Curioso il caso di Luca Gotti, confermato alla guida dell'Udinese dopo l'esonero di Tudor e l'intenzione di tornare l'allenatore in seconda. Incarico da vice che resta invece d'attualità per altri 19 protagonisti in Serie A, vecchie conoscenze e figure essenziali tra panchina e spogliatoio
Meglio un ruolo in prima linea o un incarico dietro le quinte? La risposta l’ha data Luca Gotti, promosso e confermato sulla panchina dell’Udinese nonostante le perplessità iniziali: "Non voglio fare il primo allenatore, non m’interessa la fama e i soldi non sono una mia priorità", spiegava dopo la vittoria contro il Genoa lo scorso 3 novembre. Decisione controcorrente per l’ex collaboratore di Sarri al Chelsea e di Donadoni, perplessità dettate dai trascorsi in Serie B a Trieste e Treviso. "Stare sotto i riflettori ti cambia alcuni equilibri della vita, ma la dirigenza mi ha tolto pressione e mi ha lasciato autonomia", ha raccontato lo stesso Gotti a Sky Sport. Sarà ancora lui a guidare i bianconeri contro la Sampdoria dopo la sosta, fiducia per un mister in seconda dai tanti colleghi in Serie A: non mancano volti noti e figure importanti nello spogliatoio, meno votate alla celebrità ma intoccabili per i mister. Chi sono i vice allenatori del campionato?
TULLIO GRITTI (Atalanta). In rigoroso ordine alfabetico per squadra iniziamo dal braccio destro di Gasperini, classe 1958 ed ex attaccante da tempo legato all’allenatore nerazzurro. Già suo assistente tecnico al Genoa e al Palermo, Gritti diventò il vice di "Gasp" proprio nelle seconde gestioni in Sicilia e in rossoblù. Inevitabile quindi la sua conferma a Bergamo dal 2015, lui che contribuisce ai successi dell’Atalanta e che ha vinto due malattie fuori dal campo
MIROSLAV TANJGA (Bologna). Chi sta combattendo la sua battaglia contro una grave malattia è Sinisa Mihajlovic, allenatore che commuove per lo spirito da guerriero. A sostituirlo temporaneamente in panchina è quindi è il connazionale serbo, 55enne e fedelissimo di Mihajlovic dai tempi del Torino nel 2016. Un passato da difensore e un presente da mister per Tanjga che recentemente ha raccontato: "Io e Sinisa siamo quasi fratelli, so che guarirà e tornerà". E la sua è la speranza di tutti
STEFANO MORRONE (Brescia). Tra i più giovani mister in seconda del campionato, 41enne al fianco di Fabio Grosso dal recentissimo avvento sulla panchina azzurra. Una vita da mediano per l’ex giocatore di Palermo, Livorno e Parma in Serie A, carriera in campo chiusa nel 2015 ma proseguita immediatamente da allenatore. Prima gli incarichi nelle giovanili di Parma e Sassuolo, poi il ruolo di vice al Brescia agli ordini dell’ex campione del mondo nel 2006
CHRISTIAN MARANER (Cagliari). Non possono che sognare la Sardegna e il popolo rossoblù, merito di una squadra che vola al 3° posto in classifica. Applausi per Rolando Maran e il suo quasi omonimo, nome e destino inevitabilmente legato a quello del primo allenatore: trentino come lui, intesa che risale dalla Triestina nel 2007. Ben 7 le società diverse dalla stessa coppia in panchina, presente al Cagliari che entusiasma per risultati e obiettivi: "Conosco Maran da trent’anni, è un perfezionista", assicura Maraner
DANIELE RUSSO (Fiorentina). Chi è di casa a Firenze è invece il vice allenatore classe 1973, ex centrocampista dai trascorsi in Serie B e dalla lunghissima esperienza con Vincenzo Montella. Tutto iniziò nel 2009 come assistente tecnico di Spalletti prima e di Ranieri poi, ma dall’avvento nel 2011 dell’Aeroplanino la coppia non si è più separata: Catania e tre anni in viola, Sampdoria e Milan oltre al Siviglia fino al presente alla Fiorentina
