L'attaccante polacco promette: "Farò di tutto per riportare subito il Milan in Champions League". E Leonardo spiega il perché della maglia numero 19: "Il calciatore ha chiesto la 9, ma noi pensiamo che in questo momento quel numero sulle spalle vada conquistato". Gazidis traccia le linee per il futuro: "Kris rientra esattamente nei parametri dei calciatori che cerchiamo: giovane, forte e affamato"
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Non è photoshop. Ho sempre sognato di giocare qui. E' bellissimo essere qui con queste leggende. Ma voglio far parlare il campo.
E' una mia grandissima gioia essere qui con il Milan e farò tutto quello che posso per segnare il più possibile con questa maglia.
Stiamo valutando delle alternative. La proprietà ci offre entrambe le possibilità e noi stiamo lavorando in maniera molto collaborativa anche con l'Inter. Otterremo un risultato del quale non saranno fiere solo società e tifoserie, ma tutti quelli che amano il calcio.
Qui ci sono due tipi di viaggio: uno è quello del Milan, per noi fondamentale, e l'altro che è quello del calcio italiano. La Serie A deve tornare ad essere un punto di riferimento per il calcio mondiale. Serve una crescita collettiva. Riguardo ai tempi, non so darne: voglio essere realista, ma sono molto ottimista.
I tempi sono cambiati, mi viene difficile rispondere a questa domanda. Piatek deve essere unico, non servono paragoni. Dimostrerà lui quanto vale.
Giocare la Champions League da protagonista.
La squadra ha pensato alle proprie aspettative. Siamo quarti, possiamo raggiungere il nostro obiettivo che è la Champions League. Abbiamo una rosa ampia e tutto viene gestito serenamente da allenatore e società. Quando la società è seria e fa le cose per bene e l'allenatore lavora per bene, i malumori non possono condizionare una squadra.
Higuain ha preso una scelta e ormai parlarne non serve. Qui al Milan resterà chi vuole restare. Vogliamo gente che abbia voglia di partecipare a un processo di costruzione lento e non facile. Vogliamo coinvolgimento totale.
E' un gesto spontaneo, fa parte del mio stile. Mi piace festeggiare così.
Sono due grandi acquisti per il presente e il futuro. Non nascondo che ora dobbiamo capire cosa è ancora possibile fare. Però penso che con questi due arrivi la rosa è abbastanza completa.
Io sono sempre focalizzato su me stesso. Giocare a San Siro sarà bellissimo, ne sono certo. Io lavoro per fare il mio meglio e segnare.
Caldara è un affare che abbiamo fatto con Bonucci. Higuain era un'operazione a parte. Abbiamo risolto il suo prestito e andiamo avanti.
Al Genoa la stagione è stata turbolenta, ma il calcio è questo. Io accetto qualunque cosa, voglio allenarmi duramente e cambiare tre allenatori non è stato un problema.
Il calcio è così, tutto arriva quando meno te l'aspetti. Certamente pensavo dopo il girone di andata di attrarre gli interessamenti di altri club. Ora c'è il Milan e mi godo questa bela sorpresa.
Rispettiamo le linee guida dell'Uefa. I fatti dicono che abbiamo incassato una decisione alla quale ci siamo appellati. Ora aspettiamo di arrivare alla fine di questa strada, ma ora non cerchiamo l'approvazione per tutti i passi individuali. Di certo il club deve tornare ad essere assolutamente sostenibile. Io ero lì quando è stato approntato il Financial Fair Play, e l'obiettivo era quello di aiutare i club. La ritengo una buona iniziativa, che vogliamo rispettare, ma deve esserci un percorso che club come i nostri devono poter seguire. Credo che alla fine riusciremo a riportare il club su delle fondamenta solide. Questa squadra non può operare in un mondo di fantasia. Deve operare in una realtà finanziaria solida, basi sulle quali costruire la nostra casa. Ecco perché sono ottimista in vista del futuro.
Ricordo in particolare una contro la Sampdoria vinta per 3-2. Fu davvero una bella partita.
Per me è un altro passo importante nella mia carriera, spero che presto potremo giocare insieme e fare tanti gol. Posso giocare accanto a un altro attaccante, sono sempre pronto e speriamo già di battere il Napoli.
E' stato un grande sogno, che non credevo potesse avversarsi. Riguardo alle leggende viventi, c'è accanto a me una che ammiravo tantissimo (guarda Maldini e sorride, ndr).
Tutte le scelte della società sono condivise. Su Ibrahimovic e Fabregas ci siamo fermati perché mancavano le opportunità di mercato, non sono arrivati diktat dalla dirigenza.
Di questo ha già parlato Ivan Gazidis. Vogliamo giovani bravi, forti e che vogliano crescere con il Milan, ma non escludiamo arrivi di calciatori di esperienza.