Inter-Juventus sarà anche il confronto tra il Contismo e il Sarrismo, due modi diversi di intendere il calcio. Ma quale sarà la filosofia vincente e quali sono le principali differenze tra i due allenatori? Ne parlano Costacurta, Cambiasso, Fabio Capello e Paolo Condò nella trasmissione "5 x 5 Champions League" di Sky Sport
Una sfida che va ben oltre i 90’ minuti di campo. Quella tra Inter-Juventus di domenica sera a San Siro, oltre a essere uno scontro scudetto, sarà anche una vera e propria sfida tra filosofie, quelle che portano avanti i due allenatori. Sarrisimo o Contismo, quale sarà la strategia vincente e quali sono le differenza principali nel modo di vedere e intendere il calcio dei due allenatori? In studio con Ilaria D’Amico nella trasmissione “5 x 5 Champions League” in onda su Sky Sport, ne hanno parlato Costacurta, Cambiasso, Fabio Capello e Paolo Condò.
Costacurta: "La differenza è nel possesso palla"
Costacurta: "Sarri vuole il possesso palla prevalente, anche se poi predilige la palla in verticale dopo una serie di passaggi. A Conte, come ha dimostrato anche contro il Barcellona, interessa un po’ meno il possesso palla, se non quello "essenziale": palla che va sull’esterno per poi tornare immediatamente verso le punte. Credo che una delle differenza sia questa".
Cambiasso: "Questione di fretta"
Cambiasso: "Secondo me è un discorso di fretta. Conte ha più fretta nell’arrivare nella metà campo avversaria e creare pericolo, mentre Sarri non ha problemi ad affidarsi a una manovra più lunga. Mentre Conte ha nel ricercare la manovra veloce la sua esigenza principale".
Capello: "Spartiti diversi"
Capello: "Conte e Sarri sono dei direttori d’orchestra, a secondo dei maestri devono fare la musica. Sarri ha già uno spartito vecchio che sta cercando di rinnovare, Conte è partito da una piccola base che era la difesa e sta facendo cose diverse in attacco. Entrambe le filosofie sono valide, come tutti gli allenatori vogliono vincere: penso che Conte abbia a livello personale più rabbia, Sarri vuole sì vincere, ma la vittoria è nel dna della Juventus", le sue parole.
Condò: "Conte e Sarri ricordano Capello e Sacchi"
Condò: "Quello tra Sarri e Conte è un duello che a me ricorda un confronto grandissimo della storia del nostro calcio tra due grandi allenatori del Milan: Arrigo Sacchi e Fabio Capello. Conte come Capello, grandi giocatori prima che grandi allenatori, privilegiano tantissimo la lezione del campo. Sarri e Sacchi sono diversi in questo, non avendo avuto un passato importante da giocatori: loro creano, hanno creato, meccanismi di precisione quasi a orologeria che a volte sembrano innaturali". Risponde Capello: "Non mi piacciono le filosofie. Io ero uno che stavo attento a tutte le cose e avevo una mia filosofia di gioco che cercavo in base ai giocatori. Sacchi è stato il migliore in assoluto, io sono subentrato a lui e ho apportato delle modifiche in una squadra dove si diceva che alcuni giocatori erano da mandare via perché non avevano più voglia di vincere. Sarri entra in una squadra vincente dove la società e i giocatori vogliono qualcosa di nuovo. Ci sono delle analogie".
Juve-Inter, quali scelte per Sarri e Conte?
Filosofie di gioco che si rispecchieranno nelle scelte di campo: ma quali potranno essere le mosse che decideranno Inter-Juve, gara valida per la settimana giornata di Serie A che si giocherà domenica sera a San Siro? Il tema è stato affrontato così dagli ospiti in studio. Costacurta: "Io farei giocare Dybala e se fossi in Conte invece punterei su Lautaro e schiererei D’Ambrosio al posto di Candreva". Condò: “Se fossi Sarri terrei la squadra ‘fredda’, se fossi Conte terrei la squadra ‘calda’”. Interviene Capello: “Al posto di Conte, io metterei un uomo fisso su Pjanic per evitare di farlo giocare e pressarlo costantemente. Al posto di Sarri, farei molta attenzione a Sensi che è l’uomo che accende la luce in attacco”. Più pragmatico Cambiasso: “Io, al posto di entrambi, vorrei essere felice domenica sera dopo aver vinto la partita”, ha sorriso l’ex centrocampista dell’Inter.