Si ferma ancora Mkhitaryan: lesione muscolare alla coscia sinistra. In ripresa invece Zaniolo, che aveva rimediato una botta durante l'ultima partita contro il Torino
Niente Juve per Mkhitaryan. Il giocatore armeno ha riportato una lesione al retto femorale della coscia sinistra (non quella precedentemente infortunata, che gli era costata uno stop di due mesi). Mkhitaryan si era infortunato nel finale di Roma-Torino, dopo un fallo subito da Meite.
Zaniolo recuperato
Aveva lasciato il campo prima del termine della gara contro il Torino. Per Nicolò Zaniolo solo un trauma contusivo alla coscia destra, che non dovrebbe tenerlo fuori dai prossimi impegni giallorossi. Le sue condizioni non preoccupano però Fonseca, nonostante negli ultimi due giorni si sia allenato a parte rispetto al gruppo. Il giocatore della Roma va però verso il recupero e la sua presenza non dovrebbe essere a rischio contro la Juventus domenica sera. Zaniolo rimarrà però a Roma per le terapie del caso e non parteciperà nella giornata di oggi insieme a Fonseca e Dzeko all'uscita a Firenze al Pitti uomo alla quale prenderanno invece parte gli altri due giallorossi.
"Ora ho le spalle grandi"
Una stagione della conferma per Zaniolo, diventato punto fisso della rosa di Fonseca, autore di 23 presenze e 6 gol: "Conoscevo le mie caratteristiche, non pensavo di arrivare dove sono in così poco tempo", ha detto il giocatore della Roma a Dazn. "In verità non ho mai pensato di poter fare il calciatore. Nel settore giovanile non sono mai stato uno calciatore di punta. Ero piccolo fisicamente, ma ho sempre lavorato tanto. Quando la Fiorentina mi ha scartato per motivi tecnici sono andato via ripartendo dall'Entella dove ho trovato le persone che hanno creduto in me". Un periodo difficile per Zaniolo che anche all'Entella nelle prime settimane non riusciva ad esprimersi: "Nelle prime tre partite non giocai mai. Ero nel bar con mio padre e mi misi a piangere. Ero titubante se continuare o meno a giocare a calcio ma mio padre mi disse di provare a fare una settimana a mille per non avere rimorsi. Dalla partita successiva non sono più uscito". Poi sulla Nazionale: "Quando è arrivata la chimata del Team Manager della Nazionale mi sono messo subito a piangere e ho chiamato i miei genitori. Sono arrivato a Coverciano e sembravo un ragazzo al parco giochi, ancora non riesco a realizzare quello che sta accadendo". Sul suo primo gol in Serie A invece: "Erano un paio di settimane che lo cercavo. La settimana prima contro il Cagliari avevo avuto 3-4 occasioni e potevo fare meglio. Mi sono detto che non potevo più sbagliare. Contro il Sassuolo poi ho visto i due difensori a terra e l'unico modo per farla passare era lo scavetto, è l'emozione più bella che ho provato". Infine chiude sulle critiche: "Nella mia vita calcistica ho avuto più delusioni che gioie, le critiche mi sono servite per fare sempre meglio. Lo scorso anno c'è stato un periodo dove la gente si aspettava molto da me, ma non mi sono abbattuto, ho sempre giocato dando il massimo. Quelle critiche però mi hanno reso le spalle grandi, ora penso solo a giocare e divertirmi".