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Juventus, Chiellini: "Chiudiamo il campionato. L'Atletico non sia un pensiero oppressivo"

Serie A

Il capitano bianconero in esclusiva a Sky Sport: "Napoli-Juventus sarà una partita aperta, loro vogliono riaprire il campionato e noi vogliamo chiuderlo. Al San Paolo è sempre stata dura, ma ho anche dei bei ricordi. In vista dell'Atletico sarà più importante la prestazione che il risultato, la Champions deve essere un pensiero costante ma non oppressivo"

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Tredici punti di differenza e un vantaggio che, in ogni caso, resta importante. La Juventus si prepara alla gara di Napoli con la forza e la convinzione di chi, nei mesi scorsi, ha accumulato un distacco significativo in chiave scudetto. Ma con la voglia di vincere ancora, anche per prepararsi al meglio alla decisiva sfida in Champions League contro l'Atletico Madrid. Temi toccati da Giorgio Chiellini, in quest'intervista esclusiva a Sky Sport.

Come sta la squadra?

"Nella testa e nelle gambe, a Bologna, avevamo ancora le scorie di Madrid. Le trasferte di Champions League le paghi sempre, poi ne abbiamo avuta un'altra importante. Ma dovevamo dare un'impronta di solidità e di squadra ed è stato fatto, ovviamente non siamo stati spumeggianti ma era difficile. Abbiamo ottenuto tre punti importanti e scavallato dopo una sconfitta pesante. Domenica affrontiamo un'altra grande partita, contro una squadra che negli ultimi anni ci ha fatto sudare e poi avremo tutto il tempo per preparare il ritorno contro l'Atletico. Ci deve essere un piccolo pensiero ogni giorno, ma non deve essere opprimente. Il Napoli giocherà per riaprire il campionato e per dimostrare di essere forte almeno quanto noi, noi per chiuderlo e per dimostrare che siamo primi non per caso. Sarà un Napoli-Juventus più aperto, perché entrambe le squadre avranno voglia di fare".

Ti ricordi un Napoli-Juventus speciale?

"Ricordo tanti attaccanti, senza dimenticare gli inserimenti di Hamsik. A Napoli ho vinto poche volte, soprattutto negli ultimi anni. Ma è una sfida che mi porta fortuna, un anno segnai un gol importante al rientro dopo tre mesi. Pareggiammo 1-1 con un mio gol, per poi aumentare il distacco la domenica successiva. Ricordo quella partita e quella dello scorso anno: in molti ci davano per persi, vincemmo una partita non bella ma importante. È sempre una sfida difficile, da tripla".

Proprio a Napoli, nell'anno di Conte, nacque la BBC. Cosa è rimasto oggi?

"Negli anni abbiamo sfruttato al meglio le nostre caratteristiche, si creò un'alchimia perfetta per essere di supporto alla squadra. Sono contento che Barzagli sia rientrato in gruppo, sono convinto che possa esserci d'aiuto negli ultimi tre mesi. Ma è una persona che, sia dentro che fuori, è molto importante e può ancora essere d'aiuto sia dall'inizio che a partita in corso. Ho visto pochi difensori come lui in questi anni".

Sarà il primo Napoli-Juventus senza Hamsik...

"C'è tanta stima, come me ha vissuto una vita con un solo colore. Non ha giocato solo con il Napoli, ma dopo il Brescia ha fatto la storia di questa società quindi lo stimo molto. Ha fatto una scelta importante, magari non me l'aspettavo già ora. Però quando capitano queste cose devi avere il coraggio di prendere una decisione anche a metà stagione, vanno accettate e rispettate. Ancelotti sa affrontare queste situazioni e gestire al meglio l'ambiente. L'ho sempre stimato molto per la sua filosofia e per il suo approccio al calcio e alla vita, sta raccogliendone i frutti a Napoli. Dopo Sarri non era facile farsi amare, ma sta dando una nuova identità con calciatori più o meno simili. Il Napoli si merita questa posizione, stiamo facendo noi un qualcosa di straordinario ma non dobbiamo pensare che sia finita. Chiaramente una vittoria al San Paolo sarebbe un ko definitivo".

Questo vantaggio è importante o fa perdere stimoli?

"La vittoria non so, la prestazione sarà importante per l'Atletico Madrid. Poi a volte fai una grande prestazione e per un errore difensivo perdi la partita, oppure puoi vincere giocando male. In questo momento abbiamo bisogno di fare una buona prova e sono convinto che la squadra farà bene. Poi il risultato dipenderà anche dagli episodi, giocheremo anche contro una squadra che ha grandi calciatori ed è completa. Il vantaggio è importante, è folle chi dice che non è vero. Non mi aspettavo di averlo, anche perché abbiamo perso punti in partite abbastanza abbordabili. Però il percorso è stato davvero straordinario e i 13 punti di vantaggio sono più per meriti nostri che per demeriti di altri. Ma questa partita esula dal campionato, perché vuol dire tanto sia per noi che per loro per dare una dimostrazione di forza".

Quanto sarà importante il tuo ruolo da capitano in vista dell'Atletico?

"C'è sempre una responsabilità quotidiana, sicuramente nei momenti di difficoltà ci vuole un qualcosa in più. Capitani non si è solo con la fascia, ognuno porta la sua energia e il suo ingrediente. Io non potrò mai avere il carattere che aveva Buffon o che ha Barzagli, l'importante è essere sé stessi ed essere sinceri. La squadra è unita, ora arriveranno 15 giorni importanti".

Hai un messaggio per l'altro capitano, Lorenzo Insigne?

"Con Lorenzo c'è un bel rapporto, a prescindere da quel che succede in campo perché è anche normale che ci sia rivalità. Ma in Nazionale siamo davvero tutti molto bravi a lasciar fuori tutto questo e giocare per un solo colore. Non è stato facile, ma è stato davvero importante. Lorenzo è cresciuto molto, soprattutto dal punto di vista mentale. È diventato uomo squadra, calciatore applicato e decisivo rispetto al primo Insigne del 2014, quando andammo al Mondiale. Il futuro dell'Italia è suo, ci vorrà del tempo ma neanche poi tanto perché stiamo bruciano le tappe. Stiamo venendo fuori, speriamo che tra qualche anno ci facciano tornare a gioire davvero".