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Cristiano Ronaldo a France Football: "Giocherei solo in Champions e in Nazionale"

Serie A

Il campione portoghese ha concesso un'intervista esclusiva a France Football. Dalla rivalità con Messi al gol più bello segnato, fino ai piani a fine carriera, tanti gli argomenti toccati da CR7: "La rivalità con Leo ha fatto bene a entrambi. Il mio gol più bello? La rovesciata contro la Juve. E quando smetterò di giocare staccherò con tutto"

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"Prima di ogni altra cosa serve avere talento. Senza talento non si può fare molto. Poi, però, è fondamentale il lavoro. Il talento senza lavoro è inutile, niente cade dal cielo e io se non avessi lavorato così tanto non avrei mai raggiunto questi livelli". Parole chiare quelle di Cristiano Ronaldo, che si è concesso in esclusiva ai microfoni di France Football per una lunga intervista. Tanti gli argomenti trattati dal campione portoghese della Juventus, dagli obiettivi personali a quasi 35 anni ai piani a fine carriera e molto altro. "Se dipendesse da me – ha chiarito CR7 – giocherei soltanto le partite importanti, ovvero quelle di Champions League e quelle con la Nazionale. Sono quelle le gare che mi motivano, si gioca per un obiettivo, c’è un ambiente difficile e tanta pressione. Ma chiaramente bisogna essere dei professionisti ogni giorno per rispetto nei confronti del club che ti paga, per questo è necessario dare sempre il meglio. Io ho l’obiettivo di rimanere giovane man mano che invecchio, restando sempre competitivo. Quanti giocatori della mia età hanno il mio stesso rendimento in una squadra come la Juve? Per durare bisogna essere intelligenti. Quando parlano di te in maniera lusinghiera è sempre bello. Spesso hanno detto che sono il migliore, un giocatore fantastico. Al momento ascolto tutto ciò che dicono. Poi, a fine carriera, non mi importerà perché staccherò da tutto".

Il gol più bello della carriera

Numeri straordinari per Cristiano Ronaldo, che ha raggiunto quota 700 gol in carriera. Il portoghese ha svelato qual è il più bello. "Quando avevo circa 19 o 20 anni ho capito che il calcio era tutta una questione di numeri, vale a dire titoli, record, obiettivi e gol. Ho segnato 700 gol ed è un numero impressionante. Il fatto che soltanto pochi giocatori abbiano raggiunto questa cifra mi rende ancora più orgoglioso. Se dovessi scegliere il più bello? Dico quello segnato in rovesciata contro la Juventus (ai tempi del Real Madrid nella gara di andata dei quarti di finale della Champions League 2017/18, ndr): cercavo di realizzare una rete del genere da anni".

Il dualismo con Messi

Inevitabile, poi, parlare del dualismo con il suo rivale di sempre, Lionel Messi. Cristiano ha spiegato che la ‘lotta’ con l’argentino ha rappresentato uno stimolo in più nella sua carriera. "In molti hanno sostenuto che entrambi ci siamo alimentati di questa rivalità. Anch’io credo che per un certo verso sia così, è stata una rivalità salutare. Trovarci uno di fronte all’altro in Spagna ci ha permesso di essere due giocatori migliori, di avere prestazioni più efficaci. Certo, incrociarci da avversari nella Liga mi ha fatto sentire una pressione leggermente superiore rispetto a quando ero al Manchester. Entrambi eravamo il simbolo dei nostri club, io del Real e lui del Barcellona. In ogni caso, la mia motivazione non dipende dagli altri. Io voglio stare sempre al top".