Lazio-Roma, Lotito: "Da quando ci sono, noi vinto di più di loro. Arbitri? Persi 40 mln"
Serie AIl presidente biancoceleste a poche ore dal derby: "Da quando ci sono io, abbiamo vinto più titoli della Roma. Il mio obiettivo è riuscire a vincere senza spendere cifre folli". Sugli arbitri: "Lo scorso anno mi sono costati 40 milioni. Ok il romanticismo, ma oggi ci sono interessi in ballo e col Var è difficile sbagliare. Le critiche? In estate ho rifiutato per un calciatore un’offerta a cifre a cui nessuno al mondo avrebbe detto di no"
A poche ore dal calcio d’inizio, Claudio Lotito accende il derby di Roma. Il presidente della Lazio, in un’intervista rilasciata a La Repubblica, affondando i diversi temi, ha anche ricordato ai rivali come, dal suo arrivo, siano stati i biancocelesti a vincere di più: “Da quando ci sono io, tolte Juve, Inter e Milan, la Lazio ha vinto più di chiunque in Italia - ha spiegato - Una frecciatina alla Roma? È una constatazione, basta contare i trofei: due Coppe Italia, due Supercoppe. Poi magari qualcuno ha la Coppa delle Fiere... Non sono scaramantico. Se porto un prete a Formello mi dicono che faccio l’esorcismo, se loro fanno benedire gli uffici da monsignor Fisichella va bene. Due pesi e due misure”. Sui suoi obiettivi, poi: “Voglio rompere l’assioma per cui più spendi e più vinci. Ci sono esempi all’estero di outsider capaci di battere colossi. Ma non vogliamo essere come il Leicester, il paragone non regge: la Lazio è stabilmente tra le grandi. È mancata in alcune performance quest’anno, nonostante i miei investimenti”.
"Arbitri? Mi sono costati 40 milioni. E sullo stadio..."
Lotito ha poi parlato di arbitri, difendendosi dalle chi lo accusa di prendersela sempre con chi dirige la gara: “Altri presidenti parlano molto del tema, io no - ha analizzato - Faccio solo una domanda: secondo voi ci hanno avvantaggiato o penalizzato? L’anno scorso mi sono costati 40 milioni di euro, perché non siamo andati in Champions. Amo il calcio romantico, ma oggi ci sono interessi in ballo. Errare humanum est, sed perseverare diabolicum. Puoi sbagliare una volta. Due, tre, quattro. Ma se sono ricorrenti devo capire. Non credo a coincidenze. Oggi col Var sbagliare è più difficile. Non condivido quando qualcuno non se ne avvale, non è uno strumento alternativo, ma di supporto”. Tra i temi toccati, anche quello relativo al progetto del nuovo stadio sulla Tiberina: “Mi sono stufato di fare da apripista. Mando avanti gli altri. Un principio deve valere per tutti. Che facciamo, guelfi e ghibellini? Se il Comune consente a una delle due di fare lo stadio, deve farlo anche l’altra. Se uno stadio è a ridosso del Tevere allora non ci saranno problemi per chi lo realizza ad una distanza maggiore, o no? La nostra idea include costruzioni residenziali, ma la legge stadi nega questa possibilità? Ed è un errore. La Juve lo ha capito: per aumentare i ricavi da stadio non bastano gli Skybox, servono 20mila residenti in zona. Per questo di nuovi stadi non ne fa nessuno, sarebbero nel deserto”.
"I tifosi mi criticano, ma in estate rifiutata offerta super per un calciatore"
Il presidente biancoceleste si è infine concentrato sull’argomento critiche, quelle che i tifosi della Lazio difficilmente gli risparmiano: “I tifosi mi criticano - ha detto - ma in estate ho comprato e ho rifiutato per un calciatore un’offerta a cifre a cui nessuno al mondo avrebbe detto di no. Milinkovic-Savic? Il nome non lo dico. Mi ero impegnato con Inzaghi a non cederlo. E l’offerta arrivò al penultimo giorno di mercato, non avevo tempo per sostituirlo”, ha concluso.