Atalanta-Roma, le chiavi tattiche della sfida

Serie A

Fabio Barcellona

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Le squadre di Gasperini e Di Francesco hanno un grande potenziale offensivo ma sono fragili in difesa: dal loro incrocio dovrebbe uscire una partita spettacolare e ricca di occasioni

ATALANTA-ROMA LIVE

LE PROBABILI FORMAZIONI

Atalanta e Roma attraversano un ottimo momento di forma. Nelle ultime sei partite entrambe hanno vinto quattro volte e perso solamente in un’occasione. La Roma ha portato a casa i tre punti nelle ultime tre gare, mentre la “Dea” ha impressionato per i suoi numeri offensivi, segnando ben 11 reti nelle ultime due vittoriose partite, giocate in trasferta a Sassuolo e Frosinone.

I numeri sembrano disegnare due squadre simili, produttive in attacco ma vulnerabili in difesa. Se si considerano i gol segnati, l’Atalanta è la migliore squadra della Serie A: 44 reti realizzate nelle 20 partite disputate, mentre la Roma è preceduta, con il suoi 37 gol, solo dai bergamaschi e dalla Juventus. Viceversa, Roma e Atalanta si posizionano rispettivamente al decimo e al dodicesimo posto nella classifica dei gol subiti. Le statistiche avanzate certificano ulteriormente le tendenze delle due squadre: i nerazzurri sono secondi dietro la Juventus per expected goals prodotti, i giallorossi appena dietro. Gli xG fotografano però un’efficacia difensiva diversa: quella di Gasperini è la sesta squadra del campionato per xG subiti, quella di Di Francesco è solo undicesima. Insomma, finora l’Atalanta ha subito più gol rispetto alle teoriche occasioni concesse, a differenza di quella di Di Francesco.

La partita d’andata, alla seconda giornata, aveva prefigurato in pieno quello che sarebbe stato il futuro delle due squadre. Il match era terminato 3-3 e aveva visto la netta prevalenza degli attacchi sulle difese (25 tiri e 2.2 xG per la Roma, 23 conclusioni e 2.3 xG per l’Atalanta) e un andamento della partita che sembrava premiare i bergamaschi, dominatori del primo tempo dopo il gol iniziale di Pastore, calati alla distanza e puniti dalle loro disattenzioni difensive.

Gli highlights della gara d'andata.

Dopo quella partita le due squadre erano entrate in crisi: pareggio interno col Chievo e sconfitta esterna col Bologna per la Roma e, addirittura, appena due punti in sei partite per l’Atalanta. Oggi entrambe sembrano aver superato i momenti difficili e lottano per un posto nella prossima Champions League.

L’attacco dell’Atalanta

Se i gol realizzati e subiti sembrano tratteggiare due squadre simili, la realtà del campo parla di due allenatori che attuano principi di gioco piuttosto diversi.

Il calcio di Gasperini è estremamente peculiare per via del suo sistema difensivo, aggressivo,votato alla ricerca costante dell’anticipo e centrato sulle marcature a uomo. In questa stagione però, il rendimento dell’attacco ne sottolinea invece l’aspetto offensivo. Negli scorsi anni l’Atalanta aveva giocato sistemi offensivi riconducibili al 3-4-3, utilizzando però un centrocampista incursore (Cristante la passata stagione) come punta di destra e il Papu Gomez a sinistra. Ne derivava uno schieramento asimmetrico, con una fascia sinistra più votata al palleggio e una fascia destra in cui il centravanti-boa Petagna supportava spalle alla porta la circolazione della palla. L’arrivo di Duvan Zapata e l’inevitabile inserimento di Josip Ilicic tra i titolari ha cambiato le caratteristiche e lo scaglionamento del reparto offensivo che oggi, pur nel rispetto dei principi di gioco di Gasperini, è diverso rispetto a quello delle passate stagioni. 

L’Atalanta ama ancora svuotare il centro del campo e avanzare attraverso le fasce laterali, costruendo continuamente triangoli mobili sull’esterno. Quest’anno però Gasperini ha scelto come modulo di riferimento un chiaro 3-4-1-2 spostando Gomez in posizione di trequartista. Le due punte, Zapata a sinistra e Ilicic a destra giocano lontane tra loro e si associano con l’esterno, l’interno di centrocampo e il difensore del lato per formare la catena laterale necessaria all’avanzamento del pallone. In aggiunta, Gomez, partendo dalla posizione di trequartista, si muove liberamente creando ulteriori superiorità numerica in zona palla per permettere la progressione della manovra. Lo schieramento è adesso più simmetrico e la presenza di Ilicic e la libertà tattica di Gomez hanno aggiunto all’attacco iper-intenso dell’Atalanta una quota di tecnica e fantasia determinante per il miglioramento delle prestazioni offensive della squadra.

