Juventus, Benatia: "Ronaldo non è normale, una volta mi chiese di allenarci alle 23"

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Il difensore sul suo ex compagno di squadra: "Al ritorno da Bergamo mi chiese di andare ad allenarci alle 23, gli dissi di no ma lui si mise pantaloncini e scarpe da ginnastica e andò in palestra. Impressionante l'intensità che ci mette negli allenamenti, a fine seduta aveva sempre un suo programma personalizzato"

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Da un anno Medhi Benatia ha lasciato la Juventus per trasferirsi in Qatar, all'Al-Duhail. Il difensore marocchino ha giocato la prima parte della scorsa stagione con Cristiano Ronaldo, sei mesi che gli sono bastati per conoscere il portoghese e, soprattutto, per ammirare la sua dedizione al lavoro. Benatia ha raccontato un singolare episodio a RMC Sport: "L'episodio risale al viaggio di ritorno da Bergamo, non avevamo giocato ed eravamo rimasti in panchina perché ci sarebbe stata un'altra gara tre giorni dopo – ha dichiarato Benatia – Sull'autobus di ritorno, Ronaldo mi dice: 'Cosa facciamo ora che arriviamo?'. Gli rispondo che sarei tornato a casa, essendo le 23. Mi rispose: 'Non hai voglia di fare una piccola seduta di allenamento? Non ho sudato in partita, mi devo allenare. Vuoi farmi compagnia?'. Gli ho dovuto spiegare che non era possibile, volevo solo andare a casa e mettermi davanti alla TV. Quando siamo arrivati eravamo tutti vestiti con abiti normali, lui si mise pantaloncini, scarpe da ginnastica e andò in palestra. Ho pensato 'Questo ragazzo non è normale'". 

"Ha sacrificato la sua vita per il calcio"

"Quando stai a contatto con lui nella vita quotidiana, rispetti prima il ragazzo e poi il calciatore. Ha sacrificato la sua vita per il calcio – prosegue – Sono stato sorpreso dall'intensità che metteva nelle sedute d'allenamento ogni giorno. Oltre a quello che facevamo in gruppo, aveva il suo programma personalizzato 25 minuti prima di lasciare il campo. Tanto lavoro esplosivo, con elastici, pesi e quant'altro. Eppure già di per sé la Juve ha una mentalità vincente...".