L'allenatore bianconero è tornato a parlare del futuro: "Ho le mie idee da tempo. Mi incontrerò col presidente per capire dove si può migliorare. Valuteremo quest'anno e il prossimo, dopo otto anni sarà ancora più difficile. Bisogna essere lucidi e pensare a qualcosa di nuovo, quando si vince bisogna cambiare"
"Ho le mie idee da tempo…". Dopo il ko 2-0 contro la Roma, Massimiliano Allegri è tornato a parlare di quanto succederà nei prossimi giorni. L’allenatore bianconero, infatti, si incontrerà con Agnelli per definire il suo futuro: “Al mercato ci pensa la società. Ci siederemo per capire dove migliorare - ha spiegato - È stata un'annata importante, abbiamo vinto due trofei. Abbiamo vissuto una Champions anomala, arrivando in condizioni non ottimali con l'Ajax senza cinque giocatori importanti. Serve tecnica ed esperienza, senza togliere nulla a chi c’era. Cosa chiederò ad Agnelli? Soldi no, ho un anno di contratto - ha precisato - Valuteremo quest'anno e il prossimo, dopo otto anni sarà ancora più difficile. Rivincere sarà sempre più complicato, ci sono quattro trofei da giocare. Servono idee chiare e lucidità, come ha sempre fatto la società”.
"Bisogna pensare a futuro, a qualcosa di diverso"
Prima di Roma-Juve, Nedved ha detto "chi vivrà, vedrà" in relazione al futuro di Allegri: “Nedved è stato bravo a metterla lì, sarà uno spunto per qualche giorno fino all'incontro con il presidente”, ha detto. Nessun dubbio sulle possibili difficoltà a trasmettere le proprie idee alla squadra: “Non avverto questo problema. Fino a che abbiamo lottato per il titolo eravamo sul pezzo, con tutte le problematiche fisiche. Prima dell'Atletico Madrid abbiamo rincorso, poi abbiamo riperso dei giocatori. Si dice sempre Allegri va via ogni anno - ha proseguito -. Io ho le mie idee da novembre. Bisogna pensare al futuro, non si gioca in dieci o in dodici, bisogna guardare a qualcosa di nuovo e di diverso per rinnovare gli stimoli. Abbiamo vinto tanto in Italia, e quando vinci è anche il momento di cambiare”. Ancora sull’incontro che ci sarà con Agnelli: “Sono in una società fantastica, però l'anno prossimo è un altr'anno e bisogna essere lucidi e vincere le partite. Non conta quello che si è vinto”.
"Acquisti? Paratici e Nedved sanno come costruire la squadra"
Allegri ha poi parlato di ciò che si potrebbe migliorare nella rosa: "I giocatori singoli sono importanti, la squadra deve migliorare e la società è stata molto brava finora nel costruirla. Accanto uno stopper serve un libero, poi ci vuole uno tecnico e un mezzo e mezzo a centrocampo: in generale dico questo. Non si possono avere due punte centrali e tre mediani, anche se l'ho fatto per un mese. Paratici e Nedved sono bravissimi nel costruire, sarà molto difficile l'anno prossimo sia in Italia che in Europa". Su Emre Can centrale: "A Milano l'ho provato, ci ho pensato. Con Perisic largo, però, scalava terzino e l'ho riportato a centrocampo. Senza Pjanic fa più fatica, bisogna lavorare su questa soluzione per valutarlo in marcatura e chiusura. Bisogna vedere quando siamo bassi come si comporta da terzo in difesa", ha concluso.
Allegri: "Sono stato vicino alla Roma 6 anni fa"
Nel corso della conferenza stampa post-partita, l’allenatore bianconero ha anche rivelato un retroscena. Rispondendo a una domanda ha parlato della Roma: "Considerare la panchina giallorossa se non dovesse andare avanti l'esperienza alla Juventus? Sono stato vicino alla Roma sei anni fa, poi Berlusconi e Galliani mi fecero rimanere al Milan. A me Roma piace, è una città affascinante e quindi è normale che fare risultati qui sarebbe stato bello, ma ho contratto con la Juve, sto bene alla Juve e sono contento di rimanere alla Juve”.