Dopo l'ultima assemblea di Lega la Serie A va sempre di più verso la sospensione degli stipendi per i giocatori, considerata anche l'ingente perdita che questa pausa al campionato causerà a tutto il movimento. E inoltre sembra oramai sempre più certo che si debba andare oltre la fatidica data del 30 giugno
Sospendere il pagamento degli stipendi di marzo dei giocatori di serie A. La proposta è della Lega Calcio, ed è emersa in occasione di una riunione informale in cui si sarebbe dovuto parlare soprattutto della ripresa degli allenamenti. E invece si è discusso – parecchio – del presente più stretto, in particolare è stato dato mandato al presidente Dal Pino di discutere della sospensione degli stipendi del mese in corso con Gravina, numero 1 della Federcalcio, e Tommasi, presidente del sindacato dei calciatori. Il loro punto di vista è comunque già conosciuto: Gravina nei giorni scorsi aveva detto che il taglio degli ingaggi non deve essere più considerato un tabù, Tommasi nelle ultime ore ha affidato al sito dell’Assocalciatori alcune dichiarazioni, comprese queste: “Siamo consapevoli che quello inerente i contratti sia un tema da affrontare, ma non adesso. Prima vanno quantificati i danni, e questo procedimento è possibile solo quando sapremo se la stagione finirà o no”. E ancora: “Possiamo dare una linea, ma sulle rinunce decidono i singoli”. Intanto, mentre il presidente Lotito della Lazio spinge per far riprendere il prima possibile gli allenamenti, in generale l’indicazione dei club è quella di richiamare al lavoro i propri tesserati tre settimane prima della ripresa del campionato, data che al momento non può ancora conoscere nessuno. E a proposito di date, anche in Lega appare ormai chiaro a tutti che si dovrà andare oltre il 30 giugno per quanto riguarda la fine della stagione: a questo proposito, ai club, non piace la soluzione dei play-off e dei play-out per determinare vincitori e vinti. Nel frattempo, l’argomento, è lo stipendio di marzo.