Ibrahimovic scende in campo contro il coronavirus. "Amo l'Italia, voglio aiutarla"

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Lo svedese lancia una nuova raccolta fondi per gli ospedali Humanitas e dona i primi 100mila euro: "L'Italia mi ha sempre dato tanto, per questo voglio fare qualcosa di concreto per aiutare un Paese che amo". Poi chiude con il sorriso: "Se il virus non va da Zlatan, Zlatan va dal virus!"

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In prima fila nella battaglia contro il coronavirus scende in campo anche Zlatan Ibrahimovic: il campione svedese non è rimasto indifferente all'emergenza e ha deciso di agire in prima persona lanciando una nuova raccolta fondi per gli ospedali Humanitas. Lo ha annunciato lui stesso con un video che di fatto avvia la campagna sulla piattaforma di crowdfunding Gofundme: "L’Italia mi ha sempre dato tanto, e in questo momento drammatico devo e voglio fare qualcosa di concreto per aiutare un Paese che amo - le sue parole -. Insieme alle persone che lavorano con me abbiamo deciso di creare una raccolta fondi per gli ospedali Humanitas e di sfruttare la mia visibilità per diffondere il messaggio a più persone possibili. Conto sulla generosità dei miei colleghi, di tutti gli sportivi professionisti e di chi ha voglia di dare un piccolo o grande contributo in base alle proprie possibilità, per dare un calcio a questo virus. La questione è seria e c’è bisogno di un aiuto che non consiste solamente in un video".

"Se il virus non va da Zlatan, Zlatan va dal virus!"

Uniti si vince, come nel calcio. Questo Zlatan lo sa e lo ha ribadito: "Insieme possiamo davvero aiutare gli ospedali e medici e infermieri che lavorano ogni giorno senza sosta per salvarci la vita. Perché oggi siamo noi a tifare per loro! Diamo un calcio al coronavirus insieme per vincere questa partita!". E la chiusura è proprio in stile Ibra: "Ricordate: se il virus non va da Zlatan, Zlatan va dal virus!". Un primo contributo alla nuova raccolta fondi è arrivato proprio da Ibrahimovic, che ha messo i primi 100mila euro. Nella speranza che sia la prima di tante donazioni. Per dare un calcio al virus, perché uniti si vince.