ROBERTO MURGITA (Genoa). Nato a Genova, cresciuto calcisticamente in rossoblù e presente in società dopo il ritiro da attaccante nel 2005. Una vita da mister in seconda per Murgita al fianco di Mimmo Di Carlo (Mantova, Parma, Chievo e Sampdoria) e Liverani al Genoa, club dove ha lavorato come assistente tecnico con 5 allenatori diversi fino all’attualità con Thiago Motta. Non potrebbe essere diversamente per lui, originario di Corso Sardegna a poche centinaia di metri dallo stadio Marassi
8/20
MATTEO PARO (HELLAS VERONA). Scuola Juventus, regista che ha detto stop alla carriera agonistica nel 2016 e che si è spostato in panchina. A 36 anni lo incontriamo insieme ad Ivan Juric, ex compagno di squadra al Crotone e al Genoa prima di ritrovarlo come allenatore a Mantova e nuovamente in Calabria. Ecco perché si è riunito col suo mentore prima in Liguria (nelle vesti di match analyst) e successivamente nel suo staff a Verona come vice
CRISTIAN STELLINI (Inter). Eccezion fatta per le avventure alla guida della Primavera del Genoa e dell’Alessandria nel 2017, la carriera in panchina di Stellini è legata a doppio filo con quella di Antonio Conte. Fu lui il suo assistente tecnico a Siena e nella prima stagione alla Juve, coppia tornata d’attualità in nerazzurro con la chance di vice allenatore a lui destinata. Lo stesso Conte aveva allenato Stellini ai tempi del Bari, ex difensore chiamato a trascinare l’Inter in Italia e in Europa
GIOVANNI MARTUSCIELLO (Juventus). Non manca l’esperienza all’allenatore 48enne, ex giocatore dalla gestione decennale ad Empoli tra giovanili e ruoli di assistente in panchina. Proprio in Toscana fu il vice tra gli altri di Marco Giampaolo e Maurizio Sarri, figura che ritroverà dopo l’incarico da primo allenatore (retrocessione nel 2016) e un ruolo da collaboratore di Spalletti all’Inter. Già, perché dalla scorsa estate è proprio Martusciello la spalla di Sarri in bianconero
MASSIMILIANO FARRIS (Lazio). Ex difensore impegnato soprattutto in Serie B, il 48enne milanese è il fedelissimo di Simone Inzaghi in biancoceleste. Dopo aver guidato squadre laziali nelle divisioni inferiori, infatti, Farris arrivò nel 2014 alla Lazio come vice allenatore della Primavera targata Inzaghi. E dall’avvento di Simone in prima squadra, la coppia non si è mai separata: un braccio destro prezioso per gestione del gruppo e per il cammino della società negli ultimi anni
MANUEL COPPOLA (Lecce). Ecco un altro calciatore dal ritiro recente, addio nel 2017 dopo quasi vent’anni di carriera da centrocampista tra Serie A e B. L’ultima maglia indossata era stata quella della Ternana, club che strappò una clamorosa salvezza grazie a Fabio Liverani in panchina. La coppia si è ricostituita a Lecce, intesa che ha permesso ai giallorossi di ottenere due promozioni consecutive ritrovando la A. Così ha raccontato Coppola: "Conoscevo Liverani prima di Lecce, a Roma eravamo vicini di casa. Dialoghiamo parecchio, lui mi ha fortemente voluto e per questo lo ringrazierò sempre"
GIACOMO MURELLI (Milan). Stagione delicata per i rossoneri affidati dallo scorso 9 ottobre a Stefano Pioli, allenatore votato da anni al concittadino e quasi coetaneo in panchina. Se in campo Murelli giocò da terzino in Serie A (si occupava di Maradona nelle sfide tra il Napoli e il suo Avellino), la coppia con Pioli dura quasi ininterrottamente dal 2004 a partire dal Modena. Ben 12 le squadre diverse condivise con l’attuale allenatore del Milan, fedelissimo chiamato a risollevare le sorti del club
