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Inter-Lazio, le chiavi tattiche della sfida

Serie A

Francesco Lisanti

La squadra di Simone Inzaghi ha un'identità tattica molto solida e soprattutto col suo attacco potrebbe mettere in difficoltà i nerazzurri, che puntano a confermare il primo posto in classifica. Inter-Lazio è in diretta alle 21 su Sky Sport Uno (satellite, digitale terrestre e fibra) e Sky Sport 252 (satellite e fibra). Anche in 4K HDR per i clienti Sky Q

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Inter e Lazio torneranno ad alimentare la piccola rivalità accumulata nel corso degli ultimi anni, segnati dalle corse al quarto posto e dai turni di Coppa Italia. Sarà un confronto affascinante tra le certezze della Lazio, che può vantare il sistema tattico più consolidato della Serie A assieme a quello dell’Atalanta di Gasperini, e le ambizioni dell’Inter, che ci arriva prima in classifica a punteggio pieno dopo quattro giornate, sulla scia emotiva di un derby vinto senza patemi. Conte ci arriva invece con più dubbi di Inzaghi: Politano o Lautaro, Biraghi o Asamoah, Vecino o Barella? Nella conferenza stampa della vigilia ha lasciato intendere di essere intenzionato a confermare la formazione titolare, perché l’Inter non può permettersi di lasciare punti per strada, e lo stesso farà Inzaghi, che dovrà rinunciare al solo Radu. Sarà anche un confronto tra due 3-5-2 diversi (nei movimenti degli attaccanti, nell’altezza della linea di difesa) ma immediatamente riconoscibili, e tra due dei migliori allenatori del campionato.

Di quale Lazio dobbiamo fidarci?

La Lazio sta vivendo una stagione ancora indecifrabile. Dopo un grande esordio in campionato e un’ottima prestazione nel derby, il ritorno dalla pausa per le nazionali si è rivelato più traumatico del previsto: due sconfitte contro Spal e Cluj in cui la Lazio è passata in vantaggio, ha tenuto di più il pallone e ha creato più occasioni, ma ha subito 4 gol a partire da 5 tiri in porta concessi. La Lazio è ancora una squadra fragile, lenta nel ricompattarsi durante le transizioni, incline a concedere molti metri per le ricezioni tra la difesa e il centrocampo. La tenuta difensiva dipende quasi esclusivamente dalle prestazioni di Lucas Leiva, specialista del ricucire le toppe ai suoi lati, e Acerbi, sempre una garanzia nell’uno contro uno e nei duelli aerei. Erano attese soluzioni dal mercato ma è arrivato il solo Vavro, che ad oggi ha giocato poco. Con la maglia della Slovacchia è stato beffato da Bruno Petkovic e neanche contro l’Inter dovrebbe partire titolare: il terzetto di difesa potrebbe essere formato da Luiz Felipe, Acerbi e Bastos.

La Lazio non concede un volume di tiri veramente allarmante (è la settima miglior difesa del campionato sotto questo profilo), ma sempre almeno un paio di grandi occasioni o di situazioni in cui deve rincorrere gli avversari lanciati verso la porta con settanta metri di campo davanti a loro. L’Inter non aspetta altro, anche perché contro le difese schierate non ha esattamente brillato: non ha giocatori in rosa in grado di mettersi i difensori alle spalle e fa fatica ad arrivare con continuità al tiro. L’unico profilo di questo tipo è Politano, che potrebbe anche vincere il ballottaggio con Lautaro e partire titolare al fianco di Lukaku. Vale la pena notare che in questo momento l’attaccante belga ha un volume di tiri tentati per 90 minuti (1,6) che è praticamente la metà di quello di Luis Alberto (3). Le ricezioni davanti ai difensori sono state il suo cruccio durante le prime apparizioni e questa sera saranno cruciali, soprattutto perché l’Inter le ricerca spesso e la Lazio le concede sempre.

Simone Inzaghi ha deciso di risolvere le fragilità strutturali della Lazio riportando il prima possibile la squadra nella sua metà campo, che è infatti sesta per PPDA (ovvero passaggi concessi per azione difensiva) in mezzo a squadre tipicamente reattive come Spal, Parma e Udinese. La posizione mediamente bassa della linea di difesa ha però la controindicazione di allungare lo spazio in cui la Lazio è costretta a difendere, e potrebbe esaltare i traccianti verticali caratteristici del gioco di Conte. Con tre difensori abili nella costruzione dal basso, a cui si aggiungono Brozovic e Sensi, l’Inter è una delle squadre più difficili del campionato da pressare: è probabile che Inzaghi non ci provi con particolare insistenza, confidando di poter ribaltare il piano della partita a centrocampo. Sensi, ad esempio, dovrà misurarsi con Milinkovic-Savic, che è fuori dalla sua categoria di peso e potrebbe minare la fiducia accumulata in questo inizio di stagione. Chi vincerà i duelli in quella fascia di campo si costruirà la possibilità di attaccare in velocità, secondo lo spartito preferito dalle due squadre.

