Mihajlovic, appello ai malati in conferenza: "Mai perdere la voglia di vivere". VIDEO

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L'allenatore del Bologna si è rivolto direttamente a chi sta affrontando una brutta malattia: "Non c'è da vergognarsi di avere paura, di piangere o essere disperati. L'unica cosa che non si deve mai perdere è la voglia di vivere. Bisogna essere forti di testa e la forza la devi trovare dentro e nelle persone a cui vuoi bene"

Nel corso della conferenza convocata per fare il punto sulle sue condizioni di salute dopo la lotta alla leucemia, Sinisa Mihajlovic ha anche fatto un appello a chi sta affrontando una brutta malattia, partendo dalla sua esperienza: “Ho passato quattro mesi e mezzo tosti. Sono stato rinchiuso in una stanza di ospedale da solo con aria e acqua filtrata. Il mio più grande desiderio era quello di prendere una boccata di aria fresca ma non lo potevo fare, per quattro mesi. Non mi sono mai sentito un eroe per quello che sto facendo. Solo un uomo, sì forte, con carattere che non molla mai, che non si arrende mai, ma sempre un uomo con tutte le sue fragilità. Queste malattie non le puoi vincere solo con coraggio, servono le cure. Quello che ho detto dal primo momento quando sono entrato in ospedale ‘ho capito che sono nel posto giusto’”.

Sinisa Mihajlovic: “Mai vergognarsi di avere paura”

Poi l’appello: “Voglio dire a tutti quelli che sono malati di leucemia, o hanno qualche altra malattia grave, che non si devono sentire meno forti se non affrontano la malattia come l’ho affrontata io. Non c’è da vergognarsi di aver paura, di piangere o essere disperati. L’unica cosa che non devono perdere mai è la voglia di vivere. Oggi sono stato in ospedale per fare un controllo e so che in tanti ci ascoltano. È una malattia bastarda, ci vuole pazienza. Non devono pensare quando entrano o quando usciranno. Là si ragiona giorno per giorno. Bisogna che ognuno di loro si dia piccoli obiettivi giornalieri, settimanali. E devono essere concentrati su quello. Pensare a superare quello. Poi si pongono un altro obiettivo e vanno avanti così. Ogni giorno di più passato in ospedale, è un giorno in meno e siamo più vicini all’uscita. Non devono mai avere paura di lottare e di vivere”.

“Se sei forte e ci credi, dopo arriva il sole”

E ha aggiunto: “So che ognuno l’affronta nella propria maniera. Mi sento di fare un messaggio a quelli che sono lì: se sei forte e se ci credi, però, dopo arriva il sole ed esci fuori. La cosa positiva è che facendo tutto questo: quando arrivi al trapianto sì, ci possono essere complicanze, ma guarisci. Questa è la cosa che conta. Certo, è molto difficile dal punto di vista psicologico. Passare quattro mesi in una stanzetta, senza poter prendere una boccata d’aria non è facile. E’ difficile. Molto difficile. Perciò devi essere forte di testa, la devi trovare dentro e attraverso la gente che ti vuole bene. Paura ce l’ho ancora io, è normale. Ma è una paura che ti fa rigar dritto”.