Il difensore argentino agguanta il pari nel recupero contro la Samp e ringrazia simbolicamente l'ex capitano viola, generatore di forza e unità nel gruppo di Pioli. È già la seconda volta che il centrale trascina i suoi alla rimonta nell'extratime
Sembrava tutto finito, con i tifosi viola destinati a tornare a casa con zero punti in tasca e una giornata piena di rimpianti. Il Luis Muriel show rovinato dal rosso prematuro all'indirizzo di Edimilson e dalla controreplica di Quagliarella: uno-due concretizzatosi tra 81' e 85', un doppio colpo mortifero in grado di mettere al tappeto qualunque avversario. E invece, alla fine, con la forza dei nervi e tanto, tanto cuore la Fiorentina è riuscita a strappare almeno un punto dal primo pomeriggio di A del 2019. La zampata decisiva, all'ultimo minuto di recupero, è arrivata da German Pezzella. E la firma dell'argentino non è di certo una sorpresa. Non tanto per la grande vena realizzativa del centrale 27enne - è il primo gol in questa stagione, il secondo dal suo trasferimento a Firenze -, ma per l'incredibile carica emotiva con la quale l'ex Betis scende in campo, senza mai mollare fino al triplice fischio. Un'ispirazione che Pezzella trae da Davide Astori, del quale dopo la tragica scomparsa è diventato suo erede naturale: leader della squadra viola, con la fascia di capitano al braccio. Quella stessa fascia che il difensore mostra con orgoglio e amore al termine di ogni partita e che, nella partita del Franchi contro la Samp, ha sfoggiato sul 3-3, quasi come se a spingere quel pallone in rete a tempo praticamente scaduto fosse stato proprio il suo vecchio compagno di squadra. Un doveroso omaggio verso chi è stato uomo simbolo della sua integrazione nel campionato italiano e che, da quel maledetto 4 marzo, ha infuso uno spirito battagliero e unitario difficilmente rintracciabile in qualsiasi altro club di A e non solo.
L'ultimo a mollare
Con 27 punti conquistati fin qui, l'obiettivo della Fiorentina continua a essere un posto per l'Europa. La squadra di Pioli non sempre ha raccolto ciò che si aspettava ma, big match a parte, è uscita sconfitta solo contro il Parma. 9 i pareggi totali che hanno evidenziato spesso l'incapacità di difendere il risultato, mentre in tre occasioni sono stati proprio i viola a rimontare da una situazione di svantaggio. E in due di queste è stato sempre German Pezzella il grande protagonista, curiosamente sempre concluse con il definitivo 3-3. Prima del pari in extremis contro la Samp, infatti, il centrale argentino era stato il grande trascinatore dei suoi anche nella trasferta sul campo del Sassuolo. Neroverdi avanti di due reti, con gli ospiti capaci di recuperare il doppio svantaggio tra 89' e 96': prima il tocco ravvicinato di Benassi ad accorciare le distanze e poi il sinistro vincente di Mirallas a riequilibrare la situazione. Dov'è Pezzella in tutto questo? Nella solita straordinaria carica agonistica, quella voglia di non mollare mai che lo aveva spinto oltre la linea di centrocampo, con un recupero palla fondamentale e una progressione di 30 metri prima dello scarico sulla sinistra, con l'ex belga a capitalizzare al meglio il suo assist. "Noi ci crediamo sempre" le sue parole dopo la rete del 3-3 ai danni dei blucerchiati. Lui, probabilmente più degli altri. Sempre ispirato e trascinato dalla forza trasmessa dal cielo dal suo capitano, onnipresente nel cuore e nella mente.