Fiorentina, un anno di Commisso alla presidenza: tanti auguri speciali sul web

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Il 6 giugno 2019 l'imprenditore statunitense diventava presidente del club viola. Un anno dopo la Fiorentina lo celebra con messaggi e foto. "Burocrazia e politica rovinano l'Italia" le sue parole al Corriere dello Sport. Dall'arrivo di Ribery alla vittoria di San Siro passando per l'esonero di Montella, tutte le tappe dell'esperienza toscana. Fino al sogno nuovo stadio

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L'ovazione del Franchi che ne accoglie l'ingresso in campo per la prima volta davanti a 6mila tifosi è l'immagine scelta dalla Fiorentina per raccontare in un minuto sui propri canali social un anno di Rocco Commisso alla guida del club. Il 6 giugno 2019 il magnate statunitense dalle chiare origini italiane diventava ufficialmente presidente viola, ereditando un club che aveva chiuso il campionato 2018/2019 con una salvezza all'ultima giornata grazie allo 0-0 casalingo contro il Genoa, ultimo atto di una serie di 13 partite senza vittorie. Quella del 6 giugno 2020 è una giornata da ricordare per l'imprenditore originario di Gioiosa Ionica, in Calabria, che spegne la sua prima candelina in viola. Con tanti auguri speciali raccolti su Twitter dalla Fiorentina, come quelli del suo braccio destro Joe Barone, che ha esibito un cartello con la speciale scritta Rocco Comm1sso: "Rocco, è il nostro compleanno, anzi il tuo. Grazie per tutto quello che hai fatto quest'anno, la tifoseria viola ti vuole ringraziare - le parole del direttore generale della Fiorentina - io ti ringrazio per tutto quello che stai dando e questo messaggio è per te. Auguri". Un messaggio ribadito dal club sul sito ufficiale e sui propri canali social con 15 foto per ripercorrere i primi 365 giorni di presidenza Commisso.

"Io presidente-papà, politica e burocrazia rovinano l'Italia"

Nel giorno della speciale ricorrenza, Commisso ha affidato al Corriere dello Sport un bilancio della sua esperienza italiana: "Cosa cambierei? Innanzitutto cancellerei la pandemia, poi introdurrei il Var a chiamata. Modificherei la politica e la burocrazia, che stanno rovinando l’Italia". Il patron viola si è soffermato anche sul legame con la città e sull'approccio nei confronti dei giocatori: "Coccolo i più giovani, loro  hanno bisogno di un presidente che sia anche un pò un papà. Ho riempito di attenzioni Chiesa quando è venuto in America per la tourneè, ma coccolo anche Castrovilli e Vlahovic. Con i ragazzi che hanno avuto il Covid-19 mi facevo sentire tutti i giorni". Commisso non si è sottratto nemmeno sul futuro di Federico Chiesa a Firenze: "Resta?Me lo auguro, spero che abbia capito le nostre ambizioni".

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Da Ribery alla vittoria di San Siro: un anno di Commisso

L'avventura toscana di Commisso era iniziata in silenzio, con l'atterraggio del 2 giugno 2019 all'aeroporto di Linate. Nella valigia una cravatta viola, esibita con orgoglio quattro giorni dopo, al momento dell'ufficialità del suo arrivo alla guida della Fiorentina. Ha trattenuto Chiesa, avviato la campagna acquisti con Boateng e Lirola, fino al colpo Ribery. Nel giorno della sua presentazione, ha scelto di farsi benedire in campo da Don Massimiliano, padre spirituale della Fiorentina. I tifosi hanno ricambiato con 24mila abbonamenti, cifra che a Firenze non si toccava da più di 25 anni. In un anno alla guida del club, ha visto la sua squadra vincere a San Siro contro il Milan, sfiorare la zona Champions League e passare per l'esonero di Vincenzo Montella prima di Natale, dopo il ko interno per 4-1 contro la Roma al Franchi. Commisso ha fatto sentire la sua voce anche nel sociale, sostenendo l'ospedale pediatrico Meyer e lanciando una raccolta fondi per combattere l'emergenza coronavirus, che si è abbattuta sull'Italia e sulla sua New York. L'ha chiamata Forza e cuore. Le stesse messe in campo dal primo giorno a Firenze, al suon di "fast, fast, fast". Il suo motto preferito.

Lo stadio nel futuro

Il prossimo obiettivo ora è un nuovo stadio, priorità del patron viola sin dal suo arrivo. Un passaggio ritenuto fondamentale per competere a livello tecnico ed economico con i grandi club del calcio italiano. Il progetto iniziale riguardava il Mercafir, con la costruzione di un impianto nell'area occupata dal Mercato Ortofrutticolo di Firenze a nord-ovest della città. Sfumata quest'idea, è arrivato il no della Soprintendenza anche all'opzione di rinnovare il Franchi, con l'abbattimento delle due curve, l'avvicinamento degli spalti al terreno di gioco e la creazione di spazi per attività commerciali nell'area che circonda lo stadio. In piedi ci sarebbe ancora una terza opzione, quella di costruire il nuovo impianto fuori città , nella vicina Campi Bisenzio. In questa fase di stallo, nella notte tra il 30 e il 31 maggio in città erano comparsi tra piazza della Signoria, piazzale Michelangelo, piazza della Libertà e Novoli striscioni con l'hashtag '#noi stiamo con Rocco' firmato dal Centro di coordinamento viola club, promotore dell'iniziativa con i suoi oltre 14mila sostenitori affiliati.

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I messaggi di Gravina, Malagò, Dal Pino e Nardella

Sull'account Twitter della Fiorentina sono arrivati anche gli auguri speciali dei rappresentanti dei vertici dello sport italiano e delle istituzioni: "Un'avventura bellissima e coraggiosa, sono sicuro che sarà vincente - la definisce il presidente del Coni Giovanni Malagò - Commisso ha dato tanta energia e tanta speranza non solo a una società storica ma anche a tutto il calcio italiano. Sono certo che le esperienze di Rocco e Joe Barone saranno decisive per tutto quello che hanno fatto in altri campi, anche per lo stadio. Saranno un'enorme mattonella per questa piazza storica che è Firenze. Sono persone che non si accontentano. La città li ha accolti con amore. Auguri Fiorentina". Dello stesso tenore il messaggio del numero 1 della Figc, Gabriele Gravina: "L'arrivo di Commisso ha suscitato tanto entusiasmo in una piazza che vive di calcio.  A un anno dal debutto non posso che augurargli di raggiungere gli obiettivi che si è prefissato e di regalare a Firenze uno stadio moderno e funzionale dove poter condividere la sua grande passione per il calcio con tantissimi appassionati di ora". Al coro degli auguri si è aggiunto anche il presidente della Lega A, Paolo Dal Pino: "Siamo felicissimi come Lega di aver trovato un imprenditore come te e un team management come il tuo che investe nel paese e nel nostro calcio. Tu porti da noi la cultura del fare, che amo molto: è una cosa molto bella. Unire entertainement e business: spero che questo spirito pervada la nostra Lega". Nei saluti c'è anche il sindaco di Firenze Dario Nardella: "Non vedo l'ora di riabbracciarti a Firenze. Quest'anno è stato intensissimo. Ho la stessa passione del primo giorno, quando ho conosciuto un grande imprenditore, un uomo appassionato che ama l'Italia e Firenze. Andremo avanti e faremo molte cose insieme nel rispetto e nella stima reciproca".

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