals dove giocano i migliori 8 giocatori del mondo e che l'Atp voleva fare una gara per avere un' alternativa a Londra. Ho pensato che in Italia c'era solo una città che poteva ospitarle, ed era Torino, che aveva l'impianto, l'aeroporto ed è una città d'arte. Ci abbiamo lavorato e siamo entrati nella short list e ora se la gioca"