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Luigi De Siervo spiega l’audio sui cori razzisti pubblicato da Repubblica

Lega Serie A

L'amministratore delegato della Lega Calcio, Luigi De Siervo ha convocato una conferenza stampa a Milano dopo la diffusione (da parte del sito di Repubblica) di un suo audio durante un consiglio di Lega: "Ho dato mandato per querela, c'è chi vuole decapitare la Lega Calcio" 

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"Il tentativo che è stato fatto era quello di evitare di trasformare in eroi determinati ragazzi. Se hanno determinati atteggiamenti sono considerati degli eroi. C'è il rischio di emulazione, come accaduto con il lancio delle pietre nei cavalcavia. Dobbiamo evitare di trasformare in eroi dei criminali". Così l'amministratore delegato della Lega Serie A Luigi De Siervo, che ha convocato una conferenza stampa per chiarire le dichiarazioni dell'audio registrato durante un consiglio di Lega del 23 settembre e pubblicato dal sito di Repubblica: "Ho chiesto ai nostri registi – si ascolta nell’audio - di spegnere i microfoni verso la curva".

La spiegazione di De Siervo

"Questa è una casa di vetro, tutto è trasparente– prosegue De Siervo -. E' un audio, ribadisco, rubato con un cellulare e decontestualizzato. Nell'audio si sente solo una frazione del ragionamento che era molto più ampio. Vi leggo ora cosa è verbalizzato nei nostri documenti del 23 settembre: ‘l'ad affronta il tema delle bombe carta negli stadi, degli striscioni razzisti e violenti, ritiene che la Lega debba intervenire pesantemente contro ogni abuso e connivenza e con ogni strumento utile, precisa che porterà una proposta concreta nei prossimi consigli da discutere e deliberare eventualmente’. Significa che in quella sede stavo discutendo di una scelta strategica della Lega: dai documenti del 2015, da quelle che sono le disposizioni UEFA e FIFA, l'organizzatore dell'evento dà come mandato di non inquadrare chi effettua atti violenti dentro gli stadi. Togliere il microfono ai violenti, è un fatto noto. Noi non blocchiamo nulla. A controllare la regolarità dello svolgimento della gara e documentare a fini legali e sportivi ciò che capita dentro lo stadio ci pensano già gli organi preposti: le forze dell’ordine, gli ispettori federali e di Lega e gli arbitri. L'attività che fa una televisione è un'altra, fare spettacolo. Stavamo ragionando di come le riprese tv possono raccontare al meglio la bellezza del calcio.

Non fatemi passare per essere quello che silenzia... Io li andrei a prendere uno a uno per non consentire che 10 persone rovinino immagine del Paese. Ho avvertito il presidente Gravina, ho avvertito il commissario, parlando col presidente ho appreso che questa registrazione è stata data in forma anonima due volte a lui stesso e alla Procura Federale, che l'ha esaminata. Qualcuno all'interno di quella stanza ha fatto il passo più lungo della gamba".

 

Secondo quanto riporta il sito di Repubblica, nella stanza oltre a De Siervo erano presenti l'allora presidente della Lega Gaetano Micciché, Luca Percassi dell'Atalanta, Alessandro Antonello dell'Inter, Paolo Scaroni del Milan, Stefano Campoccia dell'Udinese e il segretario verbalizzante Ruggero Stincardini.