Lukaku riceve largo a destra

Lukaku diventa molto più efficace quando si allarga per ricevere e può riciclare il pallone con qualità. C’è molto spazio tra la difesa e il centrocampo e la mezzala non riesce a seguire Sensi, una situazione di gioco che potrebbe ripetersi contro la Lazio.

Come si segna all’Inter?

In quattro partite di campionato l’Inter ha subito un solo gol, su cross dal fondo a difesa schierata. Nei due anni con Spalletti la difesa nerazzurra è sempre stata una delle più solide del campionato, e a giudicare da questo primo scorcio di stagione continua a essere molto difficile arrivare al tiro nel cuore dell’area nerazzurra. Il passaggio da un sistema difensivo a quattro a un sistema a tre è stato digerito senza apparenti difficoltà, e con altrettanta naturalezza si è inserito Diego Godín, preziosissimo anche per il contributo offerto allo sviluppo del gioco. La Lazio dovrà necessariamente aumentare la velocità delle azioni d’attacco, accettando e vincendo i duelli individuali. La buona notizia è che ha speranze di riuscirci.

Luis Alberto è un giocatore dalla portata mitica novecentesca: può decidere le partite da solo o restarne ai margini, con fare impacciato, e questo di solito lo rivela fin dal primo tocco. Contro il Parma è stato sublime, e vedremo se a distanza di tre giorni riuscirà a conservare quella condizione. Correa ha una capacità di ricavarsi un tiro dal nulla che è unica nel nostro campionato, ed è l’attaccante perfetto per tagliare alle spalle degli esterni dell’Inter e puntare in uno contro uno i centrali, disordinando la struttura difensiva di Conte. Immobile ha iniziato come meglio non poteva, con 4 gol in 4 partite, e anche al di fuori dell’area di rigore appare sempre più maturo nella gestione dei possessi e dei tempi di gioco.

È ragionevole pensare che l’Inter abbia la difesa più forte del campionato, ma non la abbiamo ancora vista alla prova contro un attacco così forte. Oltre a trovarsi in un buon momento di forma, Luis Alberto, Correa e Immobile paiono esaltarsi a vicenda – può darsi che sia una coincidenza che nelle due sconfitte a Ferrara e Cluj abbia giocato Caicedo titolare dal primo minuto, di sicuro è eccezionale la naturalezza con cui i tre riescono a trovarsi e servirsi a vicenda formando triangoli ad altissima velocità. L’Inter ha dimostrato di voler difendere in avanti, è un principio fondamentale nel disegno di Conte (che ieri ha ripetuto: «nelle partite non puoi giocare a marce basse, devi sempre spingere»), ma non è chiaro fino a che punto siano già affinati i meccanismi di aggressione: Piatek nel derby ha avuto spesso l’opportunità di ricevere tra le linee con discreto spazio, anche se raramente ne ha ricavato qualcosa.

Uno scambio tra Correa, Luis Alberto e Immobile
Un altro scambio tra i giocatori offensivi della Lazio

Due esempi di come Luis Alberto, Correa e Immobile possano costruire triangoli anche su ampie distanze, incrociarsi e trovare soluzioni di passaggio complesse, arrivando a tirare in porta in entrambe le occasioni nonostante la netta inferiorità numerica.

L’Inter non vuole giocare a marce basse ma con i ritmi alti rischia di fare il gioco della Lazio, per cui servirà un’altra prestazione di grande coraggio. Conte ha già impresso il suo marchio sulla fase difensiva dell’Inter e lo si nota dal tempismo e dalla sincronia con cui gli esterni si abbassano e si alzano lungo la fascia a seconda dell’atteggiamento della squadra in quel momento: la velocità e la precisione con cui sono in grado di ricomporre la linea a cinque rappresenta un nodo inestricabile per molte squadre. Per la Lazio però non è un problema attaccare in inferiorità numerica: i tre davanti lo fanno settimana dopo settimana e sempre con discreto profitto. Sarà una bella sfida.