Inter-Milan, sarà Eriksen contro Ibrahimovic: la storia di Olsen, il loro scopritore

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Gianluigi Bagnulo

Gianluigi Bagnulo

John Steen Olsen, storico osservatore dell’Ajax, scoprì giovanissimi sia Zlatan Ibrahimovic che Christian Eriksen, portandoli ad Amsterdam, dando il via alle loro carriere nel calcio dei grandi

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Lo sguardo dolce come quello di un nonno, gli occhi che brillano solo quando riconoscono il talento. Ormai ha i capelli bianchi come quei taccuini vecchio stile su cui prendeva appunti, John Steen Olsen, ma l’uomo derby, prima che la partita inizi, è lui. Definiamolo “Nonno Talento”, questo signore danese, volto sconosciuto ai più, che ha appena festeggiato 77 anni e che in Danimarca ma soprattutto all’Ajax, con cui lavora da anni, è leggenda. Osservatore a cui non piace essere osservato, Olsen ci ha costruito la carriera sul talento: il suo, nello scoprire quello degli altri.

Guarderà il derby con lo stesso occhio attento con cui guardava giocatori sui campi scandinavi John Steen Olsen, diviso a metà tra primo e secondo amore. Tra Ibrahimovic e Eriksen, campioni che lui scoprì poco più che bambini, facciamo ragazzini, in terra scandinava. A partire dal 2001, quando il piccolo Zlatan giocava nel Malmo, squadra della sua città, e lui gli ronzava attorno in continuazione per conto dell’Ajax, come raccontato dallo stesso Ibra nella sua biografia ufficiale:

“C’era un tizio, un danese, John Steen-Olsen si chiamava. Era cosi tanto tempo che mi teneva d’occhio per l’Ajax che avevo cominciato a salutarlo"

Olsen legge la biografia di Ibra

Quanto pagò per Ibra ed Eriksen

Dal saluto si passò alla trattativa, al salto verso il calcio che conta. Olsen portò Ibra all’Ajax per otto milioni, il resto non va spiegato. Nelle casse dell’Ajax tre anni dopo ne entrarono 16, quelli pagati dalla Juventus per portarselo via. Sette anni dopo, quello stesso signore danese, sul campo dell’Odense vide un giovane di nome Christian Eriksen, che pochi anni prima aveva fallito – strano pensarlo oggi – un provino con il Milan. Stesso processo, stesso risultato. Nel 2008 Olsen lo portò nelle giovanili dell’Ajax a 16 anni per appena un milione di euro. Andrà via nel 2013, venduto al Tottenham per quasi 15.

La storia di John Steen Olsen

Preso dall’Ajax come collaboratore, osservatore in Scandinavia, ha scalato le gerarchie di un club dalla struttura rigidissima grazie alla meritocrazia. Come riconoscimento della sua bravura nel riconoscere i giocatori, l’Ajax prima gli ha fatto un contratto a tempo indeterminato e poi, pochi anni fa, lo ha fatto socio onorario del club, in una cerimonia che Olsen ha concluso in lacrime, onorato di far parte ufficialmente della famiglia.

Gli altri talenti scoperti

Negli anni seguenti Olsen ha continuato a procurare talenti all’Ajax, da Viktor Fischer (che non è riuscito a rispettare le aspettative) a Kasper Dolberg, portato ad Amsterdam a 17 anni per pochi spicci dal Silkeborg e venduto in estate per 20 milioni al Nizza, dopo aver scioccato al suo impatto in prima squadra, nell’anno della finale di Europa League conquistata con Bosz e persa contro lo United di Mourinho, ma anche un po’ deluso nelle ultime stagioni.

Nonno talento

Eriksen e Ibrahimovic, acquisti top del mercato invernale delle milanesi e uomini più attesi del derby, resteranno però per sempre i due diamanti migliori scovati da John Steen Olsen, in versione Ponte di Oresund, quello che unisce Danimarca e Svezia. Ecco “Nonno Talento” è stato il ponte che ha unito Eriksen e Ibra con il grande calcio. Oggi che invece sono uniti dalla stessa città, ma divisi da due derby, quello milanese e quello scandinavo, li protegge con lo sguardo, da lontano, proprio come un nonno farebbe con i suoi nipoti.