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Juve, Spalletti: "Passione Elkann fa piacere, ora sta a noi onorare il passato del club"

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La sfida tra Bologna e Juventus della 15^ giornata chiuderà la domenica di Serie A. A introdurre il match in conferenza stampa l'allenatore dei bianconeri, Luciano Spalletti: "Felici della passione e del sostegno della famiglia Elkann, sta a noi rendere grande il club - ha detto -. Il ritorno di Bremer non vogliamo forzarlo, Italiano tra gli allenatori più forti"

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Termina qui la conferenza stampa.

"Non andremo più in ritiro perchè il ritiro non è un luogo, ma una condizione mentale, perchè è una fatica maggiore. A voi non sembrerà così, ma io so bene tutte le strade da percorrere. Se la condizione mentale dei ragazzi è corretta, come è alla Juve, in ritiro non si va. Poi se ci sono condizioni differenti in ritiro ci si sta sempre, chi fa questo sport sa che dipende dai risultati. Le cose vanno fatte in maniera corretta, non è che se sei privilegiato non devi essere libero"

Nelle ultime ore ha sentito Elkann? Quanto ci vorrà alla Juve per tornare vincente?

"L'ho sentito e l'ho visto ieri. Ogni tanto mi manda i suoi pensieri e sono cose che fanno piacere. Oggi ha parlato di futuro e dobbiamo avere in mente quel pensiero lì. Quando fai parte della Juve devi pensare al massimo che si può realizzare e stare nella tavolo rotonda"

Ha vissuto in passato situazioni simili con altre squadre? È sempre più complicato prendere una squadra a campionato in corso?

"Non mi convincerete a farmi pensare che questi limiti non riusciremo a superarli, perché ho accettato di venire credendo questo. Il mio lavoro è sempre stato complicato, qualche volta ho creduto anche di non farcela però poi ho continuato perché un allenatore deve essere convinto di poter migliorare la squadra"

Si rivede in Italiano per percorso e caratteristiche? È vero che l'aveva consigliato a De Laurentiis dopo aver lasciato il Napoli?

"Da Italiano si possono imparare delle cose, secondo me è uno dei più forti che abbiamo. E l'ho detto a tutti di prendere Italiano, non solo al presidente De Laurentiis"

Quali tasti ha toccato con la squadra per evitare i primi tempi in cui avete sofferto più del previsto? Serve solo stare in questi 90 minuti dentro la gara o serve altro?

"Serve soprattutto questo. Poi per fare un'altra sintesi ci sono due tipi di partite nella stessa gara: il primo che si tratta del comportamento di squadra e poi quella che è una condizione allo svolgimento di squadra che è di carattere individuale, la giocata che può fare la differenza. Se in questi episodi, dove ogni tanto abbiamo delle letture che nessuno si aspetta e che mettono in difficoltà la squadra, diventa difficile di parlare di tattica, di lavoro di squadra, di esercitazione. Si va a fare quello che c'è bisogno di fare senza limiti, senza presunzione"

Eccezion fatta per l'Inter, ogni volta che il livello dell'avversario si è alzato la Juve non è andata oltre il pareggio. È un problema mentale? Ha visto i ragazzi più leggeri dopo l'ultima vittoria in Champions o ci sono limiti strutturali?

"La personalità è un elemento fondamentale nel calcio. Ma se una volta aveva personalità chi rischiava la giocata, ora ci vuole questa personalità nell'accettare la partita a tutto campo, nell'andare a indirizzarla negli spazi che tu vuoi, al di là del gesto tecnico. Anche lì ci sono delle equilibri, la partita va riempita di tutte quelle cose che esistono nel calcio moderno e noi dobbiamo fare passi in avanti sotto quest'aspetto, soprattutto nella continuità di questi duelli, di attaccare lo spazio, di giocare a campo aperto. L'Atalanta, la Roma, il Bodo, il Bologna, ormai fanno tutti così. Per avere un voto sufficiente in pagella basta una giocata o un assist, per fare la partita da campioni bisogna stare dentro il cuore della squadra per 90 minuti e vicino al pallone, questa è la differenza. Non basta più la giocata di un elemento, non è più così. Perché i restanti 80 minuti che giochi senza l'apporto di un calciatore nella fase difensiva, gli altri ti vengono a stanare e ti massacrano. O sei di un livello superiore che ogni volta che tocchi la palla quella giocata la fai sempre o se no ora è un altro il modo di riempire la partita"

Cosa è da evitare di fare contro il Bologna di Italiano?

