Coronavirus, il messaggio di Bonucci: "Ci è stato donato tempo. Non buttiamolo"

Serie A

Il difensore della Juventus ha voluto sottolineare il lato positivo dell'isolamento domiciliare postando un video che riprende il figlio Lorenzo mentre gioca nel cortile di casa: "Quel tempo che abbiamo sempre detto di non avere oggi c'è stato donato. Non sprechiamolo a lamentarci, ma viviamolo"

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Leonardo Bonucci è uno di quelli a cui Sarri non ha rinunciato mai. Ha giocato più di tutti (3034 minuti), anche più di Cristiano Ronaldo. Poi si è dovuto fermare, lui come tutti, per l'emergenza coronavirus. Niente campo, casa e famiglia diventano la nuova quotidianità. Una situazione complicata, anche se il difensore della Juventus - in isolamento domiciliare come i suoi compagni dopo i casi di positività al COVID-19 di Rugani, Matuidi e Dybala - ha voluto trovare gli aspetti positivi: "Ho apprezzato e ringraziato questa quarantena perchè ho potuto fare quello che non avevo mai potuto fare prima: tornare bambino e giocare in cortile con mio figlio - ha scritto sul suo profilo Instagram - restare a casa non è poi così male. Quel tempo che abbiamo sempre detto di non avere - prosegue il difensore della Juventus - oggi ci è stato donato. Non sprechiamolo a lamentarci ma viviamolo facendo quello che abbiamo sempre rimandato perchè dicevamo di non avere tempo".

I vecchi tempi

La sosta forzata ha fatto rivivere i vecchi tempi a Bonucci, quelli delle "partite infinite nel cortile di casa. Quando scendevi per primo e aspettavi che arrivassero tutti gli altri, ti mettevi lì e cominciavi a giocare a battimuro. Volevi essere più preciso e miravi quel buco che c'era sulla parte di muro che avevi deciso fosse tua amica e poi piano piano cominciavano ad arrivare tutti gli altri. Iniziava la Finale di Coppa del Mondo del cortile. Ieri con Lorenzo (il più grande dei tre figli) ho avuto la fortuna di rivivere il passato, quel passato che nessuno dimenticherà mai. Mentre fuori c'è chi che sta combattendo la propria battaglia. Mentre fuori ci sono tutti coloro che salvano vite e ai quali bisogna soltanto dire grazie ed essere orgogliosi e fieri di questi eroi".