Inter, Lautaro Martinez: "Segno alla Juve, poi vinciamo scudetto e Champions League"

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L'attaccante argentino si racconta alla Gazzetta dello Sport: "Sogno di vincere scudetto e Champions con l'Inter. A CR7 ruberei il colpo di testa. Icardi è stato il primo ad accogliermi, sarebbe bello giocare con Dybala”. Poi sull'insulto del padre a Spalletti: "Ha sbagliato"

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L’appuntamento è di quelli da non fallire, in palio tre punti importanti contro una rivale storica. Lautaro Martinez ha le idee chiare in vista del derby d’Italia in programma questa sera a San Siro: “Arriviamo bene alla sfida con la Juve, dobbiamo giocare come nel derby per fare punti per centrare il nostro obiettivo. A Cristiano Ronaldo ruberei il colpo di testa: su corner o su punizione lui sa attaccare il pallone. E quasi sempre ci riesce. Guardando la classifica si direbbe che la differenza tra le due squadre è grande e ne siamo coscienti, ma nel prossimo torneo dobbiamo cambiare questa cosa. Siamo un grande club, è obbligatorio farlo. Il mio grande sogno è vincere lo scudetto con l'Inter, ma per riuscirci non basta parlarne. È necessario convincersene tutti psicologicamente: i tifosi, i dirigenti e noi giocatori", ha ammesso l’argentino in un’intervista esclusiva alla Gazzetta dello Sport. Lautaro che ha poi analizzato la sua prima stagione in nerazzurro: “Quest'anno ho messo insieme tanti minuti, sono contento. In precampionato ho giocato e segnato tanto, poi mi è toccato andare in panchina e alla fine per quello che è successo a un compagno sono diventato titolare. E poi ho segnato nel derby”, le parole del numero 10 dell’Inter.

L'insulto del padre a Spalletti: "Non avrebbe dovuto farlo"

I momenti difficili però non sono mancati: “Se ho mai pensato di andare via quando giocavo poco? In quei momenti ti passa di tutto per la testa”, ha ammesso Lautaro. Che ha poi proseguito: “Arrivavo dal Racing dove giocavo sempre, qui avevo davanti un monumento interista come Icardi, capitano e capocannoniere. Sapevo che sarebbe stato difficile giocare, lui non sarebbe mai uscito: o l’uno o l’altro, insieme mai. Così pensavo all'Argentina, alle occasioni sprecate, a un mucchio di cose. Ma parlando con la mia famiglia non è mai mancata la fiducia. Sono cresciuto, conosco le mie responsabilità”. A proposito di famiglia… "Quando mio padre ha dato del 'cagon' a Spalletti l’ho chiamato e gli ho urlato che non avrebbe dovuto farlo, non si sarebbe dovuto permettere. È un essere umano, può sbagliare, è stato calciatore quindi ha capito subito. Cancellò il tweet, ma era tardi, si è scusato in primis con me, che è la cosa importante, poi io chiamai il tecnico per chiedere scusa da parte mia e sua. Abbiamo fatto una riunione a tre: io, Zanetti e Spalletti", ha ammesso l’argentino.

Il rapporto con Icardi

Lautaro che ha poi svelato il rapporto che lo lega a Icardi, tornando sul caso che avuto come protagonista l’ormai ex capitano dell’Inter: “Ho parlato a lungo con Mauro. Gli ho sempre ribadito quanto fosse importante per la squadra, però gli ho anche detto che i problemi che c’erano tra i dirigenti e sua moglie -agente andavano risolti direttamente da loro. E che noi come squadra non dovevamo essere coinvolti, non eravamo parti in causa, eravamo ai margini”, ha ammesso l’argentino. “Icardi è stato il primo ad accogliermi, mi ha aiutato anche con la casa, si è occupato di tutto. Non era obbligato a farlo e lo ha fatto da buona persona. Siamo coscienti che lottiamo per un solo posto: fuori ci troviamo bene insieme, in allenamento poi ognuno fa il suo".

"Voglio vincere la Champions. Dybala? Sarebbe bello giocare con lui"

“La maglia numero 10 non è un peso. Dybala è un giocatore di grande livello, con cui uno vorrebbe giocare sempre perché ti aiuta a migliorare o a segnare di più. Poi io sul suo futuro non posso dire niente…”, ha affermato Lautaro. Che ha ben chiari in mente gli obiettivi da raggiungere con l’Inter e come fare per centrarli: “Rimpianti per una Champions vissuta da comparsa? Spero che la prossima sia la mia. Prima qualifichiamoci. Poi certamente avrò qualche conoscenza in più per affrontarla. Io mi do sempre degli obiettivi a breve termine: ora la qualificazione europea, poi la Coppa America, dopo la Champions pensando di poterla vincere. Se pensi alla vittoria tutto diventa più facile. Se pensi ad arrivare secondo, non vinci mai". Guai però a chiedergli di scegliere: “Gol alla Juve o in Coppa America? Non scelgo: prima segno alla Juve, poi con l’Argentina”. Chiusura finale con uno sguardo rivolto al futuro: “Quando rinnoverò il contratto? Dovete chiederlo al direttore”, ha concluso Lautaro Martinez.