"Al Bologna bisogna fare i complimenti: a chi li allena, a chi l'ha costruito, perché sta facendo vedere di avere grandi qualità e sanno dove vogliono andare. Una di quelle squadre che quando gioca vuol decidere le regole, non hanno paura di niente, ti costringe a questa quantità di duelli e cerca di chiuderti, indirizzandoti negli spazi che loro vogliono. Vengono a comprimerti nella tua metà campo, per essere bravo a fare la partita devi abbattere questi recinti. Non fare l'uomo contro uomo, ma l'uomo oltre l'uomo, perché loro li hai lì a fare la loro marcatura individuale e questa condizione te la obbligano per tutta la partita. Se noi non saremo pronti, sarà una partita complicata"

Conceiçao è quarto per dribbling in Serie A, ma ha solo fatto due gol. Può essere più decisivo?

"Sì e questa è la sua evoluzione. Deve cercare soprattutto di rendere più possibili questi risultati, ovvero fare gol ed essere più determinato in fase offensiva. Ha questo spunto micidiale, magari deve migliorare anche nei contrasti, in fase difensiva, nei duelli perché la partita va riempita anche di queste cose. Però l'abbiamo visto fare anche belle corse all'indietro per dare una mano, per cui siamo sulla buona strada"

Come stanno Bremer e Rugani? Il fatto di poter lavorare in una settimana libera agevolerà il passaggio al nuovo sistema?

"Rugani è già usabile, anche se in maniera ridotta, per Bremer per quella che è la delicatezza dell'infortunio, lui è uno di quelli che ha questa disponibilità ma si vede che ha bisogno di tempo, anche per non metterlo in difficoltà. Per quanto riguarda il cambio di modulo mi stupisco ancora quando sento parlare di schemi e di caselle in campo, il calcio attuale è un pochettino cambiato: non vinci occupando posizioni, ma occupando degli spazi andando a decidere dove vuoi portare la partita. Questi spazi non sono più tra reparti, oggi ormai molti vanno sull'1 contro 1 e bisogna adattarsi a questo calcio. È vero che voglio mettere la squadra con il 4-3-3 o 4-2-3-1, ma è solo un discorso di partenza, perché la partita ti condiziona poi ad adottare altri moduli nel corso dello svolgimento. Non è più come una volta, ora è un discorso individuale che metti a disposizione della squadra"

Pochi minuti fa è stato pubblicato un comunicato da John Elkann. Un commento?

"Anche se sono arrivato da poco tempo, fa piacere sentire la forza e la passione di John Elkann e della famiglia per questo club. Sta a noi dare sostanza e concretezza a questa passione, onorando il passato e costruendo un futuro dello stesso livello oppure migliore, come ci ha detto lo stesso Elkann quando ci è venuto a trovare"

Inizia ora la conferenza stampa di Luciano Spalletti.

Tra pochi minuti inizierà la conferenza stampa di Spalletti.

Due punti tra le due squadre

Il Bologna occupa al momento la 5^ posizione, la Juve punta alla vittoria per effettuare il sorpasso.

La classifica della Serie A

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Fondata nel 2014 da Giancarlo Devasini e con sede a El Salvador, la società opera nelle 'stablecoin' e ha dichiarato utili per oltre 13 miliardi di euro. Il volto è quello di Paolo Ardoino, Ceo e tifoso bianconero dallo slogan 'Make Juventus Great Again'.

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Juventus, Exor respinge all'unanimità l'offerta di Tether

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Benvenuti nel liveblog che seguirà in diretta la conferenza stampa di Luciano Spalletti in vista di Bologna-Juventus. L'allenatore bianconero parlerà a partire dalle 16

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