Milan, Gazidis: "Fiducia in Pioli. Ibra, che impatto. Liverpool modello da seguire"

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L'amministratore delegato rossonero ai microfoni della Gazzetta dello Sport tra presente e progetti. "Stagione ancora aperta. Pioli resta in pole per il futuro. Con Boban e Maldini massima unità d'intenti. Ibra? Mai rifiutata l’idea di giocatori esperti e già di alto livello, però puntiamo anche su chi possa diventarlo con la maglia del Milan. I Reds hanno trascorso 9 anni come il Milan. Hanno cercato di farsi strada e ci sono riusciti"

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"Il Milan è dei milanisti. Il miglior business che possiamo fare è creare un club di nuovo al vertice". Non ha dubbi Ivan Gazidis. L’amministratore delegato del Milan ha raccontato nel corso di un’intervista alla Gazzetta dello Sport i suoi progetti per il presente e il futuro. Tra campo, panchina e nuovo stadio. "Il Milan è uno solo e con un obiettivo comune" ripete più volte. "Non è vero che nel Milan ci sono 2 o 3 anime – è uno dei concetti chiave - c'è solo una visione comune: un Milan moderno, che competa al vertice del calcio italiano e europeo e in futuro giochi nello stadio più grande del mondo.

"Boban e Maldini? L’unico re è il Milan"

Tra i punti più cari a Gazidis c’è la voglia di evidenziare la totale unità d’intenti con Zvone Boban e Paolo Maldini. "Dopo una sconfitta non dormo. Dopo una vittoria ho 5 minuti di sollievo. È così che vivo questo club, è così che lo vive Maldini, è così che lo vive  Boban. Il dibattito su chi comanda non conta per me. Il re è quello per cui lavoriamo tutti. Il re è il Milan". Nelle sue parole l’ad torna anche alla scorsa estate e all’esclusione del Milan dall’Europa League: "Non vogliamo mai più subire una esclusione dalle coppe. Le sfide che dobbiamo affrontare per tornare in alto sono molteplici – ammette - sappiamo di dover fare un passo alla volta, anche con degli inevitabili errori lungo il cammino. Da quando Elliott è subentrato siamo una delle società che più ha investito al mondo. Il nostro obiettivo sul versante sportivo è quello di far crescere la squadra, ma con un bilancio in linea col fair play finanziario. Il Milan non è un investimento finanziario, sappiamo tutti che ha un valore sociale".

"Ibra, che leadership"

La crescita tecnica della squadra è quella che il 2020 ha portato in dote, dopo un 2019 chiuso con il ko per 5-0 a Bergamo contro l’Atalanta. Tra i nomi che stanno incidendo sui risultati del club rossonero c’è quello di Ibrahimovic: "Zlatan ha avuto un impatto enorme, da un punto di vista tecnico, di personalità, di leadership – spiega Gazidis - non abbiamo mai rifiutato l’idea di giocatori esperti e già di alto livello. Ma puntiamo anche su chi possa diventarlo con la maglia del Milan. Theo Hernandez non è oggi un giocatore top? Bennacer non è un potenziale top?" C’è un team di persone che cerca di trovare i giusti equilibri. Vogliamo creare un buon mix tra giovani di talento e giocatori esperti che abbiano ancora fame di successi, mentalità vincente e sappiano guidare il gruppo".

"Pioli in pole per il futuro"

Gazidis ha toccato anche il capitolo Ralf Rangnick, il cui nome è stato affiancato dalla stampa estera alla panchina rossonera: "Se l’ho mai contattato? Sono nel calcio da 26 anni, interagisco con centinaia di persone diverse tra cui almeno 20 allenatori in tutto il mondo. È normale. Ma nessuno ora nel Milan sta pensando a un nuovo allenatore. Pioli è arrivato in una situazione difficile – sottolinea - si è comportato personalmente e professionalmente in modo esemplare. Essere l’allenatore del Milan è un obiettivo per tanti grandi allenatori. Ma Pioli resta in pole position anche per il futuro: la stagione è ancora aperta". A patto di avere pazienza: "Nel calcio italiano cambia tutto in una settimana in base a una vittoria o a una sconfitta. E questo non aiuta a far crescere il sistema".

"Stadio? Serve impianto moderno. Modello Liverpool"

Spazio anche per il capitolo stadio: "Dobbiamo avere un nostro impianto moderno – evidenzia Gazidis -io amo San Siro, fa parte della mia mitologia del calcio, ma ho anche rispetto per la crescita e lo sviluppo del Milan e delle sue prossime generazioni di tifosi. Un nuovo impianto è indispensabile per un grande Milan". Che ha un riferimento ben preciso: "Il Liverpool ha trascorso 9 anni in una situazione simile alla nostra. Quando Klopp è arrivato ha detto che avrebbe fatto diventare credenti gli scettici; nessuno all’inizio si è fidato, nemmeno i tifosi. Oggi vediamo cos’è il Liverpool. Presto vedrete cosa sarà il Milan".