Bonucci: "Allegri è un maestro, Sarri è unico. Cristiano Ronaldo è un super atleta"

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Il difensore della Juventus si racconta alla Gazzetta dello Sport: "Giusto riprendere con il calcio. Algoritmo? Se ci si ferma, meglio finirla lì e non assegnare nulla. Champions League? Sfida al Lione vale il 90% della stagione". Su Sarri: "Unico, meticoloso. Allegri maestro nella gestione dello spogliatoio". Ripresi gli allenamenti: "Cristiano Ronaldo è tornato come l'avevamo lasciato, lui è un super atleta"

JUVE-MILAN: IL PREPARTITA LIVE

"Non ho guardato calcio in tv, ho ceduto solo di fronte a un programma di Sky sulla Juve degli 8 scudetti. Da allora è cresciuta la smania: volevo tornare a giocare. Ora ci siamo, stiamo tornando. Penso sia stato giusto riprendere, il calcio, specie in Italia, è importante. Certo, ci mancheranno i tifosi". Leonardo Bonucci è pronto a riprendere con il calcio giocato dopo tre mesi di stop forzato per l'emergenza coronavirus. Lo racconta in un'intervista a Walter Veltroni sulla Gazzetta dello Sport. "Mi sono goduto la famiglia, cosa che nella vita normale era impossibile per trasferte o altro - le sue parole riferite alle settimane passate in casa - ai miei figli non sembrava vero che facessimo colazione tutti insieme: è stato il principale cambiamento di questi mesi. Preoccupati per i contagi di Rugani, Matuidi e Dybala? Io sono stato sempre bene, ma molti compagni erano preoccupati - le parole del difensore bianconero - Abbiamo fatto i test e ci siamo rassicurati. Ora, con la curva dei contagi che scende, bisogna solo essere responsabili e attenersi alle regole essenziali che ci hanno assegnato".

"CR7 super atleta, tornato come prima della sosta"

La ripartenza della Juve sarà venerdì 12 in Coppa Italia contro il Milan per la semifinale di ritorno, a inaugurare un calendario fittissimo. "Gli unici giorni di vacanza che avrò di qui in  avanti saranno quelli legati alla decisione di non giocare qualche partita - ricorda Bonucci - sarà calcio fino a luglio dell’anno prossimo, 14 mesi intensissimi". Che arrivano dopo tre mesi anomali: "Per la positività di Rugani siamo stati costretti per due settimane all’inattività totale. Dopo ho iniziato in casa un percorso di ricostruzione della forma fisica. Ogni settimana col preparatore cercavamo di fare la cosa più giusta, ma navigavamo a vista. La Juve ci è stata vicina. Rischio infortuni? Siamo atleti non abituati a fare una pausa così lunga, a spezzare a metà la stagione, a dover ripartire come fossimo di nuovo in ritiro precampionato. Non è mai successo". Chi si è presentato già pronto alla ripresa è Cristiano Ronaldo: "L'ho ritrovato come l’avevo lasciato - assicura Bonucci - lui è un super atleta, grande professionista".

"Sarri unico, Allegri top nei momenti duri"

A valutare le condizioni della rosa bianconera è Maurizio Sarri: "Il mister è soddisfatto, ci dice che gli piace quando la palla frulla così - il pensiero di Bonucci - dopo 70 giorni vedere che c’è in tutti la voglia di ripartire testimonia della qualità professionale e umana di questo gruppo. Sarri è un meticoloso, appassionato di tattica, a cui piace far giocare bene la squadra. Abbiamo contatti quotidiani, momenti di confronto. È uno che vuole migliorare come voglio migliorare io, capendo il suo calcio. Che è originale, diverso da quelli che ho conosciuto prima". Come accaduto con Massimiliano Allegri: "Allegri è bravissimo a gestire lo spogliatoio, i momenti più difficili di una stagione, a far capire alla squadra come gestire il tempo di un match. Lui, nei suoi cinque anni, in questo è stato un maestro". Con Antonio Conte, invece, Bonucci ha vissuto la partita più importante in bianconero: "Quella che mi ha dato più soddisfazione è a Trieste con il Cagliari, quando vincemmo con Conte il primo scudetto di questa serie storica. La sconfitta che fa più male? La finale di Champions del 2015, più di quella del 2017. A Berlino eravamo molto forti e davvero vicini alla vittoria".

"Sfida al Lione vale 90% della stagione"

Se la Serie A riparte, la Francia ha deciso di fermarsi. Non per questo, secondo Bonucci, la sfida di ritorno degli ottavi di finale di Champions League contro il Lione va sottovalutata: "Sarebbe facile pensare che troveremo una squadra in difficoltà, ma ci giochiamo in una gara il 90% della stagione. È troppo importante per cedere a inutili e pericolose sottovalutazioni".

"Stop al campionato? Meglio non assegnare nulla"

Il campionato è però la realtà più vicina sul calendario: "Spero che si arrivi alla fine normale del campionato. Se non fosse così nascerebbero un sacco di storie, polemiche, ricorsi. Algoritmo? Se ci si ferma, meglio finirla lì e non assegnare nulla. La Lazio mi preoccupa. In questo campionato ci ha tolto un trofeo, è una bella squadra, Inzaghi è un grande allenatore. Ma adesso, dopo questa inattività, è difficile fare previsioni". Appuntamento rinviato al 2021, invece, per l'Europeo: "Siamo una Nazionale giovane, che deve fare esperienza. Ai nuovi un anno in più di partite internazionali darà molto, in termini di consapevolezza". 

"Milan scelta sbagliata ma mi ha migliorato come uomo"

Nelle parole del numero 19 bianconero c'è spazio anche per il presente fuori dal campo ("I mei figli mi hanno chiesto cosa fosse successo in America con la morte di George Floyd, è stato difficile far capire a un bambino che si può morire per il colore della pelle. Basta violenza, basta razzismo, basta bullismo") e per i ricordi di mercato. "Il passaggio al Milan? C'erano stati degli screzi e io, alla fine, specie dopo la sconfitta in Champions, ho preso una decisione poco lucida. Però quella scelta, che certo mi ha condizionato la carriera, mi ha migliorato come uomo". Ultimo pensiero per due attaccanti, sfidati più volte in carriera: "L'attaccante più difficile da marcare è Zapata: spigoloso, ha potenza, è rapido. Quando lo affronto ho un pensiero in più. Mi sarebbe piaciuto giocare con Ibrahimovic. Ha una faccia da duro, ma è una persona buona".