"Allegro e generoso": Daniele Conti racconta Radja Nainggolan

Serie A
Daniele Conti e Radja Nainggolan nell'estate 2013 con la maglia del Cagliari (Lapresse)

Capitano del Ninja ai tempi di Cagliari, l'ex bandiera dei sardi racconta: "Dopo pochi giorni che era a Cagliari entrò nello spogliatoio e disse: Come faccio io a non giocare qui? All'inizio l'ho rimproverato, poi ho capito che la convinzione nei propri mezzi è sempre stato il suo punto di forza. Sa trasmettere allegria allo spogliatoio"

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Ha giocato nel Cagliari da gennaio 2010 a gennaio 2014, arrivando dal Piacenza e salutando in direzione Roma. Durante l'esperienza in Sardegna, sicuramente, Radja Nainggolan ha lasciato il segno. Merito non solo di numeri importanti (137 presenze, con 7 reti e 6 assist) ma anche della capacità di farsi volere bene da un intero spogliatoio. A ricordarlo è Daniele Conti, capitano del 30enne belga ai tempi di Cagliari.

Conti racconta Nainggolan: "Allegro e generoso, la convinzione nei propri mezzi è il suo punto di forza"

Intervistato da Sky Sport, Conti ha parlato di Nainggolan come "un bravissimo ragazzo, con il quale ho avuto la fortuna di giocare tanti anni". In Sardegna, i due hanno maturato un feeling tecnico in mediana: "Giocare insieme a Radja mi aiutava molto, riconquistava 100 palloni a partita e ha grandi doti tecniche - ammette l'ex capitano, 464 presenze e 51 reti con il Cagliari dal 1999 al 2015 - avere un compagno di squadra con quelle caratteristiche per un playmaker è molto importante. Lui può giocare in ogni ruolo del centrocampo, ha uno strapotere fisico devastante e negli anni è migliorato tanto anche negli inserimenti e nel tiro. E' un calciatore completo". Il ritratto che emerge del Ninja è quello di un ragazzo "allegro. Nello spogliatoio gli piace scherzare molto - spiega Conti - è un generoso, se si è in 50 a cena paga lui per tutti. Ha un cuore enorme, poi a volte casca in piccoli tranelli". Delle esperienze condivise a Cagliari con Nainggolan, Conti ricorda in particolare un aneddoto: "La cosa che mi ha colpito di più è che Radja, pur non avendo mai giocato in Serie A, dopo pochi giorni che era a Cagliari entrò nello spogliatoio e disse: Come faccio io a non giocare qui? Inizialmente gli dissi che stava sbagliando, ma questo tipo di atteggiamento mi fece capire quanto credesse in lui come calciatore. Poi questa convinzione se l'è portata dietro per tutta la carriera. Radja è stato uno che ha vissuto tante difficoltà, anche calcistiche. Ha sempre saputo reagire e fatto vedere il suo valore come calciatore".