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Inter, Conte non salta al coro dei tifosi. Ma è giallo sull'episodio

Serie A

L'allenatore nerazzurro si è limitato a sorridere ascoltando quello che pareva essere un coro anti-Juve dei tifosi nerazzurri, scatenati durante la presentazione della terza maglia nel centro di Milano. Ma la stessa scena ripresa dalle nostre telecamere è sembrata essere totalmente diversa

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Un tardo pomeriggio di ordinaria follia nerazzurra. E' quello che è andato in scena in pieno centro a Milano nella giornata di martedì 10 settembre in occasione della presentazione della terza maglia dell'Inter. 5 mila tifosi hanno preso d'assalto il Nike store di Corso Vittorio Emanuele, dove gran parte della squadra era pronta per sfilare con la nuova divisa di gioco. Tantissime le ovazioni e quasi trascinante l'entusiasmo della folla che, con la squadra interamente sul palco, ha iniziato a intonare il coro "Chi non salta bianconero è...". L'attenzione a quel punto si è spostata quasi inevitabilmente sulla reazione di Antonio Conte, nuovo idolo dei tifosi nerazzurri ma dall'ingombrante passato juventino, che quasi in imbarazzo si è limitato a un sorriso senza però accontentare la richiesta della folla. Come era prevedibile il video, diffuso da alcuni tifosi, ha fatto subito il giro dei social, scatenando i commenti dei tifosi interisti come di quelli bianconeri.

Ma c'è un problema. O meglio, un giallo. In realtà, da quanto si capisce molto bene dalle riprese fatte da Sky Sport che era presente sul luogo, il coro partito dalla piazza non diceva "Chi non salta bianconero è...", bensì "Chi non salta rossonero è..." ed evidentemente la versione apparsa sui social era quella di un tifoso che di sua iniziativa aveva cambiato le parole del coro mentre tutti gli altri mantenevano la versione anti-Milan. Una questione di prospettive e di audio che certamente riduce l'entità del caso diplomatico che probabilmente si sarebbe venuto a creare. Ma alla fine, rossonero o bianconero che sia, ci resta una sola certezza, anzi due: l'entusiasmo dei tifosi dell'Inter e il fatto che (perdonateci la battuta) a Conte non piaccia saltare.