Due possibili soluzioni tattiche per il nuovo allenatore della Juventus: con i giocatori attualmente a disposizione sarebbe perfetto il 4-3-1-2 già usato all'Empoli. I sogni di mercato, invece, potrebbero aiutarlo a disegnare il suo 4-3-3. E gli attaccanti, con lui, hanno la garanzia di segnare sempre tanto
La rivoluzione è iniziata, è già tempo di provare a mettersi nei panni bianconeri di Maurizio Sarri. Un primo interrogativo a livello tattico: tornare all'antico, cioè a quel 4-3-1-2 con cui aveva fatto tanto bene all'Empoli, o provare a travasare il "suo" 4-3-3, ormai quasi un marchio di fabbrica dell'allenatore toscano, anche alla Juventus?
4-3-1-2 con le pedine attuali
Ad oggi, con le pedine che ha a disposizione e se la Juventus non dovesse operare sul mercato, la prima soluzione sembrerebbe quella più logica e immediata. 4-3-1-2 con tandem Dybala-Ronaldo e alle loro spalle Ramsey trequartista, affare già fatto da tempo e dunque certo; poi due terzini che spingono, Cancelo e Alex Sandro, oltre a Pjanic sicuro del ruolo in cabina di regia, supportato dai muscoli di Emre Can e Matuidi. Una possibile, fortissima, Juve, con i pezzi a disposizione oggi, se il nuovo allenatore fosse chiamato a mandarla in campo domani.
4-3-3 con i rinforzi del mercato
Sul mercato, però, i bianconeri non hanno certo intenzione di stare a guardare, e le voci che lo animano sono stuzzicanti. Si parla di un ritorno di Pogba, così come del possibile colpo Chiesa. Due rinforzi di lusso che aiuterebbero anche Sarri a riproporre la sua idea di gioco preferita, quella con cui aveva incantato a Napoli. Un 4-3-3 che contempla un solo terzino di spinta (potrebbe essere Alex Sandro, con Cancelo sacrificato sul mercato) e uno più propenso a mantenere la posizione (nel Napoli era Hysaj), dunque De Sciglio, per poi dare sfogo al tridente con Ronaldo al centro, nel suo ruolo preferito, e Bernardeschi-Chiesa a lavorare per lui ai lati, senza dimenticare la loro abilità nell'accentrarsi per trovare anche la soluzione personale. Con Pjanic punto fermo in mezzo al campo (nel ruolo di ragionatore e cucitore di gioco che chiede Sarri), Pogba e Ramsey sarebbero le mezzale in grado di garantire anche inserimenti e gol.
Come rendono gli attaccanti con Sarri
Di sicuro una Juve con una maggiore vocazione offensiva, proprio ciò che il club cercava, cosa che dovrebbe garantire più gol anche ai suoi attaccanti, a partire da Ronaldo che ha chiuso il suo primo anno in A con 21 gol in campionato e magari, abituato ai numeri della Liga, si sarebbe aspettato di farne qualcuno in più. La garanzia per il portoghese sono i numeri dei tridenti di Sarri, con i 55 gol del suo primo Napoli (con il record di 36 reti di Higuain), migliorati l'anno dopo arrivando a 60, nella stagione dell'invenzione di Mertens falso nueve. Seguì una stagione meno prolifica per il tridente azzurro (36 gol), ma quello era un Napoli più solido, ed è particolare la coincidenza che vuole che la Juventus di Allegri, nell'ultima stagione, si sia fermata allo stesso numero di reti con i suoi tre davanti. Poi il Chelsea, che ha dato l'ulteriore conferma di come gli attaccanti, con Sarri, rendano sempre al meglio: vedi i 16 gol stagionali di Hazard o quel Giroud trasformato nel capocannoniere di Europa League con 11 reti. Tutti motivi che, al momento, possono far sorridere uno come Cristiano Ronaldo.