Bernardeschi spiega il rapporto con Ronaldo: "Può fare ombra o diventare uno stimolo, io ho seguito questa seconda strada: ha dato qualcosa a chiunque sia entrato in contatto con lui. In partitina mi piace giocare contro Cristiano, insieme è troppo facile. Champions? L'Ajax ha meritato"
Ultime quattro partite della stagione per la Juventus, che ha già vinto lo scudetto lo scorso 20 aprile con 5 giornate d'anticipo. In casa bianconera è già tempo di bilanci, dopo la prima annata con Cristiano Ronaldo in squadra. Tra gli attaccanti a disposizione di Allegri, probabilmente Federico Bernardeschi è stato quello che è cresciuto maggiormente grazie alla presenza del portoghese. Queste le sue parole a La Gazzetta dello Sport: "Cristiano ha dato qualcosa in più a chiunque sia entrato in contatto con lui: un campione in uno spogliatoio porta anche la sua storia e ciò che ha vinto – ha dichiarato il fantasista bianconero -. Anche solo vedendolo allenarsi, impari cose da inserire nel tuo bagaglio. Preferisco giocare contro di lui in partitella perché insieme è troppo facile: da avversario, invece, sfidi te stesso. Ronaldo può fare ombra o trasformarsi in stimolo: io ho seguito la seconda via, cercando di afferrare in silenzio tutto ciò che vedevo. Sono molto felice perché mi sono completato, anche se ho segnato meno. Un giocatore moderno deve coltivare tutte le sue caratteristiche per diventare migliore. E saper fare più ruoli non è un limite, dà più possibilità all'allenatore e alla squadra. Però devo essere più lucido davanti alla porta: alla Fiorentina giocavo solo in avanti, qui non posso più farlo e spendo più energie. Allegri bacchetta tutti, fa un casino... So che lo fa perché mi stima molto e pensa io possa dare di più, devo far meglio mentalmente".
"Rivalità sana con il Torino"
Nella prossima giornata la Juventus è attesa dal derby contro il Torino: "Il derby conta sempre e vogliamo vincerlo - prosegue Bernardeschi -. Non mi stupisce vedere il Toro lassù, ha sempre avuto grandi potenzialità. Mi piacerebbe che Torino avesse due club in Europa: sarebbe un bello spot. In città ora c’è un’atmosfera diversa, mi divertono i tifosi granata che mi fermano per dirmi che vinceranno: è una rivalità sana. Tra l’altro, questa gara arriva in un momento particolare, tra l’anniversario di Superga e tensioni tra i tifosi: sarebbe bello che gli stadi diventassero finalmente esempi positivi".
"Champions? L'Ajax ha meritato"
Bernardeschi analizza in modo lucido l'eliminazione della Juventus dalla Champions contro l'Ajax: "Una spiegazione c’è: ogni squadra che arriva tra le prime 8 in Champions ha il potenziale per vincere la Coppa. All’Ajax sono abituati a giocare insieme fin dalle giovanili, qualcosa che in Italia manca: da noi ci vuole in generale più coraggio. Lì si esordisce a 16 anni, qui a 20 e si parte già con un ritardo di 4... Il bello è che l’anno prossimo possiamo già rifarci: ogni stagione iniziamo sapendo di poter vincere. Non credo di aver dato troppo prima e poco dopo: ho visto una grandissima partita e un’altra buona, in cui tutti noi abbiamo avuto difficoltà. E l’Ajax ha meritato di andare avanti".
"Nazionale? C'è fiducia"
Infine, Bernardeschi fa un bilancio anche sul percorso di crescita della Nazionale di Mancini: "Abbiamo una squadra competitiva, Mancini lavora da Dio. A Coverciano si respira un'aria diversa, è un progetto lungo che passa da cose piccole. Aver saltato i Mondiali in Russia è stato bruttissimo, ma farne uno a 28 anni sarà figo lo stesso. Ne voglio giocare tre, l'ultimo a 36 anni. La speranza è vincere, abbiamo fiducia in noi stessi e l’ambiente in noi. Abbiamo giovani forti e, se nelle loro squadre giocano, è più facile. Quando fece le prime convocazioni, Mancini venne criticato, ma costruire sui ragazzi è la scelta giusta. Noi più l’esperienza di Bonucci, Chiellini, Sirigu, gli 'anziani' — tra virgolette, sennò mi menano — così si può creare la giusta alchimia".