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Calcio in crisi dopo lo stop per il Covid-19: le richieste della Figc al governo

Serie A

Alessandro Alciato

Dopo l'ultimo vertice a distanza tra il presidente federale, quelli delle varie leghe, e i rappresentanti di giocatori, allenatori e arbitri, la FIGC ha redatto le proprie richieste da inoltrare al Governo per riuscire ad arginare la crisi economica che sta colpendo anche il calcio a causa dello stop per l'emergenca Covid-19. E ad aprile ne arriveranno delle altre

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Il calcio chiama il Governo. Il documento è pronto, le richieste urgenti che verranno recapitate nelle prossime ore dalla Federcalcio al ministro dello sport Spadafora sono quattro:

  1. il riconoscimento dello stato di crisi del settore calcistico per cause di forza maggiore
  2. la proroga delle concessioni d’uso degli impianti sportivi e la sospensione del pagamento dei canoni di affitto e concession
  3. il differimento delle scadenze fiscali, contributive e assicurative
  4. l’estensione della cassa integrazione e dei contratti di solidarietà ai lavoratori non sportivi, e anche per i lavoratori sportivi di B e C, fino ad un massimo di 50mila euro lordi. 

E’ stato deciso tutto in occasione dell’ultimo vertice – a distanza – fra lo stesso Gravina e i presidenti delle Leghe di A, B, C e Dilettanti, oltre a Tommasi in rappresentanza dei calciatori, Uliveri degli allenatori e Nicchi degli arbitri. Questo riguarda l’urgenza.

 

In futuro altre richieste

Ad aprile, invece, partirà una seconda tranche di richieste, compresa quella per la creazione di un fondo salva calcio per finanziare la tenuta in sicurezza e la ripartenza delle società in crisi di liquidità. Sempre durante la riunione, Gravina – che a Sky ha annunciato di aver messo a disposizione il centro tecnico di Coverciano per creare posti di terapia intensiva - ha ribadito la necessità di confrontarsi sul breve periodo, all’interno della Federcalcio, su vari argomenti, compreso il prolungamento della fine della stagione oltre il 30 giugno. A questo proposito, va segnalato un braccio di ferro fra l’Eca, cioè l’associazione dei club europei presieduto da Agnelli, e la Fifpro, cioè il sindacato internazionale dei calciatori: i primi, in caso di stagione lunga, chiedono di trattare individualmente con i calciatori i termini per l’allungamento del contratto, mentre i secondi spingono perché i contratti vengano prolungati di default alle stesse condizioni, senza trattative ulteriori.

 

Il documento che sta per arrivare al Governo, è stato inviato anche al Coni. Il presidente Malagò, in conferenza stampa, si è detto favorevole al ritorno delle sponsorizzazioni delle società di scommesse ai club di calcio, e ha dichiarato di ritenere improbabile che, a livello di aiuti del Governo, vengano fatte delle distinzioni fra le varie discipline sportive. Tradotto: non può essere aiutato solo, e di più, il mondo del pallone. Le domande senza risposta restano le solite due. Si riprenderà a giocare? E se sì, quando?