DAVIDE ANCELOTTI (Napoli). Legami professionali e pure familiari in questa Serie A, d’altronde al fianco di Carletto siede il figlio Davide. Classe 1989 e già preparatore atletico di PSG e Real Madrid durante le gestioni del padre, Ancelotti jr ha ricoperto il ruolo di mister in seconda al Bayern Monaco e successivamente proprio al Napoli. Recentemente ha spiegato: "Sono un privilegiato, voglio onorare il cognome che porto ma voglio meritarmi ogni cosa"
ANDREA TAROZZI (Parma). Ex difensore cresciuto nel Bologna, squadra dove giocò negli anni Novanta, Tarozzi si ritirò nel 2008 al Sassuolo dove iniziò da team manager prima di diventare il braccio destro di Fulvio Pea. Una coppia d’attualità anche al Padova e alla Juve Stabia. Fu D’Aversa a sceglierlo nel Lanciano nel 2014, intesa che da allora non si è più interrotta per la gioia del Parma riemerso dalla Serie D
NUNO CAMPOS (Roma). Dal 2005 è il braccio destro di Paulo Fonseca, rapporto iniziato nell’U-19 dell’Estrela Amadora e proseguito in Portogallo con 8 squadre diverse fino al 2016. L’avventura fianco a fianco li ha quindi premiati allo Shakhtar Donetsk, triennio in Ucraina fino al presente in giallorosso. Classe 1975, spalla di Fonseca che ha già sostituito in panchina in Serie A complice la squalifica del collega, Nuno Campos gode della sua fiducia totale: "C'è la massima intesa e con lui non c'è nemmeno bisogno di parlare per capirci"
PAOLO BENETTI (Sampdoria). A proposito di fiducia, che dire del rapporto che lega Claudio Ranieri al suo vice? Uniti pure fuori dal campo complice la parentela ("È mio cognato, abbiamo sposato due sorelle"), motivazione che spinse Ranieri ad opporsi al suo acquisto quando allenava il Napoli nel 1992, Benetti ha ritrovato Claudio in panchina a partire dal 2007 alla Juventus. È quindi stato il suo vice dalla Roma all’Inter, dal Monaco al Leicester fino al Nantes e al Fulham. E la Samp spera con questa coppia inseparabile
ANDREA CONSUMI (Spal). Fiorentino classe 1973 dal passato da centrocampista, giocò proprio agli ordini di Leonardo Semplici nel Figline prima di ritrovarlo da vice nella Primavera della Fiorentina. Vita in panchina iniziata quindi nel 2011 e proseguita a Ferrara quando la squadra militava in Lega Pro: da allora la parabola della Spal ha registrato due promozioni di fila e altrettante salvezze in Serie A con l’obiettivo del tris
DAVIDE POSSANZINI (Sassuolo). Vecchia conoscenza in Serie A e B, attaccante che a Brescia ha accumulato gol e l’affetto di una piazza intera. Dopo il ritiro nel 2012 e gli inizi in panchina nelle giovanili bresciane, Possanzini si è quindi legato all’amico ed ex compagno di squadra: incarico da vice a Foggia, Palermo e Benevento fino al presente a Sassuolo. E chissà dove potranno arrivare in futuro
NICOLÒ FRUSTALUPI (Torino). Talismano o fedelissimo, fate voi, certo è che l’unione in panchina tra il figlio d’arte (Mario Frustalupi vinse due scudetti con Inter e Lazio) e Walter Mazzarri è davvero infinita. I due s’incontrarono a Pistoia nel 2002, quando Frustalupi passò dal settore marketing del club all’incarico di braccio destro lungo 17 anni: già, perché nelle 8 avventure seguenti di Mazzarri non è mai cambiata la spalla tecnica dalla Serie A all’esperienza inglese al Watford