Roma, Zaniolo: "Sarebbe bello diventare una bandiera giallorossa. Totti? Ineguagliabile"

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Il centrocampista della Roma è intervenuto ai nostri microfoni: tra le altre cose ha parlato del suo legame con la maglia giallorossa e con Francesco Totti

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Gli allenamenti casalinghi e la corsa contro il tempo per cercare di tornare a vestire la maglia della Roma il più presto possibile. Nicolò Zaniolo si è raccontato ai nostri microfoni, nel corso di un'intervista che andrà in onda in versione integrale nella giornata di domenica alle ore 21.30 su Sky Sport 24. Tra le altre cose il centrocampista giallorosso ha raccontato il suo rapporto con la città di Roma, con la maglia che indossa e con una leggenda del club come Francesco Totti: "Totti per me è l'idolo di Roma, il simbolo della città. Calciatori come lui o Daniele De Rossi sono difficili da eguagliare. Mi piacerebbe diventare una bandiera della Roma, anche se in questo momento non devo pensare a questo: il mio unico obiettivo adesso deve essere quello di rientrare in campo e far divertire i tifosi. Vedremo quello che succederà anche se il mio intento è quello di rimanere a lungo a Roma, perchè questa squadra mi ha dato tutto e sono innamorato di questa società. Prendere la maglia numero 10? No, impossibile. Il mio numero è il 22 e sono felice con quello".

Quando il ginocchio fece 'stoc': "Mi vengono ancora  i brividi"

Nel corso dell'intervista, il classe '99 è tornato poi su quel drammatico Roma-Juventus dello scorso 12 gennaio. "Una delle sensazioni più brutte della mia vita, non la auguro a nessuno", ammette Zaniolo. "Mi ricordo perfettamente di quando casco in terra e sento 'stoc'. Non nascondo di vedere quelle immagini ancora adesso, e ancora adesso mi vengono i brividi". Sembra passata una vita: a tre mesi dalla rottura del crociato, la riabilitazione del giocatore procede spedita. "Ora penso a recuperare", spiega Nicolò. "A stabilizzare il ginocchio al 100%. Se ci sarà l'occasione, sarò il più felice di tutti a finire il campionato in campo. Ma è sempre meglio aspettare un giorno in più che uno in meno. Quando i miei compagni mi scrivevano che questo infortunio mi sarebbe servito a crescere come persona, sul momento non avevo capito. Ma è davvero così".

La gioia delle prime volte: "Come un bambino al parco giochi"

A far sorridere il centrocampista arriva il videomessaggio di Eusebio Di Francesco: l'allenatore che lo fece esordire tra i giallorossi. Contro il Real Madrid, da titolare, al Bernabeu, in Champions League. Difficile sognare di più: "Un giorno che non dimenticherò mai", Zaniolo racconta quel 19 settembre 2018. La sua Roma perderà 3-0, ma per Nicolò è stata un'altra partita: "Mi ricordo ancora ogni dettaglio, tutte le palle toccate in quei minuti in campo. Fino alla mattina prima non pensavo nemmeno di partire per Madrid", rivela il giocatore. "Di Francesco mi ha spiegato tutto solo all'ultima riunione tecnica, senza preavviso. Lui mi ha inserito tra i grandi, mi ha fatto capire lo spogliatoio, l'importanza del lavoro quotidiano. Gli devo tantissimo, così come a Mancini". Un'altra grande sorpresa per Nicolò: solo un mese prima, ancora senza presenze all'attivo in Serie A, il ct della Nazionale lo aveva convocato per il doppio impegno di Nations League. "Stavo guardando Sky Sport", l'aneddoto di Zaniolo. "Quando sono uscite le convocazioni e sull'elenco ho visto il mio nome non ci credevo. Ho pensato a un errore della grafica..." Tutto giusto, invece: "Il primo giorno a Coverciano mi sono sentito come un bambino al parco giochi". Meno di due anni dopo, 5 presenze e 2 gol in azzurro, Zaniolo si è già fatto grande.