A 48 ore dalla partita con il Sassuolo Claudio Ranieri torna a parlare. Inevitabile partire dalla decisione di non rinnovare il contratto di De Rossi: "Io avrei rinnovato il suo contratto. A lui, che è il leader che tutti vorrebbero, bisognava dire le cose in un altro modo". Sulla contestazione dei tifosi: "Le decisioni si prendono tra America e Londra. Ma Baldini sul mio lavoro non incide"
Lui vuole continuare a giocare e ha già una mentalità da allenatore, anche grazie alla visione che gli ha dato il padre. Per questo dico che è un leader positivo. Non so ancora se giocherà, parlerò con lui e decideremo. Però voglio fare un appello ai tifosi: mi auguro che l'ultima partita all'Olimpico sia una festa per Daniele, per l'amore nei suoi confronti e nei confronti della Roma, che è la cosa più importante. Per le contestazioni poi ci sarà tempo.
Vedremo negli ultimi allenamenti. Deciderò se andare ancora con il 4-3-3 o tornare al 4-2-3-1.
Non ancora. L'ho visto come sempre, anche se dentro di sé sarà squassato. Immagino che non dormirà la notte, ma è normale. Per chi ha dato tutto, giocando anche in condizioni non sempre ottimali per il bene della squadra, sapere una cosa del genere sconvolge.
Roma è una piazza particolare, il tifoso romanista si sente protagonista in tutto e per tutto. Per questo all'Olimpico spesso ti trascinano in questo modo. Spesso si dice che la distanza del presidente è un problema, ma nella mia carriera io ho trovato pochi presidenti sempre vicini alla squadra. Al Leicester incontravo poco il presidente, lo stesso accadeva con Abramovich. Loro ti danno le condizioni e vogliono che la squadra vada bene. L'importante per un allenatore è che ci sia chi ti mette nelle condizioni di poter fare bene le cose, non tanto la presenza o meno di qualcuno.
Non sapendo i programmi, mi viene difficile rispondere a questa domanda. Credo che fare lo stadio sia importante per programmare una Roma grande. Io ora sto pensando alla squadra e a tirare il meglio fuori da ogni singolo calciatore, a altre cose non sto pensando.
Io non so che potere ha. Io so che mi ha chiamato, quindi per me è uno che conta e che decide. Non è che uno smette di giocare e diventa subito dirigente o allenatore. Io non so quanto Francesco sia felice o soddisfatto, bisognerebbe chiedere a lui.
Sapevo di trovare una squadra giù mentalmente, non fisicamente. Le mie forze sono state rivolte a cercare di rifarli credere in loro stessi, puntando al senso di appartenenza alla squadra. Chiaramente tutte questa cose non mi aiutano nel mio lavoro. Avevo chiesto aiuto ai tifosi e il loro aiuto è stato magnifico, quindi loro li devo solo ringraziare.
Si parla sempre di leader, ma ci sono vari tipi di leader. Daniele è un allenatore in campo. Con lui puoi parlare e lui ragiona con una mentalità precisa, non per se stesso ma per il bene della squadra. Questi sono i leader che vogliono gli allenatori.
In generale non lo so, non conoscendo quello che fa. Sul mio lavoro non incide.
Se me lo avessero chiesto in qualità di allenatore sì, perché so che giocatore è, che capitano è e che uomo è.
Io questo non lo so, tra due partite il mio compito finisce. Ci sta che ci siano dei ricambi, è successo anche da altre parti in Italia. Forse però a Daniele, che è una bandiera storica, questa cosa andava detta in un altro modo. Non è stato fatto e questo è il calcio. Le società scelgono allenatori, giocatori e direttori sportivi. Ma avendo i tifosi un amore sviscerato per questa squadra, nei confronti di una bandiera come De Rossi un ragionamento in più andava fatto.
Non mi sembra di averle dette. Io ho detto ai tifosi che le decisioni vengono prese da Londra e dall'America, perché il presidente e chi prende le decisioni stanno lì.
Zaniolo sta bene, riprende oggi dopo aver avuto il polpaccio indurito. Pellegrini non è grave e credo di averlo a disposizione per sabato. Se non sarà possibile, sarà pronto per la prossima settimana.
Io credo che debba essere uno stimolo positivo e propositivo. I giocatori sono ormai abituati a tutto. Io mi auguro che questo fatto spinga la squadra a fare bene. Ci sono ancora due partite, c'è una piccola possibilità e noi dobbiamo avere la coscienza a posto facendo il massimo.
Inevitabilmente, Claudio Ranieri parlerà anche della scelta della società sul futuro di De Rossi: il capitano non rinnoverà il contratto.
Dzeko e compagni sono reduci dal bel successo dell'ultimo turno contro la Juventus, mentre la squadra di De Zerbi ha perso l'ultima partita disputata sul campo del Torino.
I giallorossi hanno necessità assoluta di fare tre punti per continuare a tenere vive le speranze di qualificazione alla prossima Champions League. La Roma, attualmente a quota 62 punti, è tre lunghezze indietro all'Atalanta, che occupa il quarto posto.
Il match è in programma al Mapei Stadium di Reggio Emilia sabato 18 maggio alle ore 20:30.
Inizierà tra poco la conferenza stampa di Claudio Ranieri in vista di Sassuolo-Roma, gara valida per la 37^ giornata di Serie A.