Milan Piatek, Leonardo: "Perché non avrà il 9? È un numero importante, deve meritarselo"

Serie A

Continua la "maledizione del 9" in casa rossonera. Krzysztof Piatek, presentato in mattinata, sceglie il 19 e Leonardo chiarisce i motivi: "Nessuna scaramanzia". Poi spiega la trattativa: "Giocatore adatto al campionato italiano, lui e Paquetà il nostro futuro"

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La maledizione del numero 9 del Milan è destinata a continuare ancora a lungo. Il motivo? Krzysztof Piatek, erede di Gonzalo Higuain in rossonero, non indosserà il numero tanto caro ai centravanti, ma il 19. "La nove bisogna meritarsela, è una maglia importante", ha precisato Leonardo nel corso della conferenza stampa di presentazone del centravanti polacco, smentendo un diktat scaramantico della dirigenza. Eppure i dubbi permangono, anche perché l'ultimo a lasciare il segno con la nove rossonera è stato Filippo Inzaghi. Dall'addio di SuperPippo nel 2012 soltanto delusioni. L'ultima quella di Higuain, che è volato al Chelsea da Maurizio Sarri. La nove sembrava destinata a Piatek, sino al colpo di scena di oggi: il polacco avrà la 19.

La trattativa Piatek

Leonardo ha evitato di polemizzare con il "Pipita": "Oggi Gonzalo non c'è più, rispettiamo le sue scelte. Al suo posto c'è Piatek, parliamo di lui". E allora ecco che il direttore generale dell'area tecnico-sportiva del Milan racconta la trattativa che ha portato il 23enne nazionale polacco in rossonero: "Non era una scelta complicata. Parliamo di un calciatore che ha realizzato 13 gol in un girone e ha già dimostrato quanto vale in Serie A - ha commentato Leonardo -. Non era un'operazione prevista, ma quando abbiamo capito che era fattibile a livello economico non abbiamo avuto dubbi".

Ibrahimovic e Fabregas: perchè no

"Tutte le scelte sono condivise con la società e l'allenatore - ha continuato Leonardo -. Ibrahimovic e Fabregas? Mancavano le opportunità di mercato e così ci siamo fermati- ha concluso Leonardo -. Finora siamo forse quelli che hanno fatto di più. Abbiamo acquistato due giocatori importanti per il presente, ma anche il futuro: con Piatek e Paquetà la rosa è competitiva".