L'ex difensore, ora allenatore della Sambenedettese, protagonista a Casa Sky Sport: "L'uruguayano è un guerriero nato, solo con questo spirito si sognerebbe di sfidare due potenze come Brasile e Argentina. "Poi sulla Juve: "De Ligt e Demiral scriveranno la storia. Allenarla un giorno? Sarebbe un sogno"
Paolo Montero è nato a Montevideo, in Uruguay: "Un paese piccolo, da appena 3 milioni di abitanti - ha raccontato in diretta a Casa Sky Sport - da subito a noi ragazzi viene insegnata la garra charrua. I nostri guerrieri indios erano dei grandi lottatori e così siamo tutti noi. Abbiamo vicino due potenze come Brasile e Argentina, ma noi vogliamo confrontarci e vincere contro di loro grazie al nostro spirito. Nelle ultime generazioni però ne è rimasto poco, ora siamo più spagnoli e italiani. Ma ci piace l'idea di essere rimasti ancora dei guerrieri".
Carriera & ricordi
In Italia Montero è arrivato nel 1992. Prima l'Atalanta, poi la Juventus. Adesso fa l'allenatore in Serie C, alla Sambenedettese: "Ho avuto la fortuna di avere grandi maestri come Lippi, Guidolin, Ancelotti, Capello e Prandelli. Ho rubato segreti da tutti, perché tutti hanno vinto qualcosa. E non poco". Poi i ricordi dal passato, a partire dall'arrivo alla Juventus nel 1996: "Quella squadra un mese e mezzo prima aveva vinto la Champions. I fuoriclasse mi hanno insegnato tanto: soprattutto che in una gruppo non esiste l'io ma solo il noi". Chiosa anche su Zidane, suo compagno a Torino e grande amico: "Lui e Del Piero erano quelli che risolvevano le partite. In Sudamerica ti insegnano che il più forte lo devi difendere sempre. Considerando il suo livello Zizou era il più umile. Un uomo straordinario, era impossibile non volergli bene".
"De Ligt fuoriclasse. Panchina Juve un sogno"
L'attualità dice che la Juve ha due difensori, cioè De Ligt e Demiral, forti e dal grande futuro: "Il primo è un fuoriclasse, è migliorato tantissimo. Può diventare il più forte, ha tutto. Non dimentichiamo Demiral. È giovane, la Juve può avere una coppia centrale che duri a lungo. Spero possano vincere la Champions anche in onore di Buffon, Chiellini e Bonucci, che hanno già fatto la storia". Quella coppa manca da tanto e Montero di finali ne ha perse: "Quelle con Real e Borussia bruciano di più rispetto a Manchester (ko con il Milan ai rigori ndr)". Chissà che Montero, un giorno, non possa tornare ad allenare la Juve: "E' un sogno per ogni ex giocatore, ma sono in pochissimi fra i miei compagni ad essersi seduti su quella panchina".
"Ronaldo? Ci sono architetti e operai"
Più difficile marcare Maradona o Messi? "Il più forte è Diego", risponde sicuro Montero. E se Ronaldo il Fenomeno è stato l'avversario più forte della sua carriera: "Per marcare Ronaldo, il portoghese, devi avere l'aiuto dei compagni. CR7 non toglie niente a Sarri. I suoi compagni devono avere l'umiltà e il carattere di vivere nella sua ombra. Nel calcio ci sono architetti e operai, come lo ero io". Un altro fuoriclasse che ha visto da vicino è stato Ibrahimovic, suo compagno alla Juve: "Non ho mai avuto paura di lui, ma tanto rispetto. Era uno di quelli che piaceva a me, perché parlava poco e faceva tanto". Infine il problema Coronavirus, che ha colpito la sua Bergamo senza pietà: "Chiamo sempre le due famiglie che mi hanno accolto come un figlio. Dico sempre che i bergamaschi sono grandi lavoratori, un popolo come il loro andrà avanti. Lo stesso tifo che ha l'Atalanta, verrà trasmesso a tutta la popolazione. Sono persone fedeli ai loro colori, quello che ho visto è tristissimo".