Crespo a Vieri: "All'Inter stavo benissimo, poi Cuper mi ha fatto vendere al Chelsea"

Serie A

I due ex compagni di squadra nell'Inter 2002-2003 tra aneddoti e ricordi: "Tu e Di Biagio mi dovete un adduttore" spiega l'argentino in riferimento alla fuga dal ritiro di Vieri e del centrocampista. "Ricordo il casino che hai fatto quando mi hanno venduto al Chelsea". E sull'esperienza alla Lazio: "Una volta io e Veron ci siamo rifugiati in un negozio, i tifosi ci avevano preso d'assalto"

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Compagni di squadra nell'Inter 2002-2003, Christian Vieri e Hernan Crespo sono stati protagonisti di una diretta Instagram ricca di aneddoti sull'asse Italia-Argentina, dove Valdanito oggi guida il Defensa y Justicia in panchina: "Allenare in Argentina è una figata, ci sono un sacco di talenti anche se hai a che fare con delle situazioni sociali che grazie a Dio in Italia non ci sono. Come allenatore è una palestra fantastica".

"Compro casa a Milano, 10 giorni dopo mi vendono al Chelsea"

L'accoppiata Vieri-Crespo all'Inter durò una sola stagione:  "Mi hanno venduto al Chelsea senza che lo sapessi - ricorda Crespo - io avevo comprato casa a Milano 10 giorni prima, avevo altri quattro anni di contratto e stavo benissimo. Avevamo fatto semifinali di Champions e secondo posto alle spalle della Juve in campionato e mi dicono: 'Ti abbiamo venduto al Chelsea'. Tu hai fatto un casino sui giornali e mi hai difeso - spiega l'attaccante argentino riferendosi a Vieri - sono cosette che il nostro amico mister (Cuper, ndr) faceva". Crespo scherza anche sulla differenza tra i gol segnati con Bobo: "Sembrava ci fossimo messi d'accordo, io segnavo in Champions e tu in campionato. Facevamo l'impossibile, io per far segnare te in Champions e tu per fare segnare me in campionato. Io ricordo che tu curavi tutti i particolari in allenamento, per me era una sorpresa vedere come ti allenavi, come curavi l'alimentazione. Di me hanno sempre detto che ero potente, ma acccanto a te sembravo una gazzellina". 

Crespo: "Mi partì l'adduttore, sembravo una ballerina"

Crespo cita anche un episodio raccontato da Di Biagio il giorno prima in una diretta Instagram con Vieri, con i due azzurri protagonisti di una fuga notturna da Appiano Gentile nella stagione 2002-2003: "Tu e Gigi mi dovete un adduttore per la vostra fuga dal ritiro. Mi alzo quella mattina sereno, avevo la pubalgia ed ero certo di andare in panchina. Dovevate giocare tu e Recoba - ricorda Crespo - poi scopro che tu e Gigi eravate partiti dal ritiro. Cuper mi dice che devo giocare, ma più che di testa non potevo colpire. E segnai di testa. Il problema era nelle giocate palla a terra. Il Chino mi diede una palla in profondità, scattai e mi si staccò l'adduttore. Sembravo una ballerina. Ci ho messo tre mesi per rientrare dopo quell'infortunio". Anche Vieri ricorda un suo infortunio di quella stagione:  "Ricordo il ko contro il Valencia, mi cascarono addosso sul ginocchio Materazzi e Carew. A un certo punto non sentivo più il ginocchio. Quel doppio pareggio in semifinale di Champions contro il Milan poi ci ha lasciato fuori. Non ho più giocato le ultime sette di campionato. Ero arrabbiatissimo".

"Io e Veron nascosti in un negozio per scappare dai tifosi"

Nessun dubbio sulla stagione in cui Crespo ha inciso di più in Italia: "L'anno in cui mi sono sentito più completo era l'ultimo del Parma, perché eravamo leggermente inferiori all'anno prima. Dovevo costruire, finalizzare, correre. Quando giochi in una grande squadra, che gioca nella metà campo avversaria, il campo si accorcia. Mi arrivavano palle sporchissime, poi all'Inter con Cuper dove giocavamo spesso su palle complicate ho imparato a giocare bene di testa. Ci arrivavano certe pallonate da centrocampo". Prima dell'Inter l'attaccante argentino aveva giocato due anni con la Lazio: "Sono passato dalla tranquillità di Parma alla calca di Roma, ma ero abituato al calore dell'Argentina" Della Capitale ricorda un aneddoto: "Una sera ero in stanza in hotel, dove vivevo, e Veron mi dice: 'Facciamo una passeggiata'. Faceva un caldo impressionante:io esco in maglia e bermuda, lui era tutto coperto. Iniziamo a passeggiare e a un certo punto i tifosi ci bloccavano talmente tanto che siamo stati costretti a chiuderci in un negozio e chiamare la polizia". Ultimo ricordo legato a due sconfitte: "La finale di Istanbul per il Milan è come il 5 maggio 2002 per l'Inter" spiega Vieri. "Ho fatto due gol, vincevamo 3 a 0: riprendersi è stata dura - ammette Crespo - l'essere umano impara dalle cose negative, quelle belle sembrano quasi scontate. Non dico che lo ritieni normale, però le batoste ti fanno ricominciare. In fondo il calcio è questo. Non ti offre rivincite, ma nuove possibilità".