A un anno dalla scomparsa, il ricordo di un giocatore esemplare, nello storytelling di Giorgio Porrà sui canali Sky. Le testimonianze di colleghi e amici per tracciare il ritratto dell'ex capitano viola. "Quando penso a lui, e capita spesso, mi viene sempre il buon umore. Rivederlo nei miei pensieri è una carezza all'anima", le parole di Buffon
Ci sono dolori così forti che calamitano lacrime sempre nuove. Dolori che non restano muti, anzi, urlano, pretendono una spiegazione. Dolori che diventano collettivi, cicatrici impresse sulla pelle di città, tifoserie, di un intero movimento. Il dolore per la morte di Davide Astori, il capitano della Fiorentina, tradito a 31 anni, da un guasto cardiaco - con attorno troppi dubbi mai chiariti - è qualcosa che resta dentro, sfugge a qualunque tentativo di elaborazione, anche ad un anno di distanza. Provare a capire il perché diventa un piccolo omaggio alla sua memoria, una riflessione attorno alle tante sensibilità di un ragazzo, di un calciatore, che sino all'ultimo ha saputo, ricambiato, sorridere alla vita.
Da venerdì 1 marzo su Sky Sport è andato in onda l’appuntamento con "L’Uomo della Domenica - Discorso su due piedi", il programma di approfondimento scritto e condotto da Giorgio Porrà, anche questa settimana ambientato nella suggestiva cornice del Museo della Scienza e Tecnologia Leonardo Da Vinci di Milano.
Il cuore di Davide - un cuore speciale - da qualche parte batte ancora con quelli di Taccola, Curi, Morosini. E ancora, di Puerta, Foè, Mc Bride, e, purtroppo, di altri ancora. Cuori di cristallo dentro corpi di calciatori apparentemente perfetti. Cuori che si fermano, s'inchiodano, come lancette impazzite. Che di colpo si rifiutano di innaffiare il mito dell'eternità, quello a cui non smettiamo di credere. Ci conforta farlo, quando il calcio ci ingabbia, ci intriga con storie potenti, sincere come quella di Astori, non esattamente un fuoriclasse, qualcosa di più, di meglio, un ragazzo, uno sportivo che si era impegnato con successo a trasformare la sua passione, la sua vita, e quella di chi lo accompagnava, in un piccolo capolavoro di dignità.
Le testimonianze di colleghi e amici di Davide – da Chiellini a Buffon, da Pioli ad Allegri e tanti altri- contribuiscono al ritratto di Porrà, che scrive tra l’altro: “Esiste anche una collina, una Spoon River dei calciatori, sorta di Superga dello spirito. Ed esistono cerimonie degli addii, un funerale, una partita, molto più simboliche di altre, nelle quali l'abbraccio a chi su quella collina è salito, diventano fotogrammi di sequenze memorabili, anzi, di più, accendono l'illusione che un altro mondo, un altro calcio, siano davvero possibili. Qualcosa di sacro e clamoroso assieme. Muri crollati, un solo respiro, quello della parte sana della comunità del calcio a prevalere su tutto. In fondo, piccoli, rivoluzionari lampi di civiltà. Come le lacrime di Chiellini asciugate dagli ultra viola davanti alla basilica di Santa Croce, il numero 13 di Davide sulle spalle dei giocatori di Fiorentina e Benevento prima del match successivo al suo distacco, il saluto militare nel dopogol di Vitor Hugo davanti all'immagine del suo capitano, e poi le curve, tutte le curve, che trattengono il fiato, sfidano il dolore, lo sciolgono nei singhiozzi. Succede, quando chi se ne va all'improvviso, ed è questo il caso di Astori, lascia dietro di sè la più luminosa delle scie, la più solida delle eredità.”
Il ricordo dei compagni, del suo allenatore e degli amici di Davide
"Quando penso a lui- spiega Gigi Buffon- e mi capita spesso, mi viene sempre il buon umore e mi viene sempre la fiducia. Fiducia che il mondo possa essere migliore, cambiato da persone che hanno le sue caratteristiche. Quindi per me rivederlo nei miei pensieri, quando succede, è sempre una carezza all’anima.
"Non è che io e ragazzi abbiamo ancora superato questo dolore - ammette Stefano Pioli- perché tutto ruotava attorno a Davide. Però dopo quello che è successo io sono migliorato come uomo e come allenatore.
"Questa vicenda di Davide, questo dramma umano, ci insegna che la vita va vissuta con entusiasmo con gioia, apprezzando tutto quello che ogni giorno ci viene donato". Le parole dell'allenaore della Juventus, Max Allegri. "La cosa che veramente mi addolora è che Davide stava diventando uomo e sarebbe stato un grande esempio per i ragazzi del futuro.
"A volte mi capita di pensare a lui quando gioco con mia figlia, all’idea che purtroppo Vittoria, la figlia di Davide, non potrà avere quella fortuna". Le parole del compagno in azzurro Giorgio Chiellini. "E’ una cosa che mi tocca, perché le nostre bambine erano un argomento frequente in ritiro con la nazionale, una cosa che avevamo in comune e ci legava ancora di più".
"Era ragazzo veramente genuino, scherzavamo tanto e a volte lo prendevo in giro perché non sembrava neanche un calciatore. Difficile trovare uno come lui nell’ambiente, piacevole incontrare persone di questo calibro". Il ritratto che ne fa Andrea Ranocchia.
"Chiaro che su un fatto così continui a ragionarci - l'ammissione di Radja Nainggolan- e poi c’è stata una causa lunga, i genitori giustamente cercano un colpevole o vogliono avere una verità diversa da quella che hanno sentito. Una risposta bisogna darla alla famiglia. Una risposta che ancora fino ad oggi non è stata data".
L'Uomo della Domenica - Davide Astori
Dopo il primo appuntamento di venerdì 1 marzo, chi non sia riuscito a vederlo potrà farlo sabato 2 marzo alle 20.30 su Sky Sport Ch 251, alle 23.30 su Sky Sport Uno e a mezzanotte su Sky Sport Serie A.
Inoltre, domenica 3 marzo alle 12.30 e a mezzanotte e mezza su Sky Sport Uno, alle 13.30 su Sky Sport Serie A e alle 20 su Sky Sport Football. Lunedì 4 marzo alle 13.15 su Sky Sport Football, alle 20 su Sky Sport Uno e alle 21 su Sky Sport Serie A. Disponibile anche su Sky On Demand.