L’allenatore giallorosso soddisfatto dopo il pareggio con i rossoneri: “Peccato, bisogna sempre prendere gli schiaffi prima di reagire. Meritavamo la vittoria”. Poi su De Rossi: “E’ fondamentale nel nostro 4-3-3, non possiamo fare a meno di lui”. Elogio anche per Zaniolo: “Ce lo teniamo stretto. E’ come Totti, parla poco e vuole sempre la palla”
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Doveva rialzarsi la Roma. Lo ha fatto a metà, con un pareggio con il Milan maturato al termine di una prestazione positiva, frenata in parte dalle grandi parate di Donnarumma. I giallorossi, accolti da un Olimpico in fibrillazione, vedono il quarto posto ancora lontano un punto, ma non sono mancate le risposte che dovevano arrivare: “E’ un peccato, perché bisogna prendere sempre prima gli schiaffi per rialzarsi – ha spiegato Eusebio Di Francesco ai microfoni di Sky Sport nel post gara - quando vuoi seppellire un cavallo tirandogli tanta terra addosso, quest’ultimo cerca sempre di tirarsela via piano piano per risalire. Noi bisogna essere bravi in questo senso. In questa situazione ci siamo caduti da soli, a questo giro meritavamo la vittoria nettamente”. Insomma, soddisfazione sì ma anche tanto rammarico per i sette schiaffi presi dalla Fiorentina: “La partita di Firenze ti fa riflettere sugli atteggiamenti. I giocatori fanno la differenza, sono la fortuna di noi allenatori. Noi bisogna saperli gestire bene, per questo le nostre responsabilità ci sono quando le cose vanno male. La squadra mi fa rabbia, conosce il sistema, il 4-3-3 anche senza De Rossi, che è stato straordinario. Era reduce da tre allenamenti con la squadra, ma conosce il calcio ed esalta chi gli gioca vicino”.
"Zaniolo grande mezz’ala. De Rossi fondamentale”
Al triplice fischio l’Olimpico ha comunque reagito fischiando. Segno che la strada verso una riconciliazione è ancora lunga. La Roma deve rincorrere, cosa che le è già capitata in alcuni momenti di questa stagione: “Non abbiamo fatto ancora niente – ha continuato Di Francesco – è stata una risposta positiva come prestazione, i tre punti sarebbero stati fondamentali ma non avrebbero cancellato Firenze. L’Olimpico non era un ambiente facile per i ragazzi giovani, ma hanno dato prova di personalità. Mi auguro che sia un punto di ripartenza, senza ricadere più. Le partite si possono perdere ma non come a Firenze. Schick? L’ho visto vivo, sta vivendo un momento ottimo come forma e testa. E’ cattivo, determinato. Fa qualche errore tecnico, è moto bravo e potrebbe fare ancora meglio. Deve credere di più nelle sue qualità, perché sa giocare a calcio”. Chiosa anche su Zaniolo, ancora una volta in gol: “Dal mio punto di vista è una grande mezz’ala. Si adatta benissimo anche alla trequarti. E’ bravo nell’aggredire, sa attaccare la profondità. Sa fare anche l’esterno, uno dei pochi centrocampisti puri che lo può fare. Ce lo teniamo stretto, deve migliorare quando arriva sul fondo. Faceva sempre la stessa cosa, sempre lo stesso cross. Lui è come Totti, uno che parla poco e vuole sempre la palla. Deve sapere modificare le sue scelte”. Conclusione su De Rossi, al rientro e già protagonista: “Quando si costruisce una squadra, ci sono dei giocatori che sono fondamentali – ha spiegato Di Francesco - De Rossi nei tempi è eccellente, ha la giocata aperta, chiusa, non fa capire nulla agli avversari. Giocando con un 4-3-3 non possiamo fare a meno di lui, per quel ruolo bisogna avere determinate caratteristiche”.