Napoli, Ancelotti: "Allegri è come me, De Laurentiis è simile a Berlusconi"

Serie A

In una lunga intervista, l’allenatore degli azzurri ha presentato la sfida tra Napoli e Juventus di domenica: “La classifica non mente, i bianconeri sono straordinari e vorranno chiudere il campionato. Ma prima o poi vinceremo, ne sono convinto”

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Non sarà lo scontro diretto come lo abbiamo definito negli ultimi anni, ma la sfida tra Napoli e Juventus resta carica di attrattiva nonostante la differenza di punteggio in classifica. Carlo Ancelotti ha parlato della partita e non solo, in una lunga intervista concessa a La Stampa: “La classifica non mente, la Juve è sopra la media e noi in una media molto elevata: è merito loro e demerito nostro. Il giudizio sul nostro campionato è annacquato dalla straordinarietà dei bianconeri, ma questa squadra potrà competere con loro. Vorranno chiudere il discorso campionato e se vincono effettivamente possono pensare ad altro. Se perdono, però, dovranno stare all’erta”. Napoli-Juventus sarà anche il confronto tra due grandi allenatori: “Allegri vede cose che gli altri non vedono e pensa il calcio come me, gestisce la squadra in base ai calciatori”. Per l’allenatore anche l’egemonia bianconera avrà un termine. “Prima o poi vinceremo, ne sono convinto. Qui non ci sono tensioni, anche quando le cose non vanno. E in città ci sono meno problemi di quelli che si dice, e io sono del nord. De Laurentiis è simile a Berlusconi nella gestione del club, perché la considera una famiglia e io mi sento uno di famiglia”.

I campioni di domani

Il Napoli può contare su un gruppo forte, e su tanti giocatori di qualità. “Meret mi ricorda Buffon, ha un grande talento. I diversi problemi fisici l’hanno reso un po’ apprensivo ma recupererà personalità. Koulibaly invece appartiene alla categoria dei grandi difensori, è intelligente e di solito chi è così forte e veloce pensa che non serva altro per risolvere i problemi. È molto attento e ha personalità. La crescita di Insigne passa per la continuità, che può avvenire anche con qualche pausa: l’importante è che non siano troppo ripetute” ha concluso Ancelotti.