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Milan, il padre di Piatek: "Non è contento di fare la riserva"

Serie A

L'attaccante polacco potrebbe lasciare il Milan durante questa sessione di mercato, come ha confermato il padre dello stesso giocatore: "Vuole giocare per andare all'Europeo e se non potrà farlo al Milan, andrà volentieri altrove. Dove? La sua preferenza sarebbe la Premier League, per i club inglesi 30 milioni non sono molti"

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L'arrivo di Zlatan Ibrahimovic e il conseguente cambio di modulo con la promozione di Leao a titolare nel 4-4-2 di Pioli hanno chiuso notevolmente gli spazi destinati a Krzysztof Piatek. Mai impiegato nelle ultime due vittorie dei rossoneri, contro Cagliari e Udinese, il polacco non vive un momento particolarmente positivo e si apre per lui la possibilità anche di un trasferimento nel mercato di gennaio. A confermare questa eventualità sono arrivate le parole del padre del calciatore, Wladyslaw, ai microfoni di Sportowefakty: "All'inizio andava tutto bene, poi le cose sono cambiate dopo l'addio di Gattuso. E' difficile dire quali siano i piani del Milan, ma a quanto pare ci saranno cambiamenti importanti visto che giocatori come Krzysztof, Suso, Paquetà e Calhanoglu sono sul mercato. Sono arrivate molte richieste per mio figlio, anche in prestito, ma il Milan vuole cederlo per una cifra vicina a quella spesa l'inverno scorso per acquistarlo (38 milioni di euro ndr). Vedremo ma penso che la prossima settimana sarà tutto deciso".

"Vuole essere titolare. La sua preferenza? La Premier League"

Wladyslaw Piatek ha confermato che sarebbe la stessa volontà del giocatore quella di lasciare Milano, con una particolare preferenza per il campionato inglese: "Non è certamente contento per il ruolo di riserva, vuole giocare regolarmente per guadagnarsi il posto per l'Europeo. Se questo non gli verrà garantito dal Milan, cambierà club volentieri. Penso che il suo campionato preferito sia la Premier e secondo me la sua testa è già concentrata sulla partenza. Se nessuno offrirà la cifrà richiesta potrà anche restare, ma per gli inglesi 30 milioni non sono molti".