Quanto può essere decisivo Gomez da trequartista, dalla partita vinta 6-2 contro il Sassuolo.

L’esplosione di Zapata ha completato il quadro: il colombiano è fondamentale in fase di finalizzazione, ma la sua capacità di utilizzare forza e velocità partendo dall’esterno lo rendono pericolosissimo anche in fase di rifinitura al termine delle sue conduzioni palla al piede: in maniera abbastanza sorprendente Zapata, oltre a essere secondo solo a Cristiano Ronaldo per expected goals, è quinto in serie A per expected assist, in una classifica che vede Papu Gomez al secondo posto e Ilicic all’ottavo.

I problemi della Roma

L’ultima partita contro il Torino non ha dissipato certo tutti i dubbi sullo stato di forma della Roma, e in particolare della sua fase difensiva. Se in attacco i giallorossi hanno prodotto molto, segnando ben 3 reti, in difesa i segnali arrivati dal match contro la squadra di Mazzarri non sono stati entusiasmanti. Nonostante il doppio vantaggio acquisito, la Roma ha sofferto in transizione difensiva, facendosi trovare più volte scoperta e vulnerabile alle ripartenze del Torino. Sebbene quest’anno Di Francesco abbia abbassato l’altezza del suo pressing, i giallorossi continuano a esporsi eccessivamente agli attacchi in spazi ampi degli avversari.

In questo senso l’assenza di Daniele De Rossi non è stata certo d’aiuto e la scelta di Di Francesco di schierare come interni del suo 4-2-3-1 Pellegrini e Cristante, due centrocampisti che amano inserirsi e presidiare poco gli spazi, può essere in qualche modo penalizzante in fase di transizione difensiva. L’allenatore della Roma, nella conferenza stampa alla fine della partita con il Torino, ha sottolineato la mobilità dei suoi due interni, ponendo l’accento sui vantaggi del loro impiego a dispetto di un equilibrio tattico ancora da migliorare.

In fase offensiva l’esplosione di Zaniolo come trequartista, utilissimo sia in fase di possesso che, con la sua intensità fisica, in fase di non possesso nel disturbo dell’impostazione bassa avversaria, sembra avere reso definitiva la scelta del 4-2-3-1 come modulo di riferimento. A Bergamo mancherà l’infortunato Cengiz Ünder, ma sarà probabilmente recuperato Florenzi, che potrà essere impiegato come terzino al posto di Karsdop, ottimo in attacco, ma impreciso in difesa, o sulla linea dei trequartisti al posto di Kluivert. Nell’ultima conferenza Di Francesco ha dichiarato che anche Zaniolo è schierabile in alto a destra, magari spostando Pellegrini trequartista. Ma l’assenza contemporanea di Nzonzi e De Rossi rende più difficile questa soluzione.

Gli incroci tattici

Le due squadre sembrano avere entrambe punti di forza che si sovrappongono quasi perfettamente ai punti deboli degli avversari. Le zone di influenza di Zapata e Ilicic rischiano di evidenziare le difficoltà della Roma in transizione e semitransizione difensiva nella porzione di campo alle spalle dei propri terzini. Ancora, la posizione di Gomez rischia di diventare di difficile lettura per i due interni in linea del reparto di centrocampo della Roma, che non hanno nella copertura delle linee di passaggio la loro caratteristica migliore.

L’intensità dell’Atalanta può inoltre esasperare la fatica della Roma a rimanere corta e compatta nei momenti successivi alla propria fase d’attacco. Dall’altro lato del campo però la natura verticale dell’attacco giallorosso può risultare piuttosto indigesta per una squadra come l’Atalanta che, con la continua partecipazione dei difensori alla fase d’attacco, tende a sbilanciarsi e a lasciare campo agli avversari. La Roma è, dopo proprio l’Atalanta, la squadra che tenta più dribbling di tutto il campionato. I dribbling e gli inserimenti senza palla dalla zona mediana, fondamentale in cui tutti i centrocampisti di Di Francesco eccellono, sono probabilmente le armi migliori per colpire un sistema difensivo centrato sulle marcature a uomo.

Bisogna anche considerare un altro aspetto che non depone a favore dell’Atalanta. La squadra di Gasperini fatica a controllare il trequartista avversario, richiedendo uno spostamento reattivo delle pedine del teorico 3-4-1-2. Zaniolo ha forza e qualità a sufficienza per sfruttare spazi e tempi che, eventualmente, gli avversari potranno concedergli. La storia recente e le tendenze tattiche delle due squadre lasciano presagire una partita aperta e ricca di occasioni da gol, uno spettacolo da non perdere anche per l’importanza della sfida nella lotta a una posizione utile alla partecipazione alla prossima Champions League.